Nell’ambito dell’edilizia abitativa, le controsoffittature sono una soluzione sempre più diffusa, sia per soddisfare esigenze di carattere tecnico e pratico sia per implementare interventi di natura estetica.

Un controsoffitto, infatti, consente di migliorare l’isolamento termico e acustico degli ambienti, se realizzato a copertura dell’intera superficie del soffitto; in caso contrario, può fungere da elemento decorativo, funzionale all’occultamento di cavi e condutture, oppure all’inserimento di punti luce quali faretti o fasce luminose a LED.

Le ampie possibilità di intervento sono strettamente connesse all’ampia versatilità garantita dal cartongesso, un materiale ad alte prestazioni e facile da utilizzare.

– Come progettare un controsoffitto in cartongesso

La progettazione è la fase primaria del ciclo di intervento per la realizzazione di un controsoffitto in cartongesso. Essa comprende anzitutto una valutazione delle esigenze specifiche, connesse alle caratteristiche (strutturali e non) dell’ambiente in cui la struttura verrà realizzata. Se è necessario, ad esempio, migliorare l’isolamento acustico di una stanza, la controsoffittatura dovrà ricoprire l’intera superficie del soffitto; di contro, se si intende creare un elemento decorativo (una veletta o una modanatura), la struttura avrà un’estensione inferiore a quella del soffitto.

Fatte queste valutazioni, la progettazione del controsoffitto si fonda sui necessari rilievi per determinare le misure effettive che avrà la struttura (il consiglio è quello di usare un dispositivo a laser, per una maggiore precisione).

Per quanto riguarda, invece, la scelta delle lastre per il tamponamento della controsoffittatura, essa dipende dal tipo di ambiente in cui la controsoffittatura verrà installata. In caso di ambienti umidi (bagno o cucina) è bene optare per lastre in grado di offrire una barriera al vapore, oppure caratterizzate da un assorbimento d’acqua ridotto.

– Come realizzare un controsoffitto: l’intelaiatura

L’elemento portante di un controsoffitto in cartongesso, come spiega il portale specializzato sg-lifeupgrade.it, è costituito da un’intelaiatura metallica, realizzata utilizzando appositi profilati in lamiera a ‘U’ oppure a ‘C’. Il procedimento per allestire la struttura di sostegno è il seguente:

  • segnare sul muro, servendosi di un kit per tracciatura o una livella laser, i punti in cui fissare i profilati;
  • vincolare i sostegni perimetrali direttamente alle pareti, per mezzo di tasselli;
  • fissare i montanti in maniera ortogonale rispetto ai sostegni perimetrali, utilizzando apposite viti filettate;
  • assicurare i montanti al soffitto mediante ganci dentati o specifici ancoraggi (da scegliere anche in relazione al tipo di supporto).

 

– Isolamento, tamponamento e rifinitura

Completata l’intelaiatura metallica (dopo essersi assicurati che l’intera struttura non presenti dislivelli di sorta), è possibile procedere alle successive fasi di intervento. Se previsto dal progetto iniziale, a questo punto dell’intervento bisogna procedere con l’inserimento di uno strato di materiale isolante* (si raccomanda l’utilizzo di isolanti fibrosi che oltre alla prestazione termica assicurano un miglioramento delle prestazioni acustiche – un esempio è il pannello isolante termo-acustico in lana minerale Isover Arena34 di Saint-Gobain).

Successivamente, è necessario implementare il tamponamento dell’intera struttura, ossia ricoprire per intero l’intelaiatura con le lastre di gesso rivestito. Ne esistono di diversi tipi in funzione delle prestazioni ricercate – per esempio Saint-Gobain propone Gyproc Habito Activ’Air®, disponibile anche nella versione Hydro, che si caratterizza per un buon comportamento acustico, un’ottima finitura grazie alla carta bianca e la brevettata tecnologia Activ’Air® in grado di migliorare la qualità dell’aria degli ambienti interni. Per lavori di grande portata, è consigliabile dotarsi di un alzalastre (un comodo strumento di supporto per alzare i pannelli di cartongesso in fase di installazione).

Le lastre, opportunamente sagomate in base alle esigenze di installazione, devono essere vincolate all’intelaiatura metallica con le viti per cartongesso. Affinché il fissaggio sia eseguito opportunamente, ciascuna vite va posizionata a non più di 60 cm dalle altre.

Quando anche il tamponamento è completato, è possibile effettuare il trattamento dei giunti e le varie operazioni di finitura. Per quanto riguarda il primo, i punti di giunzione tra due lastre vanno rinforzati con stucco e carta microforata, per poi essere successivamente carteggiati (per ottenere una superficie regolare e uniforme). Le teste delle viti, invece, devono essere stuccate e carteggiate; infine, il controsoffitto può essere trattato con una o due mani di primer di preparazione, un passaggio propedeutico all’ultimo stadio della finitura: la tinteggiatura con pittura per uso interno.

(*) Isolare il plenum, o intercapedine, realizzando un controsoffitto termo-acustico permetterà di migliorare il comfort indoor, garantendo privacy e silenzio rispetto alle attività al piano di sopra oltre che un risparmio economico (in caso di interpiani particolarmente ampi) per diminuzione di volume da riscaldare.

Al contrario, se le necessità sono esclusivamente estetiche e/o impiantistiche, realizzare un controsoffitto non isolato sarà più che sufficiente allo scopo.

 

Luca Padoin