– Temperatura frigo: un aspetto spesso sottovalutato
La temperatura del frigorifero è un aspetto il più delle volte del tutto ignorato dalla maggior parte degli utilizzatori. Si acquista l’elettrodomestico, si posiziona in cucina, si collega alla presa della corrente, si riempiono gli scompartimenti e una volta chiuso lo sportello si pensa che tutto funzioni perfettamente.
Difficilmente l’utente si chiede quale sia la temperatura frigo più adatta, quali siano le condizioni e i fattori che possono provocare una sua variazione e come impostarla in maniera corretta.
Scopo di questa guida è analizzare nel dettaglio tutti gli aspetti che riguardano la temperatura del frigo per aiutare l’utente a sfruttare al meglio le potenzialità dell’elettrodomestico, conservare il cibo senza rischi per la salute e garantire una lunga vita al frigorifero.
– Il principio di funzionamento del frigorifero
Sembra una banalità ma posso assicurare che non lo è affatto. Per comprendere l’importanza della temperatura del frigo e della sua corretta regolazione, è necessario conoscere il principio di funzionamento del frigorifero.
Non serve essere ingegneri e non bisogna necessariamente entrare nei dettagli tecnici più complicati, è sufficiente avere una nozione di base.
Questo è fondamentale anche per capire quali siano le condizioni migliori per far funzionare l’apparecchio, la posizione ideale all’interno della cucina ed evitare quei grossolani errori che si commettono con insospettabile frequenza.
Indipendentemente da marca e modello, alla fine ogni frigorifero sfrutta lo stesso principio fisico e circuito di funzionamento. Spesso gli altisonanti nomi in inglese e le presunte nuove tecnologie sono più delle trovate di marketing pubblicitario che effettive innovazioni tecniche.
Tutto si riduce ad un fluido refrigerante che, grazie ad un compressore, entra in una valvola di espansione con una determinata pressione e ne esce con un valore di poco superiore a quella atmosferica.
Proprio per effetto di tale espansione, il gas si raffredda raggiungendo temperature di -25°C. Il fluido freddo scorre in una serpentina (normalmente chiamata evaporatore) posta all’interno del frigorifero in corrispondenza della parete posteriore.
Il gas evaporando nel circuito assorbe calore raffreddando i reparti interni. Il fluido caldo finisce in un’altra serpentina (quella di colore nero posizionata dietro il frigorifero), cedendo parte del calore all’ambiente esterno per poi rientrare nella valvola di espansione e ripetere il ciclo.
Coefficiente di prestazione di un frigorifero
Per capire ancor meglio come la temperatura vada ad incidere sulle perfomance di un frigorifero, basta osservare come viene calcolato il suo coefficiente di prestazione.
È generalmente indicato con l’acronimo COP: è il rendimento dell’apparecchio, ottenuto dal rapporto tra il calore sottratto all’ambiente e il lavoro necessario per poterlo fare. Per il suo calcolo si applica una semplicissima formula dove le variabili sono la temperatura assoluta e quella massima.
Solitamente assume valori compresi tra 2 e 6: più alto è il numero e più efficiente sarà il frigorifero.
– Come regolare la temperatura del frigo con un termostato meccanico
Per impostare la temperatura del frigorifero si deve agire su un termostato. È un componente di grande importanza perché dal suo corretto funzionamento dipende quello dell’elettrodomestico.
Quando la temperatura non è mantenuta ai livelli desiderati, spesso la causa è un malfunzionamento proprio del termostato.
È un congegno costituito da una parte meccanica ed una elettrica. Un bulbo sensibile al calore, realizzato con un particolare metallo e posizionato in un punto sensibile, è in grado di espandersi o contrarsi in base alle variazioni di temperatura interna del frigorifero.
In seguito alla sua dilatazione una serie di leveraggi permettono l’apertura o la chiusura del circuito elettrico che comanda automaticamente l’accensione e spegnimento del compressore.
Nei frigoriferi più economici, nella maggior parte dei modelli statici e in esemplari datati, il termostato si trova all’interno, ha la classica forma a rotella e con impressa una serie di numeretti da 1 a 7.
L’utente, selezionando un valore, imposta la temperatura di regolazione a cui è sensibile il termostato. Valori più alti indicano temperature più basse. È presente una posizione 0, in quanto il selettore funge anche da interruttore generale per spegnere l’elettrodomestico.
Il funzionamento è molto semplice: finché la temperatura interna ha un valore che corrisponde alla numero selezionato, il circuito rimane aperto e il compressore non funziona.
Se ad esempio viene aperto lo sportello per un certo lasso di tempo, la temperatura interna subisce un brusco aumento per via del colore proveniente dall’esterno.
La sonda metallica del termostato avvertirà la variazione e farà chiudere il circuito elettrico azionando il compressore. Nel giro di pochi istanti la temperatura interna verrà ripristinata, il bulbo si contrarrà, aprendo il circuito e causando lo spegnimento del compressore.
Meno variazioni subirà la temperatura interna del frigo e minori saranno gli interventi del compressore per dover riportare il valore al giusto livello. L’apertura dello sportello è una delle principali causa che provoca una perdita di refrigerio.
La porta prima o poi deve essere aperta, l’importante è evitare di farlo inutilmente e soprattutto limitare allo stretto necessario il tempo d’apertura. I frigoriferi più prestazionali sono dotati di indicatori acustici proprio per sollecitare l’utente a richiudere lo sportello.
Gli svantaggi di questo sistema sono il valore di temperatura non particolarmente preciso che si può selezionare e il dover aprire lo sportello ogni qual volta si debba effettuare una regolazione.
– Impostare la temperatura in un frigorifero con controllo elettronico
I modelli tecnologicamente più avanzati hanno sostituito il termostato meccanico con sistemi completamente elettronici. Il bulbo metallico è stato soppiantato da una o più sonde inserite in diversi punti interni. In questo modo il monitoraggio della temperatura è molto più preciso e completo.
Sono normalmente pressofuse all’interno della struttura del frigorifero e inviano dei segnali elettrici alla centralina in caso di variazioni termiche. L’unità centrale è una scheda elettronica in grado di elaborare i segnali ricevuti e provvedere a gestire avvio e spegnimento del compressore.
In tutto questo l’utente come regola la temperatura?
La simpatica rotella è sparita per far posto ad un display posizionato esternamente sullo sportello. Grandezza e funzionalità dipendono dal modello di frigorifero.
Gli elettrodomestici di fascia alta sono dotati di veri e propri schermi LCD con cui poter effettuare tutte le regolazioni, scegliendo con precisione la temperatura sia del vano cibi freschi che del congelatore.
Altri apparecchi hanno display di dimensioni ridotte con una chiara leggenda dove sono indicati i livelli di temperatura in base al numero selezionato.
Un frigorifero con gestione elettronica della temperatura offre il vantaggio di una regolazione molto precisa, il poter agire dall’esterno senza aprire lo sportello e delle prestazioni più elevate con una conservazione migliore del cibo.
– Temperatura ideale del frigo
Qual è la temperatura del frigorifero più consigliata?
La risposta non è così semplice e spesso è una scelta molto personale. Dipende dall’uso che viene fatto, dalla tipologia di frigorifero e sopratutto dagli alimenti conservati. È infatti fondamentale sapere che ogni cibo ha la necessità di un ben specifico range di temperatura.
Per facilitare l’utente il frigorifero è dotato di diverse zone termiche progettate per essere l’adatto all’alloggiamento di una determinata tipologia di alimenti.
La zona centrale è rappresentata dei ripiani, escludendo i cassetti porta frutta e verdura e quelli per carne e pesce. Questa parte del frigorifero è indicata per tutti i prodotti che hanno bisogno di temperature mediamente fredde.
Latticini, uova, salumi, dolci a base di panna o creme, sono tutti cibi che devono essere posizionati in questo settore. La temperatura ideale per la zona centrale è compresa tra 4°C e 5°C.
Cassetto per frutta e verdura. Questi alimenti hanno bisogno di una temperatura leggermente superiore compresa tra i 6°C e 7°C. La collocazione è prevista nella parte bassa del frigo appena sotto la zona centrale.
Cassetto per carne e pesce. Sono i cibi freschi che necessitano di temperature di conservazione più basse, comprese tra 0°C e al massimo 1°C.
Se questi valori non vengono rispettati gli alimenti subiscono nel giro di breve tempo un deterioramento rendendoli inutilizzabili. È bene ricordare che anche con temperature adeguate, il pesce deve essere conservato eviscerato e al massimo per un giorno.
La carne si conserva più a lungo, tuttavia meglio non superare i tre giorni. Il cassetto per carne e pesce è posto sotto quello della frutta e verdura e rappresenta il punto interno più freddo del frigorifero.
Balconcini laterali. Sono in assoluto le parti meno fredde di tutto il frigorifero, risultando adatte per l’alloggiamento di bottiglie (acqua, latte, succhi di frutta, vino, ecc.), e di alimenti come il burro e in generale tutti quei prodotti che non necessitano di temperature troppo basse.
Se da una parte è chiaro a che temperature ottimali è necessario mantenere i vari alimenti, dall’altra nasce spontanea una domanda:
come fare a stabilire se nelle varie zone c’è la temperatura corretta?
La riposta dipende molto da tipo di frigorifero di cui si dispone. Un modello entry level con un solo semplice termostato a rotella, non offre grandi possibilità di scelta e di regolazione.
Se si seleziona il massimo livello, alla fine la temperatura sarà troppo bassa per la maggior parte degli alimenti: il risultato sarà sovraccaricare inutilmente il compressore con la possibile formazione di brina e ghiaccio sulla parete posteriore.
Impostando il termostato su livelli troppo bassi succede l’esatto opposto, con temperature troppo elevate che compromettono la conservazione di pesce e carne. In questi casi la soluzione è impostare un valore medio (solitamente il 5) che rappresenta un giusto compromesso con un temperatura interna di 4-5°C.
I modelli sempre dotati di termostato ma più prestazionali, hanno il vantaggio che, impostando un valore medio, le varie zone termiche all’interno del frigorifero creano degli ambienti con temperature diversificate.
Basta solo avere l’accortezza di mettere gli alimenti nelle corrette posizioni. Se l’elettrodomestico ha un termostato con indicazione digitale della temperatura e con la presenza anche di un termometro interno, le operazioni saranno senza dubbio facilitate.
In caso contrario, una soluzione potrebbe essere munirsi di un termometro laser per misurare manualmente la temperatura nelle varie zone.
Scegliendo frigoriferi di fascia alta tutte queste problematiche vanno a sparire quasi completamente. Se da una parte i sistemi di ultima generazione possono sembrare al primo impatto molto più complicati da utilizzare, dall’altra offrono una gestione ottimale delle temperatura interna.
La regolazione avviene dall’esterno e la presenza di più sonde in vari punti garantisce di impostare con precisione la temperatura in tutte le zone.
– Consigli per mantenere la temperatura ideale nel frigorifero
Dopo essere riusciti, più o meno faticosamente, ad impostare la temperatura ideale, è necessario osservare una serie di accorgimenti per cercare di mantenerla il più costante possibile.
Ecco di seguito alcuni pratici consigli:
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Aprire lo sportello solo quando necessario. A costo di sembrare ripetitivi è bene sottolineare l’importanza di questo aspetto. Purtroppo, soprattutto con famiglie numerose e bambini per casa, spesso la porta del frigorifero viene aperta e chiusa in continuazione. Alcune volte capita persino che venga dimenticata aperta. Tutte queste situazioni non fanno altro che alzare la temperatura interna con conseguente sovraccarico del compressore e notevole aumento del consumo energetico.
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Evitare di inserire nel frigorifero cibi caldi. È prassi comune cucinare una pietanza che deve essere consumata magari il giorno seguente, mettendola nel frigo ancora bollente e fumante. Si tratta di un errore molto grave.
L’aria calda generata va ad aumentare immediatamente la temperatura interna, creando condensa che si trasformerà in brina riducendo la capacità refrigerante dell’apparecchio. Qualora non si possa fare a meno di introdurre un cibo caldo, è opportuno avere quantomeno l’accortezza di alloggiarlo in un contenitore per alimenti con un coperchio a chiusura ermetica. - Regolare la temperatura interna in base a quella ambientale. Nei periodi molto caldi è necessario diminuire la temperatura interna anche di oltre un grado centigrado. Al contrario nei periodi freddi, essendo minore la differenza tra temperatura interna e ambiente esterno, si può ridurre.
- Non sovraccaricare il frigorifero. Altro errore da non commettere è quello di inserire troppi alimenti all’interno. Occupare completamente tutti gli spazi porta ad una maggior difficoltà di mantenere omogenea la temperatura con il risultato è che il frigo risulterà più caldo.
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Attenzione alla posizione. Aspetto spesso del tutto trascurato è il corretto collocamento del frigorifero all’interno della cucina. È necessario trovare il giusto compromesso tra senso estetico e funzionalità. Quando gli spazi sono angusti purtroppo c’è ben poco da fare e bisogna far buon viso a cattivo gioco, ma quando la volumetria della cucina è molto ampia, è un peccato posizionare il frigorifero in un punto completamente sbagliato.
Per avere un elettrodomestico alla massima efficienza e con minimi malfunzionamenti, la scelta migliore è la zona più fresca. Perciò evitare le pareti maggiormente esposte al sole e tenere il frigorifero il più lontano possibile dal forno.
Quest’ultimo punto può far sorridere ma in realtà è consuetudine vedere i due elettrodomestici una affianco all’altro. Quando il forno entra in funzione genera un notevole calore che si irradia nell’ambiente circostante. È facile intuire gli effetti che possa avere se il frigorifero è stato posizionato proprio accanto. -
Utilizzare le funzioni per il raffreddamento rapido. Non tutti i modelli ne sono provvisti. A dire il vero solo frigoriferi già di un certo livello possono avvalersi di queste comode funzioni per il congelamento e il raffreddamento rapido.
In pratica si può far lavorare l’apparecchio alla massima potenza per abbassare la temperatura il più velocemente possibile.
Ad esempio, l’operazione di sistemare i prodotti nel frigorifero dopo aver fatto la spesa, costringe a lasciare lo sportello aperto per molto tempo. Sfruttando la funzione di refrigerazione rapida si riesce a riportare la temperatura al giusto valore in un tempo decisamente inferiore rispetto ad un frigorifero normale.
Lo stesso discorso vale per il reparto congelatore. L’ulteriore vantaggio di questo sistema è la migliore conservazione del cibo che rimane esposto ad alte temperature per minor tempo.
Temperatura ideale frigo no-frost
Per un frigorifero di tipo no-frost valgono le stesse considerazioni già fatte in precedenza. La differenza tra questo apparecchio rispetto ad un modello statico o ventilato, sta nella particolare tecnologia che permette un migliore controllo dell’umidità, evitando la formazione di brina e ghiaccio.
L’ulteriore vantaggio e che normalmente, essendo frigoriferi già di un certo livello, hanno un controllo elettronico della temperatura che facilita a mantenere i valori desiderati.
Anche in questo caso ci sono modelli entry level con un solo termostato e invece prodotti di fascia alta multi sonda che monitorizzano con precisione ogni zona interna.
In linea di massima in un frigorifero no-frost combinato (presenza anche del freezer), una temperatura ideale potrebbe essere di 5°C per il reparto cibi freschi e di -18°C per il congelatore.
Temperatura frigo estate: per ogni stagione il corretto valore
Una volta acquistato il frigorifero, posizionato, avviato e programmato, spesso si pensa di non dover più intervenire. Sbagliato! Come abbiamo visto la temperatura interna è direttamente collegata a quella esterna.
Questo sta a significare che se in cucina ci sono 20°C oppure 30°C è necessario variare la temperatura di funzionamento per avere sempre la massima efficienza.
In estate se la cucina è in una parte della casa particolarmente esposta al sole, raggiungere i 27/28°C non è affatto difficile. In queste condizioni è necessario regolare il termostato.
Nel caso di apparecchi con la rotella manuale dalla tacca 5 si può passare alla 6, per modelli più sofisticati si agirà sul pannello di controllo abbassando di 1-2°C la temperatura interna.
In invero potrebbe essere necessario invece agire in maniera contraria. In realtà con il riscaldamento in funzione normalmente in un appartamento, anche nei periodi più freddi, la temperatura è mediamente di 22/23°C per cui il frigorifero non necessita di regolazioni.
Nel caso di ambianti climatizzati il problema non si pone, visto che la temperatura ambientale è mantenuta entro certi range durante tutto l’anno.
C’è da dire che la temperatura ambientale va comunque ad influire sul funzionamento del frigorifero. Il fluido refrigerante, una volta caldo, deve cedere parte del calore all’ambiente esterno tramite la serpentina posta dietro l’elettrodomestico.
Più bassa è la temperatura esterna e migliore sarà lo scambio termico. È chiaro come in ambienti molto caldi il gas refrigerante cederà una quantità di calore minore, sovraccaricando il lavoro del compressore.
– Il frigorifero non mantiene più la temperatura impostata: le cause
Quando ci si accorge che la temperatura interna del frigorifero non viene mantenuta e il livello di raffreddamento non è soddisfacente, prima di chiamare un tecnico specializzato è bene valutare alcuni aspetti.
Non sempre tale problema è indice di un malfunzionamento. Potrebbe tranquillamente trattarsi di una carenza di pulizia e manutenzione.
La prima cosa da controllare è la corretta impostazione della temperatura interna. Non è raro che, sistemando i prodotti all’interno, si vada inavvertitamente a toccare la rotella alzando la temperatura. Stesso discorso vale per i frigoriferi con pannello esterno.
È più difficile, ma potrebbe succedere di modificare involontariamente le impostazioni.
Dimenticarsi di sbrinare il frigo con conseguenti grossi accumuli di ghiaccio, fa diminuire drasticamente il potere refrigerante dell’apparecchio.
È importante anche verificare le condizioni della guarnizione nella porta. È sufficiente che non aderisca perfettamente per creare il libero accesso all’aria calda presente nell’ambiente esterno.
Questi aspetti sono quelli che si possono controllare senza difficoltà. Se tutto è in perfette condizioni allora il problema potrebbe essere più grave e riguardare il malfunzionamento del compressore o la perdita di gas refrigerante da una delle serpentine. In questi casi non resta che chiamare un tecnico specializzato per provvedere alla riparazione.
Ghiaccio nel frigo: la causa potrebbe essere una non corretta temperatura interna
In un frigorifero statico privo di ventilazione interna è un fatto normale la formazione di ghiaccio e brina, tanto da dover costringere all’odiosa operazione di sbrinamento almeno una volta all’anno. Se il fenomeno diventa ricorrente è il sintomo di una non corretta temperatura del frigo.
La causa, come abbiamo visto nel paragrafo precedente, potrebbe essere un malfunzionamento ma molto spesso è dovuta ad una cattiva gestione delle temperatura.
I frigoriferi statici sono molto più sensibili alle variazioni termiche e non avendo un sistema di ventilazione, ogni accumulo di umidità si trasforma inevitabilmente in brina e ghiaccio. Diventa quindi fondamentale la gestione della temperatura interna del frigorifero.
Trattandosi di modelli economici non dispongono di regolazioni elettroniche ma solo il termostato a rotella. Una volta impostato un valore 5, per evitare che si formi con frequenza della brina, è necessario ridurre al minimo le variazioni di temperatura.
Mai come in questo caso numerose aperture delle sportello sono dannose, così come l’introduzione di alimenti solidi o liquidi ancora bollenti. Un dato di fatto è che tutta l’aria calda che entra in un frigorifero statico si trasforma necessariamente in brina e ghiaccio che rimarrà intatto fino allo sbrinamento.
Un errore che si commette è pensare di aver messo il termostato ad un valore alto. Il ghiaccio trae in inganno, facendo credere che la temperatura interna sia troppo bassa.
Se si passa dal valore 5 al 4 o al 3 si ottiene solo il risultato di veder sciogliere il ghiaccio con l’acqua che formerà la classica pozza d’acqua sul pavimento.
Sui modelli ventilati il fenomeno e meno ricorrente mentre i frigoriferi no-frost, in assenza di guasti, evitano la formazione di ghiaccio. Anche in questo caso l’aria calda genera brina, tuttavia sarà un fenomeno momentaneo: il sistema di ventilazione provvederà a farla sciogliere ed evaporare l’acqua.
Un comportamento attento e diligente allunga la vita del frigorifero
Il frigorifero è un elettrodomestico assolutamente indispensabile. Dal suo corretto funzionamento dipende l’adeguata conservazione del cibo che influisce in maniera significativa sulla nostra salute.
La temperatura del frigo è un aspetto fondamentale per avere sempre un apparecchio efficiente e funzionante nella maniera migliore. Tutto questo è garanzia di longevità dell’elettrodomestico e di bassi consumi energetici.
Disponendo di un modello statico, magari un po’ datato, serve fare molta più attenzione per regolare e mantenere la temperatura a livelli ottimali.
Potendo godere degli ultimi ritrovati tecnologici invece tutto è più semplice. Tuttavia non bisogna scordarsi la serie di comportamenti che un bravo e attento consumatore deve tenere.
Difronte ad un apparecchio che fatica a fare il proprio dovere, spesso si da la colpa al modello troppo vecchio, a volte si pensa addirittura ad un guasto. In realtà il più delle volte siamo noi i responsabili di tutti i disagi.
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