Potare il fico rappresenta una delle operazioni più importanti a cui sottoporre la nostra pianta, se vogliamo che essa cresca sana e robusta.
La potatura, in generale, è un processo necessario dal quale devono passare tutti gli alberi da frutto, allo scopo di garantire una produzione fruttifera degna di questo nome: quella del fico, in particolare, è oggetto di questa nostra guida.
Ciò che andremo a spiegare, dunque, è come affrontare la potatura del fico: come eseguirla, quale procedimento seguire e, soprattutto, qual è il periodo migliore in cui effettuarla.
Se state pensando di darvi alla coltivazione di questa pianta in particolare, quindi, non potete assolutamente esimervi dal proseguire con la lettura.
– Il fico: com’è fatto e perché bisogna potarlo
Prima di entrare specificatamente nel discorso relativo alla potatura del fico, è bene innanzitutto conoscere la pianta di cui stiamo parlando.
Dopo una breve trattazione relativa alla pianta di fico nelle sue caratteristiche generali, quindi, inizieremo a entrare in argomento illustrando i motivi per i quali essa necessita di essere potata.
Pianta di fico: com’è fatta e come si coltiva
Il Ficus Carica, nome scientifico di quello che noi chiamiamo comunemente fico, è una pianta di origini molto antiche, originaria di paesi mediorientali quali la Turchia, la Siria e l’Arabia.
Il suo aspetto è piuttosto caratteristico: essa si presenta infatti come un albero di altezza notevole, visto che può facilmente raggiungere anche i 7 – 8 metri di altezza, con figlie grosse e spesse, caratterizzate da una forma lobata.
La caratteristica principale di questa pianta è data dal fatto di essere in grado, in molte delle sue varietà, di offrire una doppia produzione fruttifera:
- i frutti della prima produzione, denominati “fioroni”, possono essere raccolti tra maggio e giugno;
- i frutti della seconda, invece, che rappresentano i fichi veri e propri, vengono invece raccolti tra agosto e settembre.
Non tutte le piante di fico sono in grado di offrire questa doppia produzione: quelle che la offrono prendono il nome di bifere, quelle che invece producono frutti soltanto una volta all’anno si definiscono piante unifere.
Per quanto riguarda la sua coltivazione, invece, occorre sottolineare che il fico è una delle piante in assoluto più facili da gestire: essa ha infatti il merito di non necessitare di particolari esigenze, crescendo e fortificandosi con il solo concime organico.
La sua unica debolezza è data dal fatto di tollerare poco le temperature prossime allo 0. Per il resto, quest’albero predilige terreni sassosi e calcarei, in ambienti caratterizzati da un clima caldo e temperato: gli inverni particolarmente rigidi, infatti, possono danneggiare seriamente la pianta, influenzando negativamente la sua fruttificazione.
Perché potare il fico
La potatura, com’è noto, rappresenta un’operazione d’importanza primaria alla quale sottoporre tutti gli alberi da frutto. Per quanto riguarda il nostro fico, gli scopi da perseguire con questo processo sono essenzialmente tre:
- dimensioni: un motivo pratico per il quale si effettua la potatura è dato dalla necessità di limitare l’altezza dell’albero, in maniera tale da consentire la raccolta da terra senza che ci sia necessariamente bisogno della scala o, quantomeno, senza dover essere costretti a salire ad altezze vertiginose e potenzialmente pericolose per la nostra incolumità.
- Produttività: la potatura serve anche per assicurare una produzione di frutti costante e qualitativamente eccellente.
- Sicurezza: il legno del fico presenta una particolare fragilità, motivo per cui è spesso soggetto a scrostarsi e perfino cedere sotto l’impeto degli agenti atmosferici, per esempio un vento molto forte. La potatura serve pertanto a evitare che i rami possano cadere, causando danni non solo all’albero in sé, ma anche a qualsiasi cosa e persona che stanzi nelle sue immediate vicinanze.
Come per qualunque pianta da frutto, dunque, è importante sottoporre il fico a una periodica potatura.
Quest’operazione si presenta di fatto in due diverse forme: abbiamo la potatura di allevamento, che si effettua nei primissimi anni della pianta e serve a conferirle quella che diventerà la sua forma definitiva; e abbiamo la potatura di produzione, che verrà effettuata per tutto il resto della sua vita, con gli scopi sopra citati.
Nel prossimo paragrafo, quindi, affronteremo più nello specifico questo argomento, spiegando quando potare il fico e, naturalmente, come bisogna fare.
– Potatura del fico: qual è il periodo migliore e come bisogna procedere
Come abbiamo precedentemente anticipato, in questo paragrafo affronteremo l’argomento specifico oggetto di questa guida, ossia la potatura del fico.
Di essa spiegheremo quando dev’essere fatta e come bisogna procedere ma, soprattutto, approfondiremo anche entrambe le tipologie di potatura: quella di allevamento e quella di produzione, spiegandole più nel dettaglio.
Cominciamo dunque proprio da questo: andiamo cioè a vedere insieme in che cosa consistono queste due differenti potature e come devono essere fatte.
Potatura di allevamento e potatura di produzione: quando e come farle
Come abbiamo già avuto modo di spiegare, di potature ne esistono di due tipi: quella di allevamento e quella di produzione.
La prima è di fondamentale importanza e viene effettuata nei primi anni di vita della pianta allo scopo di conferirle quella che diventerà poi la sua forma ufficiale. Nel caso del nostro fico, per esempio, la forma prescelta è solitamente una delle due seguenti:
- vaso globoso: in questa forma il fusto della pianta si presenta piuttosto basso, con le branche principali che si aprono in maniera equidistante. L’esposizione dell’albero è quindi più orizzontale che verticale, mentre la chioma resta sempre ben illuminata grazie alla continua esposizione al sole. Questa prima potatura, dunque, ci offre solitamente una piantina alta 50 cm, che viene così stimolata a far maturare i germogli, dai quali verranno poi scelti i rami migliori.
- cespuglio: la potatura a cespuglio prevede una pianta di fico con soli tre rami che, nella primavera successiva alla piantumazione, vengono tagliati fino a far loro assumere una lunghezza di 30 cm, così da fortificarli e farli ramificare per bene. Nelle primavere seguenti l’operazione verrà ripetuta potandoli a un terzo della loro lunghezza, consentendogli così di continuare a produrre germogli nuovi e sani.
Come possiamo notare, dunque, la potatura di allevamento è la prima cui bisogna sottoporre la pianta di fico che, grazie a questa fondamentale operazione, guadagnerà la sua struttura definitiva.
Per quanto riguarda invece la potatura di produzione, occorre specificare che il fico non necessita di tantissimi interventi; i criteri che devono guidarci in questa seconda tipologia di potatura sono infatti i seguenti:
- rinnovare le formazioni fruttifere, eliminando i rametti inseriti sui rami grossi e nella parti più interne della chioma;
- fornire il più aria possibile alla chioma, sfoltendola dove occorre e tagliando i rami che s’intrecciano fra loro;
- prestare attenzione ai rami da tenere e a quelli da scartare, prediligendo i rami curvi od orizzontali rispetto a quelli verticali che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, sono proprio quelli che fruttificano di meno.
Detto questo, un’altra questione della quale dobbiamo ovviamente tener conto è quando potare il nostro fico: qual è il periodo migliore in cui eseguire quest’importante operazione? Rispondiamo nella prossima sezione.
Potatura del fico: qual è il periodo migliore?
Il momento ideale in cui procedere alla potatura del fico è senz’altro la fine dell’inverno: con essa s’intende un periodo intermedio tra le gelate invernali vere e proprie e l’inizio della primavera.
Non si tratta, pertanto, di un momento fisso ma, al contrario, esso si modifica di anno in anno, a seconda del clima e della temperatura in essere.
Oltre a questa potatura, è possibile effettuarne un’altra nel mese di giugno: quest’ultima viene chiamata potatura di mantenimento, in quanto ha il solo scopo di abbellire la chioma della pianta e fortificarla ulteriormente, consentendole così di produrre frutti ancora più buoni e succosi.
– Qualche consiglio per farla al meglio
Dopo esserci concentrati sulla regole generali della potatura, illustrando nel dettaglio le due tipologie esistenti e spiegando quando farle, è tempo di valutare qual è il modo migliore di procedere, offrendo una serie di consigli che possono rivelarsi molto utili. La prima cosa da sapere, tuttavia, è quali strumenti ci servono per effettuare la potatura.
Potatura: gli strumenti che dobbiamo procurarci
Di seguito proponiamo un breve elenco contenente tutta la strumentazione necessaria a eseguire quest’operazione. Prima di procedere, dunque, è necessario sincerarsi di avere con sé tutto l’occorrente, vale a dire:
- una scala, per poter essere certi di arrivare dappertutto;
- un paio di cesoie per i rami più resistenti;
- un paio di forbici per quelli più piccoli;
- un’apposita crema cicatrizzante allo scopo di “curare” la pianta nei punti in cui è stata tagliata;
- guanti protettivi per la nostra pelle.
Una volta che ci saremo procurati questa strumentazione di base, potremo dare ufficialmente il via alla nostra potatura.
Come eseguire la potatura perfetta: consigli da seguire ed errori da evitare
Dopo aver elencato gli strumenti che ci servono per poter potare il nostro fico in modo corretto, andiamo a vedere come bisogna effettivamente procedere.
Di seguito, infatti, proporremo una serie di consigli e linee guida da seguire durante la potatura, al fine di evitare di commettere errori grossolani che potrebbero incidere negativamente sullo stato di salute della pianta.
- Quando stiamo tagliando i rami, dobbiamo fare attenzione a eliminare quei rametti che si sviluppano a partire dalla base dell’albero. Essi, infatti, rappresentano il suo tentativo di sviluppare nuovi rami, togliendo però linfa preziosa a quelli principali destinati a fruttificare: eliminarli, quindi, è un modo per evitare al fico uno stress inutile.
- Lo stesso discorso vale per i rami che tendono a crescere vicino al suolo, stancando la pianta costretta a sostenerli: meglio privilegiare i rami più alti, che sono quelli che l’albero nutre e sostiene con più facilità.
- I rami morti o malati devono essere immediatamente epurati: questo discorso vale anche nel caso in cui abbiano dato frutto, poiché comunque si tratterebbe di fichi malati. Meglio eliminarli tutti ed evitare così che la patologia possa diffondersi al resto della pianta.
- Una volta che abbiamo individuato la branca di rami da cui cogliere i frutti, occorre eliminare tutti quei rametti che si dipartono da altre branche, così da concentrare l’intera energia della pianta nella branca giusta.
- I frutti che non maturano devono essere rimossi in favore di quelli che maturano: anche questo è un modo per evitare che la pianta sprechi parte della propria energia indirizzandola a frutti non buoni.
- La potatura dovrebbe essere sempre eseguita con guanti di protezione, in quanto la linfa del fico può anche causare fastidiose irritazioni alla pelle.
Come si evince facilmente da questo elenco, dunque, la potatura è un’operazione da eseguire con un’attenzione quasi maniacale, se vogliamo che la pianta ci premi regalandoci fichi dolci e succosi.
Farla nel rispetto delle regole e prendendosi tutto il tempo necessario è pertanto fondamentale, poiché quello con cui abbiamo a che fare è un essere vivente a tutti gli effetti, con gli stessi bisogni e necessità di tutti gli altri esseri viventi.
– Conclusione
Siamo giunti al termine di questa guida dedicata alla potatura del fico, una delle piante più semplici da coltivare e celebre per l’incredibile bontà dei suoi frutti, di cui chiunque di noi ha ben presente il dolcissimo sapore.
Come abbiamo avuto modo di vedere, nonostante i bisogni della pianta di fico siano di fatto molto pochi, è necessario comunque fornirle tutte le attenzioni di cui necessita, se il nostro scopo è quello di ottenere una fruttificazione degna di questo nome.
Questa guida, dunque, ha lo scopo di fornire una base da cui partire, in quanto nel giardinaggio la vera maestra è sempre l’esperienza: coltivare una pianta è un processo che richiede pazienza ma, ancora di più, molto tempo da spendere.
I risultati migliori in questo campo, infatti, sono il frutto di tentativi ed errori, dai quali possiamo imparare fino a trasformarci definitivamente in coltivatori esperti.
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