Usare la resina per rivestire la parete della cucina può rivelarsi una soluzione decisamente strategica. Questo materiale, sempre più richiesto per rivestimenti e paraschizzi, presenta infatti degli aspetti incredibilmente vantaggiosi: tanto a livello estetico quanto funzionale.

Prima di ricoprire di resina la parete della cucina, tuttavia, è necessario che tu conosca nel dettaglio le caratteristiche del rivestimento, così da riuscire a sfruttare come si deve tutte le sue infinite potenzialità.

– Perché scegliere la resina per la parete della cucina

Più che di resina, sarebbe opportuno parlare di “resine”, in quanto ne esistono diversi tipi. In parole povere, si tratta di composti polimerici che imitano e riproducono la resina naturale e che possono essere usate sia per rivestire una parete ex novo, sia per ricoprire un rivestimento preesistente.

I vantaggi dello schienale della cucina in resina

I vantaggi principali di un rivestimento in resina in cucina comprendono:

  • igiene maggiore, in quanto la resina crea dei rivestimenti perfettamente lisci e uniformi, sui quali i batteri non riescono a depositarsi;
  • elevata resistenza all’acqua e ai liquidi in generale, che non riescono a penetrare all’interno del rivestimento della cucina;
  • possibilità infinite di personalizzazione, sia a livello di colori che di texture. La resina è infatti in grado d’imitare diversi materiali di pregio e di riprodurre numerosi disegni, anche in versione tridimensionale.

resina sulla parete della cucina

Gli svantaggi della parete in cucina di resina

In aggiunta a questi aspetti positivi, adottare la resina per la parete della cucina comporta anche qualche piccolo svantaggio:

  • nonostante la sua proverbiale impermeabilità, il rivestimento in resina della parete della cucina sarà purtroppo soggetto al fenomeno dell’umidità in risalita, a meno di non adottare un eccellente isolamento;
  • la resistenza è un’altra qualità che fa difetto ai rivestimenti in resina, che risultano particolarmente sensibili agli urti accidentali e all’effetto dei raggi UV;
  • per garantire la durabilità della resina, è necessario assicurarle un adeguato supporto, il che implica di prestare un’estrema attenzione durante la sua applicazione.

Chiariti quali sono i vantaggi e gli svantaggi di avere uno schienale della cucina in resina , andiamo a scoprire ora quali sono le tre tipologie in cui è possibile trovare questo materiale.

– Resina: un solo materiale, tre tipologie

Come ti abbiamo già spiegato, è possibile scegliere tra tre differenti tipologie di resina:

  • resina acrilica;
  • resine epossidiche;
  • resine poliestere.

Resina acrilica

La resina acrilica, così come la resina epossidica, fa parte delle resine sintetiche. A differenza di quest’ultima, tuttavia, presenta una consistenza più liquida che la rende traspirabile, nonché particolarmente resistente agli sbalzi di temperatura.

Resina epossidica

Le resine epossidiche si ottengono invece miscelando una resina base con un indurente. Ciò le rende molto più dense e consigliate soprattutto per i pavimenti e le superfici soggette a calpestio.

resina sul pavimento

Resina poliestere

Le resine poliestere, infine, presentano una consistenza più liquida e sono più facili da lavorare rispetto a quelle epossidiche.

– Come installare un pannello in resina sulla parete della cucina

L’installazione della resina in fai da te non rappresenta un’impresa impossibile: se possiedi una buona manualità e sei abitato a fare lavori di questo tipo, non dovresti avere alcun problema.

Ciò nonostante, se l’idea di farlo da solo non ti attrae, puoi tranquillamente richiedere l’aiuto di personale esperto, così da essere certo di stendere correttamente la resina sul tuo pannello retro cucina. Sia come sia, per applicare lo strato di resina dovrai procurarti i seguenti attrezzi:

  • primer;
  • rasante per pareti;
  • frattazzo;
  • pennellessa;
  • carta vetrata a grana doppia e sottile;
  • levigatrice orbitale;
  • spatola larga.

La prima cosa che devi fare consiste ovviamente nel preparare il fondo sottostante con molta attenzione, soprattutto se si tratta di un rivestimento preesistente da ricoprire con la resina. Una volta esserti accertato che il fondo si presenti perfettamente liscio e uniforme, dovrai passare una mano di primer, che ti garantirà la corretta applicazione del successivo strato di resina.

Trascorse 12 ore, potrai procedere con la posa vera e propria della resina sullo schienale della cucina, assicurandoti di uniformare bene lo strato con l’aiuto della pennellessa. A tal proposito, per eseguire un lavoro a regola d’arte, ti consigliamo di spulciare i numerosi tutorial che trovi in rete, così da usufruire anche di pratiche indicazioni visive.

applicare resina in cucina

– Parete della cucina in resina: come pulirla

Uno dei principali vantaggi della resina è dato proprio dalla sua incredibile semplicità di pulizia. Le pareti in resina, infatti, respingono in modo naturale germi e batteri, non assorbono i liquidi e si sporcano con difficoltà.

Di conseguenza, ti sarà sufficiente passarle di tanto in tanto con un panno morbido impregnato di acqua e detergente, purché quest’ultimo non sia troppo aggressivo. In alternativa, se prediligi i rimedi naturali, puoi usare anche l’aceto bianco, ottimale per rimuovere eventuali macchie.

Seguendo queste semplici regole ti garantirai un rivestimento in resina sempre al top, in grado di valorizzare enormemente l’estetica della tua cucina. Non ci credi? Dai un’occhiata alle nostre ispirazioni!

resina su parete cucina

resina su parete cucina

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Eliana Tagliabue