In ogni abitazione, ma non solo, in qualsiasi ambiente dotato di un impianto elettrico, possiamo constatare la presenza di un quadro elettrico.

Ognuno di noi, qualora glielo si richieda, saprà indicare dov’è posizionato il quadro elettrico all’interno della propria casa e generalmente sarà anche in grado, qualora salti la corrente, di ripristinarla agendo tramite esso.

Detto ciò siamo certi di conoscere davvero il nostro quadro elettrico?

Di sapere come funziona di quali elementi di compone e se è a norma, oppure andrebbe rivisto?

Senza addentrarci in complesse questioni che solo un elettricista sarebbe in grado di comprendere vediamo invece di comprendere com’è fatto a grandi linee il nostro impianto elettrico di casa, quali sono i componenti fondamentali di un quadro elettrico e a cosa servono.

Per metter mano ad un quadro elettrico serve l’elettricista

Prima di addentrarci nella questione facciamo una dovuta premessa.

Chiaramente per progettare o metter mano ad un impianto elettrico è necessario rivolgersi ad un elettricista, che provvederà a stabilire collegamenti e linee necessarie, nonchè a redigere uno schema generale per l’impianto, studiato in base alle necessità del singolo utente e di conseguenza anche uno schema per il quadro elettrico, per poi procedere all’installazione.

Che si tratti dell’installazione di un quadro elettrico, di una porzione o dell’intero impianto elettrico, sono lavori che vanno tassativamente affidai ad un’impresa specializzata o ad un elettricista professionista abilitato, che poi sia in grado di rilasciarvi il certificato di conformità dell’impianto a norma di legge.

Senza contare che con la corrente non si scherza, pertanto, in caso di guasti o malfunzionamenti, è sempre bene non improvvisarsi esperti e chiamare qualcuno che sia effettivamente del mestiere.

Cos’è il quadro elettrico?

Per prima cosa è bene capire di cosa si parla precisamente quando ci si riferisce al “quadro elettrico”. Una cosa infatti è il contatore e ben altra invece il quadro elettrico. Quest’ultimo si posiziona a valle del primo e rappresenta un po’ il pannello di controllo di un qualsivoglia impianto elettrico domestico.

Dal primo, il contatore generale, quello che misura i consumi e che nei condomini in genere è posizionato, per tutti, in un apposito locale vicino alle cantine, si dipartono i fili che conducono al quadro elettrico di ogni unità abitativa, posto, quest’ultimo, all’interno di ogni casa e normalmente posizionato vicino alla porta d’ingresso.

Il quadro elettrico, altrimenti detto anche centralino, è da considerare, a tutti gli effetti, il cuore pulsante di ogni impianto elettrico domestico, anche per questo viene chiamato anche quadro di distribuzione. Esso ha la funzione di alimentare, o al contrario di scollegare elettricamente, ad esempio in caso di guasto o malfunzionamento, l’utenza a cui fa riferimento: prese di corrente, luci ed elettrodomestici.

Dal quadro partono tutte le linee di diramazione che servono a portare la corrente alle scatole di derivazione e poi da lì a tutti gli altri dispositivi elettrici della casa. Il numero di linee di cui ciascun dipende strettamente dalle dimensioni dell’abitazione e dal livello di complessità dell’impianto adottato.

In genere i moderni quadri elettrici vengono posizionati all’interno degli ambienti domestici, ma ve ne sono anche alcuni appositamente pensati per un’installazione esterna. Ovviamente questi dovranno essere dotati di un grado di protezione maggiore poiché esposti al freddo, al caldo ed alle intemperie. La maggior parte dei modelli attualmente proposti è da incasso, mentre i vecchi quadri erano tutti da tassellare a parete (scopri il tasselatore piu’ adatto), soluzione molto più vistosa e meno elegante, ma tutt’ora presente in alcune abitazioni.

Com’è fatto un quadro elettrico

I vecchi quadri elettrici erano molto più piccoli e più semplici di quelli attuali. Vi era di fatto un solo interruttore di quadro elettrico on/off ed al massimo un salvavita, disattivandolo si toglieva e si ridava corrente ad ogni cosa, non c’era modo di escludere solo le prese luce o quelle forza, anche perché gli impianti non erano parzializzati.

Oggi, dunque, se decidete di rimettere mano al vostro impianto, per modificarlo o semplicemente per metterlo a norma, sappiate fin da subito che il nuovo quadro elettrico sarà decisamente più grande del precedente, più ricco di componenti e dunque più difficilmente interpretabile all’occhio di un profano, ma decisamente più sicuro!

Oltre all’interruttore generale, quello che consente con un solo gesto di togliere e ripristinare la corrente in tutta la casa, i nuovi quadri prevedono la presenza di almeno due differenziali distinti, che servono a garantire la continuità di servizio minimo su ciascuna linea, normalmente una dedicata alla “luce” ed una invece alla “forza”, più vari interruttori magnetotermici diversificati tra prese a terra, interruttori ed elettrodomestici vari ed l’interruttore differenziale cosiddetto “salvavita”.

Nei moderni quadri sono già predisposti una serie di profilati metallici DIN all’interno dei quali l’elettricista andrà poi a posizionare, ad incastro, tutti gli interruttori del caso che compongono il singolo quadro e che sono di tipo modulare, ovvero hanno dimensioni e forma standardizzate in modo tale da consentirne una facile installazione.

Senza addentrarci in complesse prescrizini normative tenete presente che, per ciò che concerne i quadri elettrici, la norma CEI 64-8, nella sua variante V3, stabilisce che questi devono avere dimensioni del 15% in più rispetto a quanto necessario in fase di progettazione, in modo tale da consentire, un domani, qualora dovesse risultare necessario, l’installazione di ulteriori moduli.

La stessa norma prevede inoltre che i circuiti delle prese siano protetti contro il sovraccarico, esercitando una corrente nominale non più elevata della corrente nominale delle prese più piccole.

Anche l’occhio vuole la sua parte

Oggi, rispetto al passato, anche nella realizzazione dell’impianto elettrico e nella scelta di ogni suo componente, si dà molto più peso anche all’estetica. Se i vecchi quadri elettrici erano decisamente più piccoli degli attuali bisogna ammettere che erano anche molto più brutti da vedere e soprattutto sporgevano dal muro.

I nuovi quadri invece sono praticamente tutti da incasso e nascosti da sportelli in plastica, generalmente bianca, nera o grigia, opaca o trasparente, ma piuttosto rifiniti ed eleganti.

Inoltre, alcuni dei moderni centralini con sportellino bianco hanno una superficie appositamente realizzata per poter essere verniciata, in continuità con la parete in cui il quadro è incassato. In questo modo l’integrazione è pressochè totale ed in qualunque ambiente sia il vostro quadro elettrico, seppur teoricamente ben in vista, finirà per passare assolutamente inosservato.

Ricordate

La manutenzione di un quadro elettrico è fondamentale: perché quest’oggetto non solo l’erogazione della corrente elettrica ad ogni dispositivo e presa di casa, ma serve anche a proteggere gli elettrodomestici e le persone da eventuali gravi danni che potrebbero verificarsi a causa di una dispersione elettrica, di sovraccarichi, di sbalzi di corrente o di contatti accidentali con parti scoperte o in tensione.

Ogni tanto, dunque, anche se non ci sono problemi è bene verificare il funzionamento del quadro e dell’impianto elettrico premendo l’interruttore di quadro identificato con la lettera “T”: se la corrente viene meno immediatamente l’impianto funziona a dovere, altrimenti c’è qualcosa che non va.

Sara Raggi