Dovete scegliere come rivestire le facciate della vostra nuova casa? Piuttosto che il parapetto del balcone, o il muretto di recinzione del giardino?

Niente paura!

Oggi, è possibile contare, davvero, su una moltitudine di rivestimenti per esterni, tutti diversi tra loro: impossibile non riuscire a trovare quello che vi soddisfi al 100%.

Legno, pietra naturale o sintetica, cotto, mattoni faccia a vista, ceramica, klinker, piuttosto che pannelli in metallo, o ancora i rivestimenti in pasta (come i classici intonaci) sono indubbiamente le alternative più gettonate.

Ciascuna di queste, però, al suo interno prevede una gamma pressoché sconfinata di alternative.

Prima di analizzare alcune delle soluzioni più comuni e gettonate (anche perché tutte sarebbe davvero impossibile) vediamo di capire bene, però, come fare a scegliere quella che maggiormente fa al caso proprio.

Per farlo, analizzeremo tutti i fattori che entrano in gioco nella scelta e che vanno ben oltre le questioni di stile e di gusto, che pure, ovviamente, hanno il loro peso.

Rivestimenti esterni: a cosa servono?

Solitamente, si decide di rivestire le superfici esterne allo scopo di proteggerle, sia che si tratti di intere facciate, piuttosto che solo di piccole porzioni di edifici, o ancora di muretti di recinzione, di parapetti, di pilastri e quant’altro.

Queste, infatti, per loro natura e vocazione sono decisamente più esposte rispetto alle superfici interne. Basti pensare agli agenti atmosferici con i quali quotidianamente entrano in contatto: sbalzi di temperatura, caldo e freddo, sole, pioggia, neve e grandine, ma anche semplicemente vento e smog sono tutti nemici che quotidianamente le superfici esterne devono essere in grado di fronteggiare, resistendo nel miglior modo possibile e conservando quanto più a lungo intatto il loro aspetto originario.

In un organismo edilizio qualsivoglia, i rivestimenti esterni si comportano esattamente come agisce l’epidermide nel nostro corpo: sono lo strato più esterno ed esposto, quello che protegge le parti interne più delicate ed importanti.

Al contempo però, è indubbio, che mediante l’utilizzo di un rivestimento si doni alle superfici trattate, e di conseguenza a tutto il complesso architettonico di cui fanno parte, anche un’importante caratterizzazione in chiave estetica e decorativa.

Ecco, allora, che, rivestire tutte le facciate allo stesso modo, piuttosto che con trattamenti e materiali differenti è una scelta di campo ben precisa, che va adeguatamente studiata e progettata, così come va ben ponderato il tipo di materiale da utilizzare.

Infine, c’è un’altra considerazione importante da fare in merito ai rivestimenti esterni facciate.

Spesso, soprattutto in un paese come il nostro, che per antonomasia è ricco di storia, cultura e tradizioni, molte delle quali legate proprio al patrimonio architettonico, la scelta dei materiali da costruzione così come di quelli utilizzati per il rivestimento delle superfici, è fortemente influenzata da connotazioni geografiche e tradizioni locali. Queste, almeno in passato, erano connesse alla maggior facilità di reperimento di determinati elementi piuttosto che altri; oggi invece è la consuetudine a far da padrona.

Ecco, allora, che in una casa di montagna l’uso del legno è molto frequente; così come nei casali umbri e toscani cotto e pietra a spacco vanno per la maggiore; in Liguria si fa ampio uso dell’ardesia e in Puglia delle pietre calcaree, come il tufo.

D’altro canto, rispettare le tradizioni del luogo è un modo per integrare le architetture al paesaggio, non andando a creare oggetti del tutto avulsi dal contesto in cui si inseriscono. Certo è che, oggi, le possibilità sono molte più di quelle che si avevano a disposizione in passato e dunque scegliere per il meglio può non apparire un’impresa semplice e scontata.

La scelta del materiale di rivestimento

In effetti, la prima cosa a cui spontaneamente si pensa quando si deve optare per un rivestimento è questa: quale materiale mi piacerebbe vedere accostato alle superfici della mia casa?

Si tratta di una scelta molto importante ed appare scontato che una lastra di pietra avrà un impatto totalmente diverso dal legno, così come anche da dei mattoni faccia a vista, o da elementi ceramici. Non bisogna però sottovalutare il fatto che, ogni materiale si differenzia, a sua volta, in diverse, e sovente anche numerose, sottocategorie, talvolta antitetiche le une alle altre.

Ad esempio, avete idea di quante varietà di pietra esistono? Anche quelle più conosciute sono davvero tantissime: si pensi al marmo, alla lavagna, al granito, al porfido, al tufo, alla beola, ecc… Ma non è tutto perché si può avere a che fare con ciottoli, piuttosto che con lastre rifinite e lucidate, a spacco, o ancora con blocchi grezzi. Ecco, dunque, che anche il formato, gli spessori, le colorazioni, le textures e le finiture dei singoli elementi che compongono un rivestimento possono cambiare radicalmente l’aspetto dello stesso.

Un marmo nero fa un effetto totalmente diverso da uno bianco, così come anche la semplice presenza di venature più o meno marcate, di una lavorazione lucida, fiammata, piuttosto che bugnata; così come la giustapposizione di elementi di grande dimensione creerà un effetto diverso dall’unione di piccoli blocchetti.

Persino le modalità di posa sono essenziali. In particolare, a seconda del fatto che, con il medesimo materiale, si debba rivestire una facciata semplice piuttosto che ventilata bisognerà pensare a qualcosa di diverso.

Se il tipo di materiale è la prima cosa a cui spontaneamente viene in mente di pensare, in realtà, prima di definire con cosa rivestire determinate superfici esterne, bisognerebbe fare tutta una serie di considerazioni preliminari.

Ovviamente, per scegliere il rivestimento che maggiormente fa al caso proprio è indispensabile innanzitutto capire dove questo andrà applicato. Una cosa, infatti, è rivestire l’intera facciata di un edificio e tutt’altra un muretto di recinzione, piuttosto che la casetta degli attrezzi da giardino, o il parapetto di un balcone.

Lo stile che si ha in mente, poi, è cosa fondamentale da prendere in considerazione. È chiaro che il metallo, ad esempio si presta ad essere un perfetto rivestimento esterno moderno, ideale anche in accoppiamento a geometrie e linee più sinuose e stravaganti.

Il legno, invece, è ottimo in montagna, o per ambientazioni country, dove però anche la pietra, nella sua variante più rustica fa da padrona. Grandi lastre di pietra lucide danno un aspetto austero ed elegante agli edifici; mentre i rivestimenti ceramici possono rivelarsi utili per dare un po’ di colore.

Ovviamente, optare per il rivestimento migliore possibile, vuol dire valutare molti altri fattori oltre all’estetica. Innanzitutto, bisogna capire in che regione climatica ci si trova; poi valutare se vi sono condizioni particolari, come ad esempio la presenza di salsedine nelle zone marine, piuttosto che quella di abbondanti nevicate in montagna che potrebbero necessitare accorgimenti particolari. Altri parametri riguardano la resistenza meccanica, la durabilità, la facilità di manutenzione e di pulizia.

Alcuni spunti sui rivestimenti esterni

In generale i rivestimenti si suddividono in tre grandi famiglie. Si distingue, infatti, tra quelli rigidi, quelli flessibili (come le carte da parati e tessuti) e quelli fluidi (quali gli intonaci e i rivestimenti plastici). Oggi ci concentreremo sui primi, anche perché i secondi, effettivamente, si rivelano davvero poco adatti ad ambienti esterni e degli ultimi abbiamo già avuto modo di parlare in più d’una occasione.

Vediamo di fare una brevissima panoramica sui rivestimenti più frequentemente utilizzati in architetura.

Rivestimenti in pietra per esterni

La pietra naturale per rivestimenti esterni è un must. Utilizzata fin da tempi antichissimi, come già detto, si presta a innumerevoli declinazioni a seconda del tipo di pietra prescelta e della lavorazione a cui viene sottoposta. Resta sempre e comunque un materiale dal fascino intramontabile: sempre moderna, estremamente versatile, durevole, gradevole da vedere, ma al contempo anche resistente ed inalterabile.

Oltre alle pietre naturali, oggi però, si può contare sulle cosiddette pietre naturali di fabbrica, costituite da impasti di quarzi, feldspati, argille e caolini pressati e sinterizzati con cottura a 1300°C.

Molti, inoltre, i rivestimenti in finta pietra (ovvero artificiali), composti generalmente da resina, fibra di vetro e polvere di pietra naturale, che sono in grado di riprodurre egregiamente l’effetto di un muro in pietra naturale. Spesso vi si ricorre quando non si vuole rinunciare al fascino del materiale lapideo, ma per motivi contingenti, legati all’altezza o alle modalità di posa, è necessario pensare a qualcosa di più leggero.

Rivestimenti per esterni in metallo

Sicuramente, il metallo è una soluzione molto più recente ed attuale, adatta soprattutto alle architetture più ardite e sinuose, ma non solo. Anche in questo caso le possibilità sono innumerevoli.

Tantissimi e tutti diversi i formati: a partire dai pannelli di rivestimento esterno, in lastre più o mano grandi, passando per le doghe, più o meno lunghe e larghe; proseguendo con elementi grigliati o a maglie; quelli a scandole, o ancora sistemi modulari coibentati, ideati per facciate ventilate e per raggiungere ottime prestazioni termiche ed acustiche.

Proprio per questo i rivestimenti metallici per facciate esterne sono sempre più gettonati. Ovviamente, poi, c’è metallo e metallo: rame, acciaio, zinco, titanio, alluminio, sono solo alcune delle alternative possibili.

Rivestimenti in ceramica e legno per esterni

Quando si parla di rivestimenti ceramici si pensa generalmente alle superfici interne: tipicamente le pareti di bagni e cucine sono rivestire con piastrelle di vario tipo.

In realtà, però, il klinker, finitura molto in voga negli anni ‘70-‘80 del secolo scorso, è un rivestimento ceramico per esterni che ha avuto amplissima diffusione. Questo perché risulta molto resistente e durevole; è impermeabile, nonché capace di durare a lungo mantenendo inalterato il suo aspetto e necessita di pochissima manutenzione.

Oggi, però, il klinker è decisamente passato di moda, ma le possibilità sempre in termini di ceramiche sono sconfinate: esistono tantissimi materiali decisamente più innovativi ed accattivanti, alcuni dei quali pensati in lastre di vario formato, da utilizzare appese a telai metallici in accoppiamento a pareti ventilate.

Anche il legno è un materiale assolutamente naturale, molto amato e sempre più utilizzato come rivestimento esterno, non solo in contesti tipicamente montani o bucolici, ma persino in ambiti urbani ultramoderni, specie se legato ad architetture green ed in accoppiata con il vetro.

Certamente il legno è molto più soggetto ad invecchiamento e a diverse problematiche rispetto alla pietra; pertanto necessita di maggior cure ed attenzioni e di una manutenzione costante.

Mattoni e cotto sono altri due materiali della tradizione, attualmente reinterpretati o riscoperti a vario titolo anche come rivestimenti di pareti verticali.

Concludendo

Come avrete intuito le possibilità in termini di rivestimenti muri esterni sono molte più di quante poteste immaginare. Peraltro, nella nostra trattazione, ci siamo soffermati sulle alternative più comuni, ma non bisogna dimenticarsi che, spesso, per le architetture cittadine di grande impatto scenico, si fa ricorso anche a materiali di rivestimento più particolari ed innovativi, come il Corian, lamiere riciclabili bugnate e forate, vetro o plastiche di vario tipo.

Scegliete sempre attentamente il rivestimento che potrebbe fare al caso vostro, affidandovi non solo al gusto e all’estetica, ma chiedendo consiglio, anche, a chi è del mestiere e saprà di certo darvi qualche dritta più pratica e mirata.

Sara Raggi