Le stufe a bioetanolo rappresentano un particolare tipo di riscaldamento che si caratterizza per il fatto di essere meno inquinante di quello tradizionale, proprio in virtù del combustibile “ecologico” di cui fa uso: il bioetanolo appunto.

Questo metodo di riscaldare l’ambiente ha sollevato e continua a sollevare numerose perplessità, derivanti più che altro dal fatto che si tratta di un sistema ancora poco conosciuto e, in quanto tale, anche non molto sfruttato.

Questa guida si propone dunque di fare il punto in merito alle opinioni sulle stufe a bioetanolo, cercando cioè di capire innanzitutto come funzionino con esattezza, che cosa sia il bioetanolo e, ovviamente, i pro e i contro da esso offerti. Se ritenete l’argomento di vostro interesse, dunque, non dovete fare altro che proseguire con la lettura. 

– Stufe a bioetanolo: cosa sono e come funzionano

Le stufe a bioetanolo, denominate anche biostufe o biocamini, sono sistemi di riscaldamento dell’ambiente che presentano la caratteristica struttura del caminetto, con la particolarità che possono essere installate anche senza canna fumaria.

Le stufe senza canna fumaria a bioetanolo, infatti, vengono richieste proprio per la loro semplicità d’installazione, in quanto non necessitano di una colonna verticale libera all’interno della quale installare la canna.

Questo, tuttavia, non è l’unico vantaggio offerto da questo sistema di riscaldamento: prima di procedere con l’elenco di tutti gli altri, unitamente a quello degli inevitabili svantaggi, è bene partire dal principio, spiegando che cosa s’intende esattamente con il termine “bioetanolo“.

Il bioetanolo: un combustibile ecologico?

Il bioetanolo è un combustibile in forma liquida e incolore derivante dalla fermentazione di materiale vegetale, soprattutto canna da zucchero e cereali.

Considerato da molti un combustibile ecologico e rispettoso dell’ambiente proprio in virtù delle sue origini naturali, è in realtà anch’esso responsabile di produrre inquinamento, seppure in forma molto minore rispetto ai combustibili tradizionali.

Questo perché gli agenti inquinanti del bioetanolo contengono monossido di carbonio soltanto in dosi molto basse, il che lo rende senz’altro un combustibile più ecologico di tutti gli altri.

Questo tipo particolare di combustibile, dunque, può essere sfruttato come sistema di riscaldamento, a patto che sia quello specifico per le stufette a bioetanolo: in gergo si dice che dev’essere “denaturato a 96°”, che tradotto significa che deve presentare un’origine completamente vegetale, ossia pura e biologica.

La caratteristica principale di questo tipo di bioetanolo è il fatto di garantire una combustione completamente inodore: un cattivo odore, infatti, è sintomo del fatto che in esso sono presenti delle impurità che, depositandosi all’interno della stufa, producono per l’appunto un aroma sgradevole.

In conclusione, dunque, si può certamente affermare che il bioetanolo sia il combustibile più ecologico presente in commercio, ma ciò non lo esime dal produrre comunque degli scarti inquinanti, per quanto meno dannosi per l’ambiente rispetto a quelli dei combustibili tradizionali.

Stufa a bioetanolo: come funziona

Per attivare il riscaldamento a bioetanolo all’interno della nostra stufa bisogna ovviamente versare il combustibile liquido nel vado apposito e accendere la fiamma mediante un accendino con manico lungo, per evitare di scottarci: essa varia la propria colorazione in base all’intensità del calore emesso, che si trasmette per convenzione e va subito a riscaldare l’ambiente in cui è collocato il biocamino.

Nel caso in cui la nostra sia una stufa a bioetanolo ventilata, il calore si diffonderà molto più velocemente, proprio grazie al ventilatore elettrico di cui essa è dotata e che serve appositamente per accelerare la diffusione dell’aria calda.

Quando poi vogliamo spegnere la stufa, dobbiamo prestare molta attenzione a non scottarci, chiudendo il vano del bioetanolo con l’aiuto di un oggetto e senza togliere il vetro di protezione.

Durante il processo di riscaldamento, dobbiamo inoltre ricordarci di aerare l’ambiente: nonostante la quantità di monossido di carbonio emessa sia inferiore rispetto a quella dei combustibili tradizionali, è comunque sempre meglio garantire un riciclo dell’aria, a maggior ragione se la stufa è collocata in stanze di piccole dimensioni.

Ora che abbiamo ben chiaro in testa il significato di stufa a bioetanolo e il modo in cui essa funziona, possiamo concentrarci sulle opinioni in merito alla validità di questa particolare forma di riscaldamento ecologico e lo facciamo andando ad analizzare i suoi pro e i suoi contro.

– Stufe a bioetanolo: pro e contro

Come tutte le cose, anche le stufe a bioetanolo presentano dei pro e dei contro, vale a dire che questo tipo di riscaldamento ecologico, oltre a offrire indubbi vantaggi, possiede anche degli inevitabili svantaggi.

In questo paragrafo, pertanto, proporremo un elenco sia dei primi che dei secondi, frutto delle opinioni maturate da coloro che hanno utilizzato il biocamino. Vediamo quindi insieme i pro e i contro del riscaldamento a bioetanolo.

Stufe a bioetanolo: vantaggi

Partiamo subito con la lista degli indubbi vantaggi offerti da questo sistema di riscaldamento, che certamente non mancano.

  • Il primo e più immediato vantaggio derivante dal riscaldamento a bioetanolo è il fatto che si tratti di un sistema ecologico e naturale al 100%. Le emissioni nocive di CO2, infatti, sono ridotte di ben il 70% rispetto a quelle derivanti dall’utilizzo dei classici combustibili fossili, con conseguente rispetto dell’ambiente.
  • Installare una stufa a bioetanolo è un’operazione molto semplice, che non necessita di particolari ristrutturazioni o opere murarie. Questo perché, non emettendo sostanze nocive, questi biocamini non hanno bisogno della canna fumaria, che si può pertanto evitare.
  • Sempre in virtù dell’assenza della canna fumaria, il calore viene emesso in maniera più concentrata, consentendo così all’ambiente di riscaldarsi più velocemente, soprattutto se di piccole dimensioni. In questo caso, tuttavia, è molto importante arieggiarlo di tanto in tanto.
  • Questo tipo di stufa si può installare senza il bisogno di dover chiedere alcuna autorizzazione e, una volta completato il lavoro, non necessita nemmeno di essere pulita, in quanto non disperde né cenere, né polvere.
  • Le stufe a bioetanolo, come abbiamo detto, presentano la caratteristica struttura dei camini. Nello specifico, assumono spesso una forma molto elegante e raffinata, abbellendo l’ambiente in cui vengono collocate.
  • I biocamini, a differenza degli altri impianti, possono anche essere spostati da una stanza all’altra e presentano costi d’installazione davvero molto bassi.

Come possiamo vedere, dunque, i vantaggi derivanti da questo tipo di riscaldamento sono davvero numerosi. E gli svantaggi, invece? Ce ne occupiamo nella prossima sezione.

Stufe a bioetanolo: svantaggi

Vediamo ora quali sono gli svantaggi cui bisogna far fronte nel caso in cui si decida di optare per il riscaldamento a bioetanolo.

  • Per quanto il tipo di riscaldamento offerto dai biocamini sia molto concentrato, non può comunque essere paragonabile a quello dei camini a legna: in altre parole, essi possono funzionare bene per riscaldare una stanza, ma non un intero appartamento, specie se di grandi dimensioni.
  • La combustione del bioetanolo produce ingenti quantità di vapore d’acqueo che, a loro volta, aumentano l’umidità presente all’interno dell’ambiente, con tutto ciò che ne consegue.
  • Quando si acquista il bioetanolo, occorre sincerarsi che sia del tipo giusto, naturale e biologico al 100%, pena la diffusione di un cattivo odore nel momento in cui brucia all’interno della stufa.
  • Se la stanza in cui viene collocata la stufa è molto piccola, bisogna ricordarsi di arieggiarla, pena la permanenza all’interno di essa dei prodotti derivati dalla combustione.
  • Questo tipo di biocamini dev’essere maneggiato e utilizzato con molta cura: il bioetanolo è infatti un combustibile particolarmente infiammabile e sussiste quindi il rischio d’incorrere in ustioni potenzialmente gravi, se usato in maniera disattenta.

Come possiamo vedere, dunque, a fronte di tutti i suoi numerosi e convenienti vantaggi, il sistema di riscaldamento a bioetanolo presenta anche degli innegabili svantaggi, dei quali occorre inevitabilmente tenere conto.

Decidere se passare o meno a questo metodo ecologico di riscaldamento della casa, dunque, non è semplice, in quanto sono davvero molte le variabili delle quali tenere conto.

Molto dipende anche dal tipo di casa in cui si vive, dalle dimensioni delle stanze e perfino dalle proprie idee personali: l’ecologia, infatti, non è una materia capace di toccare i cuori di chiunque, quantomeno non in tutti i casi. E questo è certamente uno di quelli.

– Conclusione

Siamo giunti al termine di questa guida dedicata alle stufe a bioetanolo. Di esse, abbiamo analizzato nel dettaglio significato e funzionamento, soffermandoci in particolar modo sui vantaggi e gli svantaggi riscontrati durante il loro utilizzo.

La conclusione alla quale siamo giunti è che esistono sia motivi a favore di questa particolare forma di riscaldamento della casa (e non sono certo pochi), che motivi a sfavore. Stabilire verso quale di questi orientarsi è ovviamente una scelta molto personale e, come abbiamo già detto, dipende da un sacco di fattori diversi.

Ciò che conta, alla fine, è prendere una decisione consapevole, frutto di un’oculata e attenta valutazione sia dei pro che dei contro, tale da non metterci nella condizione di doverci pentire una volta effettuato l’acquisto.

Le stufe con combustione a bioetanolo strizzano l’occhio al futuro, ma ciò non significa che tutti dobbiamo essere pronti ad aprirci a questa forma ecologica di riscaldamento. Come in tutti i casi, si tratta di una scelta puramente soggettiva.

Luca Padoin