Con la sua estetica sgargiante, frutto della combinazione di due colori accesi, la sedia rosso blu è un’icona di design che non passa certo inosservata. Creata dal designer olandese Gerrit Rietveld nel 1918, è attualmente esposta al MoMA di New York, dove viene ammirata ogni giorno da migliaia di persone.

Ma qual è la storia di questa sedia di design? Cosa l’ha portata a diventare così famosa? Scopo del nostro articolo è proprio quello di rispondere a queste domande, svelandoti tutti i segreti che si celano dietro questa bellissima sedia d’autore.

– Sedia rossa e blu: storia e caratteristiche del capolavoro di Gerrit Rietveld

Ci troviamo negli anni Venti del secolo scorso. Thomas Gerrit Rietveld è il giovane figlio di un carpentiere olandese, che decide di lasciare gli studi per lavorare in bottega insieme al padre. Dopo aver frequentato una serie di corsi serali dedicati all’arte e all’architettura, Rietveld riesce finalmente ad aprirsi un laboratorio tutto suo, dove inizia a sperimentare un nuovo modo di costruire gli oggetti.

La sua idea era infatti quella di assemblarli con il minor numero possibile di pezzi, consegnandoli al cliente sotto forma di kit montabile: un progetto che rappresenta una vera e propria “Ikea ante – litteram”. Ed è proprio attenendosi a questo ideale che, unendo soltanto 15 pezzi di legno, il giovane designer riesce a dare vita alla sedia rosso blu.

Il primo prototipo risale infatti al 1918 e, inizialmente, presenta un design molto diverso rispetto a quello che conosciamo oggi. I colori vivaci che la caratterizzano sono infatti la conseguenza dell’incontro di Rietveld con Theo van Doesburg e Piet Mondrian, i fondatori del Neoplasticismo olandese, di cui il designer diviene un convinto sostenitore.

Ciò lo spinge, nel 1923, a modificare il design dell’opera, dando vita a una vera e propria “sedia Mondrian”, allegra e colorata proprio come i dipinti del grande artista che lo aveva influenzato. Ed è così che la sedia di Rietveld diventa ufficialmente la sedia rosso blu che tutti conosciamo: un’icona di design simbolo indiscusso dell’estetica di quegli anni.

sedia rossa blu
Credits: Cassina

Com’è fatta la sedia rossa e blu

Come il suo stesso nome lascia chiaramente intuire, la sedia di Rietveld è dipinta principalmente con i colori rosso e blu. Il primo, nello specifico, è usato per lo schienale, mentre il secondo caratterizza la seduta. I restanti elementi, invece, si presentano anch’essi pitturati con un colore primario, ossia il nero.

Se ti è mai capitato di ammirare uno dei famosi quadri del pittore Piet Mondrian, ti renderai conto di quanto questa poltroncina rossa altro non sia se non la rappresentazione tridimensionale di uno dei suoi dipinti. Ciò testimonia la grande influenza che l’artista ha esercitato su Gerrit Rietveld.

Il colore nero, in particolare, è stato usato per dipingere i 15 listelli di legno che compongo la sedia. Il risultato di questa combinazione è una poltrona dal design pratico e confortevole, perfetta per i momenti di lettura e di relax in generale. Nel corso degli anni, Rietveld stesso ha proposto diverse varianti della sua creazione, tutte caratterizzate dall’uso di altri colori, come ad esempio il rosa e il verde.

Ciò nonostante, la sedia originale è quella rossa e blu e, benché esistono disegni della sedia con caratteristiche differenti, a essere considerata un’icona di design è solo ed esclusivamente la sedia red and blue.

– Sedia di Rietvald: una produzione di Cassina

Se l’autore della sedia viene legittimamente identificato nel designer olandese Gerrit Rietveld, il brand attualmente responsabile della sua produzione e distribuzione è invece l’italianissimo Cassina.

Fondata dai fratelli Cesare e Umberto Cassina nella città brianzola di Meda, l’azienda vede la luce nel 1927, assumendo nel 1935 il nome di “Figli di Amedeo Cassina”. Inizialmente si specializza nella lavorazione del legno ma, con il passare degli anni, cominciano le sue proficue collaborazioni con i designer dell’epoca, a partire da Giò Ponti nell’era del secondo Dopoguerra.

Nel 1968, Cassina apre il suo primo showroom a Milano, trasformandosi così in un marchio leader del made in Italy. Si tratta di un primo, fondamentale passo che proietta il brand direttamente nell’olimpo del design e ne sono prova le numerose collaborazioni successive che stringe con i più grandi designer di fama internazionale. E quella con l’olandese Gerrit Rietveld, avviata dopo la sua morte, ne è una chiara dimostrazione.

sedia rossa e blu di Rietveld
Credits: Wikipedia

Del resto, la carriera del designer è stata incredibilmente proficua, al punto che il grande architetto Le Corbusier l’aveva definito “Un architetto onesto che si sforza di ottenere austerità, immaginazione e precisione”. Autore d’innumerevoli oggetti per il mondo dell’interior design, Rietveld lavorava tenendo come riferimento due saldi principi:

  • la semplicità di costruzione;
  • la possibilità di realizzare oggetti in serie.

Alla sua morte, avvenuta il 25 giugno 1964, la famiglia del designer decide di cedere al brand Cassina tutti i diritti di produzione e vendita dei mobili e degli oggetti di arredo creati da Rietveld. Ed è proprio grazie a questa lungimirante decisione che, ancora oggi, è possibile acquistare la bellissima sedia red and blue.

– Sedia rosso blu: dove comprarla e quanto costa

Le misure della sedia di Rietveld corrispondo a un’altezza di 88 cm e a una larghezza di 69 cm. Ciò la rende perfetta per trovare spazio pressoché in qualsiasi ambiente della casa, sebbene la zona living rappresenti probabilmente la scelta migliore.

Trattandosi di un’architettura di design, è in vendita a un costo non da poco: il prezzo della sedia rossa e blu si aggira infatti tra i 2000 e i 3000 euro, a seconda del riveditore. Se ne desideri una per casa tua, puoi acquistarla direttamente sullo store online di Cassina o, in alternativa, su piattaforme ugualmente specializzate come Pamono e Archiproducts.

A prescindere da dove deciderai di acquistarla, ad ogni modo, ciò di cui devi essere consapevole è il profondo valore storico – artistico che circonda questa poltroncina che, lungi dall’essere una semplice seduta confortevole, rappresenta un vero e proprio pezzo di storia del design.

Simone Pierdominici