L’energia elettrica, negli ultimi tempi, ha raggiunto dei costi davvero elevati, non a caso tantissime persone, professionisti e non, cercano costantemente dei rimedi per poter consumare di meno. Questo non solo per evitare di incidere negativamente sull’ambiente, ma anche per poter ottenere un discreto risparmio di denaro in bolletta.

Ma come fare per poter risparmiare? L’opzione migliore è quella di saper scegliere la giusta tariffa di energia.

Tuttavia, occorre precisare che scegliere la tariffa più adatta per risparmiare non è un gioco da ragazzi come si potrebbe pensare, poiché bisogna considerare diversi fattori e comprendere quali sono le voci che influenzano la somma finale da corrispondere per fruire dell’energia elettrica.

– Costo dell’energia elettrica

Come anticipato, specie negli ultimi mesi, il costo dell’energia è letteralmente schizzato alle stelle. Tuttavia, nonostante questa generale consapevolezza, in molti ancora non hanno imparato a come fare per calcolare il costo effettivo dell’energia che pagano mensilmente. Ebbene, per sapere il costo di energia elettrica è necessario, in primo luogo, considerare se la propria fornitura appartiene al mercato di maggior tutela oppure al mercato libero.

Infatti, il costo del kWh varia in modo differente a seconda del mercato di riferimento. Infatti, nel primo caso, è l’Autorità per Energia Reti e Ambiente (ovvero l’ARERA) a definire i prezzi al kWh (che attualmente ammontano a 0,256 €/kWh) mentre nel mercato libero ogni fornitore può stabilire una tariffa, bloccata per un determinato lasso di tempo oppure variabile a seconda dell’andamento del mercato (tariffa indicizzata).

Non si può stabilire in precedenza quale delle due tariffe convenga di più, perché il mercato può subire variazioni sia positive che negative con il passare del tempo.

– Offerte monorarie o biorarie

Un altro aspetto da prendere in considerazione, se si ha intenzione di abbattere i costi in bolletta, sono le cosiddette tariffe biorarie e monorarie. In poche parole, i fornitori di energia propongono ai propri clienti le tariffe monorarie o biorarie.

Nel primo caso, il prezzo della componente energia (ovvero i kWh) non varia durante la giornata, e nemmeno durante i festivi o nel week-end. Si tratta, quindi, di una tariffa che potremmo definire “piatta” ovvero costante. Invece, le offerte biorarie prevedono costi differenti a seconda della fascia oraria. La prima fascia va dalle 8 alle 19, mentre la seconda, in genere più conveniente, dalle 19 alle 8 del giorno dopo. In più, si applica anche nei giorni festivi e nel fine settimana.

In questo modo è possibile organizzare la propria giornata ed i propri fabbisogni a seconda del periodo in cui l’energia costa di meno. Scegliere tra le due tipologie di offerte dipende dalle abitudini di ciascuna famiglia. Ad esempio, per coloro che passano le ore mattutine principalmente fuori casa, la seconda tariffa può essere più conveniente, ma bisogna ricordarsi di attivare gli elettrodomestici durante le ore serali.

Invece, per chi passa molto tempo a casa, oppure lavora in smartworking, l’offerta con la tariffa che non varia durante la giornata è da preferire se si ha intenzione di risparmiare.

Lucilla De Luca