Spesso, in riferimento a tetti e coperture si sente parlare di scossalina, ma siete certi di sapere di che si tratta?

In generale, una scossalina è un componente edilizio che sporge dalle coperture, o dalle pareti degli edifici, con il preciso intento di proteggere i muri sottostanti dalla pioggia e dalle infiltrazioni d’acqua.

Da sempre, il materiale per antonomasia con cui vengono realizzate le scossaline è il rame. Questo, però, è molto costoso, pertanto oggi si producono scossaline anche con altri metalli, in particolare alluminio ed acciaio zincato.

Attenzione: non sempre le alternative possibili sono più economiche!

Inoltre, sebbene le scossaline vengano normalmente utilizzate per completare tetti e balconi, possono trovar applicazione anche per altri scopi.

Vediamo, dunque, di capire bene com’è fatta una scossalina, a cosa serve, quali tipologie esistono, in quali casi è indispensabile prevederne la presenza e come deve essere correttamente montato un elemento del genere.

L’acqua e la scossalina

L’impermeabilizzazione degli edifici ed il mantenimento dei vari componenti edilizi asciutti e salubri è, da sempre, una delle sfide progettuali più grosse. Ogni elemento dell’involucro non solo deve essere correttamente pensato e progettato, anche rispetto a quelli adiacenti, ma bisogna che sia posato in opera a regola d’arte, altrimenti finirà per non essere garantita una corretta protezione dagli agenti atmosferici.

A dispetto di quanto si possa pensare, per le costruzioni, l’acqua è la minaccia più insidiosa, perché facilmente può infiltrarsi e creare grosse problematiche sia alle coperture che alle murature.

Una soluzione tecnologica antica, ma sempre assolutamente valida, che consente di proteggere dall’acqua, non solo le coperture, ma anche muri e muretti, è la cosiddetta scossalina metallica.

Sul tetto il suo utilizzo si concentra in alcuni punti ben precisi, come sui bordi o sulla linea di colmo; ma anche nel punto in cui le tegole incontrano la muratura, attorno alle canne fumarie, ai comignoli antivento e ad eventuali luci. Le scossaline, inoltre, trovano normalmente impiego sulla parte frontale della soletta di terrazze e balconi, nei punti di giunzione tra pareti e solaio, così come a protezione di muri e parapetti.

La loro funzione, dunque, benché sovente l’impatto visivo sia minimo, è davvero importantissima. I danni che l’acqua può causare alle coperture e alle murature possono essere davvero consistenti e comportare ingenti costi di riparazione.

Vediamo, allora, di capire normalmente dove viene montata una scossalina, in copertura, ma non solo, anche in base al materiale prescelto per realizzarla, quanto può costare e come scegliere la migliore.

Dove si utilizzano

Normalmente, siamo soliti associare la posa della scossalina a tetti e coperture, dove effettivamente questo elemento trova la sua originaria e primaria utilizzazione. Come già accennato, sono però innumerevoli, in edilizia, le situazioni in cui si ricorre all’impiego di elementi di questo tipo. La sua estrema versatilità permette di andare ad inserirla sia su piani orizzontali che inclinati.

Oltre alla classica scossalina per tetto piano o inclinato, troviamo dunque quelle cosiddette coprimuro, destinate, come si evince dal nome, a mantenere le superfici e le strutture murarie in ottimo stato. In alcuni frangenti, poi, la scossalina viene utilizzata anche come chiusura superiore dei pannelli termoisolanti oppure a completamento del sottodavanzale.

Ad esempio, quell’elemento metallico che protegge i parapetti di terrazzi e balconi altro non è che una scossalina coprimuro. Lo stesso dicasi per molti elementi di coronamento a muretti dei giardini o a muri di recinzione.

In tali frangenti il fattore estetico risulta più che mai determinante perché si tratta di elementi a vista, che restano costantemente sotto i nostri occhi. Ecco, allora, che la scelta del materiale da utilizzare andrà presa in base ai gusti di ciascuno, a seconda dell’effetto che si desidera ottenere e con un occhio di riguardo nei confronti dello stile che caratterizza l’abitazione.

Non sempre piace il rame, perché con il tempo tende a cambiare colore ed opacizzarsi, pertanto, specie negli edifici più moderni e qualora si voglia far risaltare l’elemento, si finisce per optare per l’alluminio. Inoltre, in molti casi la posa della scossalina coprimuro viene completata con un apposito gocciolatoio, che ne definisce meglio la funzione.

Scossalina in copertura

Le coperture, di qualunque tipo essere siano (che vengano realizzate in laterocemento, piuttosto che in legno lamellare, o con lamiera grecata, che siano isolate e/o ventilate, oppure no) e qualunque forma abbiano (piane, ad una o due falde, a botte, con abbaini, ecc…) sono gli elementi più esposti alle intemperie ed alla forza degli agenti atmosferici. Garantire il corretto isolamento e la perfetta impermeabilità del tetto è indispensabile per assicurare un confort ambientale ottimale ed un’eccellente salubrità dei locali abitati che si trovano appena sotto.

In teoria, oggi, prima di procedere con la posa delle tegole, qualora queste siano previste, si interpone sempre uno strato di guaina bituminosa impermeabilizzante che riduce il rischio di infiltrazioni. Essa, però, innanzitutto è una soluzione abbastanza recente (di certo più “giovane” rispetto all’impiego delle scossaline) e poi è comunque sempre soggetta ad usura. Ecco allora che, normalmente, in copertura vengono sempre posate anche le cosiddette scossaline, tagliate e sagomate ad hoc, per andare a rivestire quei punti critici che potrebbero rivelarsi di più facile accesso rispetto al possibile ingresso di acqua.

Ad esempio, il compluvio che viene a formarsi all’incrocio di due falde può facilmente essere risolto disponendo una lamiera sagomata a V, posizionata come se si trattasse di un canale al di sotto dei manti delle due falde, che così scaricheranno le acque meteoriche direttamente convogliandole sulla scossalina metallica stessa.

Lo stesso dicasi in tutti quei casi in cui, in copertura, emerge la presenza di punti di discontinuità evidenti. Si pensi agli abbaini, ai lucernai, ai camini, alle finestre cosiddette velux, ecc…

Un altro caso in cui, poi, si ricorre all’utilizzo di lamiera metallica, o in rame, è quello dei cosiddetti canali di gronda, che raccolgono l’acqua proveniente dalle coperture e, generalmente, tramite i pluviali la scaricano a terra. Normalmente per le scossaline si tende ad impiegare il medesimo materiale scelto per i canali di gronda, che anch’essi andranno sagomati e tagliati con cura ad opere delle mani esperte del lattoniere di turno.

Scossaline in rame per tetti

Abbiamo già accennato al fatto che il classico materiale per scossaline è il rame. Il motivo è semplice ed è dovuto al fatto che questo metallo è in grado di garantire prestazioni nettamente superiori offrire rispetto ad altri.

D’altro canto, quando, si sceglie con quale materiale realizzare le scossaline per la propria abitazione entrano in evitabilmente in gioco anche altri fattori, in parte estetici ed in parte economici. Detto ciò è bene ricordarsi sempre che le scossaline sono elementi deputati a proteggere l’edificio dagli agenti atmosferici e vanno applicati proprio nei punti più critici. Dunque, indipendentemente da tutto, è auspicabile che si tratti di oggetti particolarmente resistenti, che garantiscano non solo perfetta tenuta, ma anche una vita utile quanto più lunga possibile, senza che si debbano programmare manutenzioni, o interventi successivi. Questi peraltro, se eseguiti in quota, potrebbero necessitare l’utilizzo di ponteggi o in alternativa ci si potrà servire di squadre specializzate di edilizia acrobatica, con un aggravio dei costi significativo.

Per queste ragioni il rame, sebbene costoso, resta sempre un’alternativa validissima, se valutata a lungo termine. Esso, infatti, una volta posato, ossidandosi a contatto con l’acqua e con l’aria, sviluppa una sorta di pellicola protettiva sulla sua superficie. Questa non solo ne fa mutare la colorazione (fino al classico verde rame), ma fa in modo che il materiale si autoprotegga rimanendo inalterato per lunghissimo tempo e non temendo né ruggine né corrosione.

L’unico difetto del rame è il prezzo, che è decisamente più caro rispetto ad altre soluzioni, che però dal canto loro sono senza dubbio meno durature.

Forme e dimensione

Come abbiamo appena visto, sono differenti gli impieghi di quella che comunemente, in modo del tutto generico, viene definita scossalina. Sarò proprio lo specifico utilizzo, dunque, a determinarne di volta in volta la forma e le dimensioni. Ci troveremo così ad avere a che fare con:

  • Scossaline di testata
  • Scossaline laterali
  • Scossaline copritegola
  • Scossaline di colmo
  • Scossaline coprimuro

Delle ultime abbiamo già abbondantemente parlato. Esse possono essere dritte, sagomate, ad L oppure a U e provviste o meno di gocciolatoio, a seconda delle caratteristiche del muro e della normale provenienza dell’acqua rispetto alla superficie da proteggere.

La cosiddetta scossalina di testata, invece, è quella che si posa sulla parte frontale del tetto, mentre quella laterale, ovviamente è quella che viene posizionata sulle parti laterali della copertura e spesso è dotata di gocciolatoio, in modo da convogliare l’acqua verso i pluviali. La scossalina copritegola viene solitamente utilizzata in quei punti in cui le tegole incontrano la muratura. Questa si distingue, poi, in scossalina sottotegola o soprategola, a seconda della posizione che occupa. La scossalina di colmo chiaramente è quella messa a protezione del colmo del tetto.

Per ciò che concerne le dimensioni non vi sono indicazioni. Sarà il lattoniere, in accordo con il progettista, a tagliare e sagomare, di volta in volta, la singola lamiera per dar vita all’elemento scossalina, a seconda di dove andrà posizionato e dell’effetto anche visivo che si desidera ottenere.

Quale scossalina scegliere?

Per scegliere la scossalina più adatta alle proprie esigenze è bene innanzitutto capire dove vada posizionata e a cosa serva, ma soprattutto è auspicabile affidarsi ad un bravo lattoniere, che potrà aiutarvi soprattutto per ciò che concerne la forma. In fatto di materiali, spessori e finiture, il cliente, in genere, preferisce poter esprimere le proprie preferenze, anche se è sempre meglio farsi consigliare dal tecnico che vi sta seguendo nei lavori e che saprà orientarvi verso una scelta più consapevole possibile.

I materiali con cui è possibile realizzare le scossaline metalliche sono: rame, zinco-titanio, acciaio inox, alluminio, lamiera di ferro zincato, piombo e stagno. In ultimo ricordiamo che tali elementi, così come i canali di gronda e i pluviali possono anche essere realizzati in PVC. Si tratta dell’alternativa decisamente più economica, ma anche meno duratura.

Per tale ragione, di norma, le scossaline in materiale plastico trovano impiego quasi esclusivamente per su muretti, balconi e terrazzi, molto meno in copertura, dove, giustamente, si preferiscono materiali più duraturi, che richiedono meno manutenzione e normalmente non necessitano di interventi nel breve periodo.

La maggior parte delle scossaline, oggi, viene realizzata in alluminio, rame o acciaio. L’alluminio verniciato rappresenta un buon compromesso tra qualità e prezzo, ma è bene sapere che con il tempo potrebbe perdere la verniciatura protettiva, tendendo ad ossidarsi e compromettendone la funzionalità. Il rame è sempre la soluzione migliore, assieme ad acciaio inox e zinco titanio, che risultano poco sensibili all’acqua e tra i materiali più durevoli. Dal canto loro, piombo e stagno sono resistentissimi alla corrosione, ma meno all’usura.

Anche la scelta dello spessore adeguato è molto importante e variabile a seconda del materiale a cui si è deciso di affidarsi, perché ognuno ha una differente resistenza all’usura. In genere, gli spessori standard, sono i seguenti: per il rame, l’acciaio inox e la lamiera metallica in genere si adoperano 5/10, 6/10, 8/10; per l’alluminio: 8/10, 10/10, 12/10 e per il piombo: 10/10, 12/10, 15/10.

Per ciò che concerne le finiture, a parte il rame che viene lasciato così, tutte le altre scossaline metalliche possono essere verniciate, consentendo così un’ampia personalizzazione nella scelta dei colori. Nel caso delle lamiere in ferro la verniciatura protettiva è d’obbligo, mentre l’acciaio può anche essere lasciato nudo, tenendo presente però che con il tempo si scurirà un po’ per effetto dell’ossidazione.

Quanto costa una scossalina metallica

Di certo, quando si tratta di scegliere, il prezzo si rivela un fattore di primaria importanza, spesso addirittura decisivo. Quando però si pensa di risparmiare optando per una scossalina di tipo più economico, non si tiene conto del “dopo”. Soprattutto il montaggio della scossalina del tetto, o comunque di elementi posizionati in quota, prevede tutta una serie di costi relativi agli apprestamenti ed alla sicurezza (ponteggi, linee vita, ecc…) che difficilmente sono ammortizzabili.

Ecco perché, in particolare nei punti più difficili da raggiungere, è meglio fin da subito pensare a elementi più duraturi possibile, che non richiedano manutenzione costante. Anche se l’esborso iniziale è maggiore, alla lunga l’investimento sarà ricompensato.

Ogni scossalina ha un costo ben preciso che dipende innanzitutto dal materiale con cui è realizzata. Si va da un minimo di 0,50 € al metro lineare per le scossaline in PVC, passando per 2 €/m per quelle in lamiera metallica e per 5 €/m per l’alluminio. Si sale poi ad 8 €/m per il rame, fino a 10 €/m per l’acciaio inox e 15 €/m per lo zinco titanio.

Il prezzo delle scossaline varia anche in base a molti altri fattori. A parità di materiale, la prima discriminante riguarda lo spessore prescelto. Ad esempio, una scossalina in alluminio verniciato da 6/10 può costare circa 3 € al m, contro i 5-6 di una scossalina da 8/10. Poi chiaramente forma, dimensioni e tipologia di lavorazione fanno la differenza, oltre al costo della posa, che dipende da dove va effettuata.

Sara Raggi