Grazie ai bassi consumi dei fornelli a induzione è possibile ridurre drasticamente le spese di casa, facendo al contempo del bene all’ambiente che ci circonda.
Viviamo infatti in un’epoca di sprechi, in cui l’inquinamento la fa da padrone: cercare d’incidere il meno possibile sulle emissioni di CO2 è giusto e doveroso e, per farlo, è necessario partire dall’interno della nostra casa, magari proprio dalla nostra cucina.
Scegliere di utilizzare un piano cottura a induzione a basso consumo potrebbe quindi rivelarsi una scelta non soltanto etica, ma anche molto vantaggiosa per noi.
In questa guida cercheremo di scoprire insieme i vantaggi e gli svantaggi di questo tipo di piano cottura, se il loro utilizzo comporti meno rischi e i risparmi in fatto di consumo. Prima di tutto, però, vediamo di capire cosa sia esattamente un piano a induzione.
– Significato e consumo di un piano a induzione
Il fornello a induzione prende il suo nome dal principio che sfrutta per scaldare le pentole, vale a dire l’induzione elettromagnetica. Esso è infatti provvisto di una bobina attorno alla quale viene fatta scorrere una corrente elettrica alternata, che a sua volta produce un campo magnetico.
Quest’ultimo dà poi vita a correnti elettriche che, circolando nel materiale posto sul piano (vale a dire le pentole) producono calore e, di conseguenza, lo riscaldano.
Come si può intuire, quindi, il consumo di un piano a induzione è notevolmente più basso rispetto a quello del fornello tradizionale: a differenza di quest’ultimo, infatti, esso non sfrutta il gas, bensì l’energia elettrica.
Parlando più specificatamente, ci stiamo riferendo a un piano cottura a induzione di 3Kw: questa è, infatti, la potenza media rilasciata dal nostro contatore quando per esempio facciamo bollire una pentola d’acqua e, contemporaneamente, cuociamo il sugo.
È pur vero, tuttavia, che utilizzarlo a questo tipo di potenza potrebbe diventare problematico nel momento in cui lo facciamo mentre sono in funzione altri elettrodomestici.
Potrebbe risultare utile, dunque, aumentare la capacità del nostro contatore, arrivando a 4,5 kW, 6 al massimo: questo, naturalmente, vale soprattutto nel caso in cui si stia utilizzando un piano cottura a induzione classe a++, tra i migliori sul mercato.
Quello che dobbiamo considerare, ad ogni modo, è che il consumo di una cucina a induzione è nettamente inferiore rispetto a quello di una cucina con i classici fornelli a gas: i piani a induzione, infatti, disperdono meno calore, risultando più convenienti in fatto di efficienza energetica.
A questo, inoltre, c’è poi da aggiungere che la corrente potrebbe anche generarsi da un impianto fotovoltaico domestico, provocando così un risparmio ulteriore e senza alcun impatto negativo sull’ambiente che ci circonda.
Qualcuno potrebbe forse obiettare che il metano costa meno dell’energia elettrica: a questa affermazione si può tranquillamente controbattere che i fornelli a induzione presentano tempi di cottura nettamente inferiori rispetto a quelli a gas, il che va a controbilanciare la differenza di prezzo.
– Piano a induzione: più vantaggi e meno rischi
Abbiamo visto come l’utilizzo di un piano a induzione porti inevitabilmente a un abbassamento dei consumi domestici, grazie alla cessazione dell’utilizzo del gas che, tra le altre cose, è anche dannoso per il nostro ambiente. Vediamo ora di esaminare invece quali sono i vantaggi generali del suo utilizzo e i rischi che si evitano di conseguenza.
Il primo vantaggio immediato consiste evidentemente nell’assenza di fiamme, così come di tutti i rischi legati al loro utilizzo. Rinunciando al gas, inoltre, non dovremo più preoccuparci delle sue emissioni nocive, né rischieremo mai pericolose fuoriuscite.
Anche dal punto di vista della cottura dei cibi i vantaggi sono notevoli: oltre a una maggiore efficienza rispetto al fornello classico, quello a induzione è in grado di proporci una cottura più uniforme (oltre che più veloce), grazie alla diffusione del calore lungo tutta la superficie della pentola.
Non dovremo inoltre più preoccuparci della piastra bollente, in quanto a scaldarsi saranno soltanto i tegami, mentre tutto il resto si manterrà a temperatura ambiente.
Come se tutto ciò non bastasse, oltretutto, le piastre a induzione sono dotate di un sistema di riconoscimento che scatta nel momento in cui vengono messe a contatto con la pentola, attivandosi e disattivandosi in automatico.
I tegami stessi saranno più stabili, grazie al piano perfettamente liscio e, proprio per questo, anche più facile da pulire.
Come si può vedere, pertanto, i vantaggi derivanti dall’utilizzo da una piastra a induzione sono tanti e convenienti ma, come si suol dire, “non è tutt’oro quel che luccica” e c’è sempre un rovescio della medaglia. Vediamo quindi di scoprire quali sono gli svantaggi che dovremo affrontare decidendo di passare alla cottura a induzione.
– Gli svantaggi del piano a induzione
Analizzando il piano cottura a induzione e i consumi elettrici abbiamo visto che il suo utilizzo risulta molto più conveniente rispetto a quello del fornello a gas. Ciò non toglie, tuttavia, che anche questo tipo di piastra presenti alcuni piccoli svantaggi. Vediamo insieme quali sono.
Il primo e più immediato svantaggio è ovviamente relativo al prezzo d’acquisto, nettamente superiore rispetto a quello di un fornello classico.
Ulteriori soldi dovranno poi essere spesi per l’acquisto di pentole nuove: quelle che usiamo solitamente, infatti, presentano quasi sempre un rivestimento in alluminio, che pertanto non è in grado di attivare le bobine elettriche.
Le pentole adatte a questo tipo di piastra, infatti, di solito recano scritto un simbolo che ne attesta l’idoneità e, pertanto, dovremo preferirle rispetto alle nostre tradizionali.
Trattandosi di un sistema che funziona con l’energia elettrica, nel caso di un black out non potremo più nemmeno cucinare, senza poi considerare i rischi legati all’elettromagnetismo: i campi generati dall’utilizzo della piastra a induzione, infatti, potrebbero interferire con impianti medici come il pacemaker, ecco perché questo tipo di fornello non è adatto alle persone che lo portano.
Un altro rischio, inoltre, deriva dall’utilizzo di utensili in metallo, che non è mai buona idea mettere vicino a fonti di corrente.
– Conclusioni
Come si può vedere, quindi, come per ogni altra cosa anche l’utilizzo di questa formidabile piastra presenta dei pro e dei contro e, come sempre, sta a noi decidere quale sia la soluzione più conveniente, valutando costi e rischi di ciascuna opzione.
Forse, però, quello che conta più di tutto è come ci piace cucinare: se ci riteniamo soddisfatti del nostro tradizionale e classico fornello a gas, non c’è ragione di cambiare.
Se, al contrario, ci consideriamo persone all’avanguardia e desideriamo sperimentare qualcosa di nuovo, contribuendo contemporaneamente al benessere ambientale, allora ben venga la piastra a induzione! Come sempre, l’ultima parola spetta soltanto a noi.
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