Possedere un bagno cieco significa inevitabilmente dover affrontare un problema legato alla sua areazione. Sapere come areare un bagno cieco è infatti d’importanza fondamentale per evitare che l’umidità si trasformi in muffa, causando danni antiestetici alla stanza e problemi di saluti a chiunque la utilizzi.
La guida di oggi, pertanto, è interamente dedicata alla ventilazione del bagno cieco e ai sistemi migliori per garantirla, nel rispetto delle regole prescritte dalla normativa. Quindi, se vuoi essere certo che il tuo bagno cieco sia a norma di legge, ti consigliamo vivamente di proseguire con la lettura.
– Normativa di un bagno cieco: cosa dice la legge
Come il suo stesso nome suggerisce, un bagno cieco è un bagno privo di finestre e, in quanto tale, sprovvisto sia d’illuminazione naturale, sia del normale ingresso dell’aria.
Questo è il motivo per dovrai pensare tu a dotarlo di entrambe le cose, aria in primis, sfruttando una serie di metodi artificiali. Le leggi che disciplinano l’uso dei bagni ciechi, nello specifico, fanno a capo al Decreto ministeriale Sanità del 5 luglio 1975, che prevede:
- la presenza di un unico bagno cieco in abitazioni di grandezza inferiore ai 70 metri quadri;
- la presenza di un bagno principale normale e di un secondo bagno cieco in abitazioni che si estendono oltre i 70 metri quadri.
In aggiunta a questo, il Decreto stabilisce anche che il bagno cieco debba essere provvisto di uno a scelta tra i seguenti sistemi di aerazione:
- un sistema di aspirazione forzata continua con ricambio minimo di 6 volumi/ora;
- un sistema di aspirazione intermittente con ricambio minimo di 12 volumi/ora.
A non essere fisse sono invece le dimensioni del bagno cieco, che variano a seconda di quanto prescritto dal Regolamento Edilizio del proprio comune di residenza.
– I sistemi di ventilazione in commercio per aereare un bagno cieco
Effettuare un’aerazione forzata dei servizi igienici è d’importanza fondamentale nel momento in cui non circola abbastanza aria. Al di là dell’inevitabile ristagno dei cattivi odori, infatti, il problema più grave riguarda la proliferazione di muffa e batteri, entrambi dannosi per la nostra salute.
La muffa, oltretutto, non è soltanto antiestetica ma, alla lunga, può anche danneggiare i rivestimenti del bagno, penetrando in profondità e causando seri danni. Ecco perché è d’importanza fondamentale agire in via preventiva, adottando un buon impianto di estrazione dell’aria in accordo con la normativa sulla ventilazione dei bagni ciechi.
Ventilazione naturale
Un ottimo sistema di garantire il ricambio dell’aria in un bagno cieco consiste nell’installazione di bocchette di aerazione che sfruttano la ventilazione naturale. Il vantaggio di questo metodo è ovviamente quello di essere ecologico e rispettoso dell’ambiente, permettendoti di godere appieno di tutti i benefici assicurati dall’aria naturale.
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Quello che devi fare, in concreto, consiste nel posizionare due di queste griglie: una in alto per la fuoriuscita dell’aria calda e una in basso per l’ingresso di quella fredda. Si tratta del metodo più economico in assoluto, in quanto ti permette di risparmiare un sacco di energia.
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Ventilazione meccanica
In alternativa ai sistemi naturali di aerazione dei bagni ciechi, è possibile sfruttare quelli meccanici.
Questi metodi sfruttano veri e propri impianti in grado di estrarre l’aria viziata dai bagni, con il vantaggio di assicurare il corretto flusso d’aria all’interno del bagno evitando però fastidiose correnti.
Un impianto meccanico di aerazione forzata, a sua volta, si suddivide in diverse tipologie, a seconda del suo funzionamento. Puoi infatti trovare impianti:
- ad accensione intermittente che, per essere realmente efficaci, dovrebbero riuscire a immettere circa il 20% di aria in più rispetto a quanta ne estraggono;
- a ventilazione continua autoregolabile, in grado di assicurare un ricambio dell’aria simile a quello che si avrebbe aprendo una finestra;
- a ventilazione igroregolabile, capace di attivarsi in automatico a seconda del tasso di umidità presente nell’ambiente;
- a ventilazione a due flussi con recuperatore di calore, che prevede uno scambio tra l’aria viziata estratta dall’ambiente e l’aria proveniente dall’esterno riscaldata e filtrata, a sua volta immessa tramite una seconda bocchetta.
Stabilire qual è la migliore soluzione spetta ovviamente a te, magari con l’aiuto di un professionista del settore che, effettuando un sopralluogo, saprà senz’altro dirti qual è l’impianto di aerazione forzata più idoneo per il tuo bagno cieco.
– Pro e contro di un bagno cieco
Ora che conosci nel dettaglio i vari sistemi di estrazione dell’aria dai bagni ciechi, potresti considerare la possibilità di costruirne uno in casa tua. Dicendoti questo, stiamo ovviamente ragionando nell’ottica di un secondo bagno, con tutti i vantaggi che ne conseguono.
Come ti abbiamo ampiamente dimostrato, infatti, in commercio esistono numerosi sistemi atti a risolvere in via definitiva il problema della scarsa aerazione, con la conseguenza di rendere il bagno cieco alla pari di qualsiasi altro bagno.
Un bagno cieco, oltretutto, necessita di pochissimo spazio, il che significa che puoi realizzarlo perfino all’interno di uno sgabuzzino, aumentando così il valore del tuo immobile. Oltre a questo, proprio perché necessita di un’illuminazione artificiale, potrai sbizzarrirti a creare suggestivi effetti luminosi, magari sfruttando i led colorati.
Tutto ciò per farti capire che un bagno cieco non deve affatto essere visto come una soluzione da evitare, bensì come un ambiente ricco di potenzialità da valorizzare!
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