Quando ci si accinge a costruire o rinnovare casa, una delle questioni a cui i non addetti ai lavori pensano raramente riguarda l’impiantistica, specie se coinvolge la rete comunale e gli allacci alla stessa.
Ad esempio, la pendenza minima della fognatura e delle acque nere è importantissima da considerare, così come anche l’allontanamento delle acque bianche è altresì un fattore fondamentale da tener presente in fase di progetto.
Le tubazioni delle acque nere, ovvero quelle che convogliano gli scarichi domestici, per funzionare alla perfezione, non solo devono essere correttamente dimensionate in ogni loro parte, ma debbono correre con una certa pendenza in modo da garantire un adeguato smaltimento dei reflui.
Non sono solo le tubature comunali a dover rispettare determinati requisiti. Ovviamente anche i tratti privati che conducono alla rete pubblica non possono essere realizzati senza tener conto delle normative del caso. Persino all’ interno degli alloggi, per far sì che tutto funzioni alla perfezione, è necessario che le tubazioni di scarico, quando corrono nei sottofondi, abbiano un certo diametro ed una pendenza minima.
Senza andare troppo nello specifico, addentrandoci in una materia che effettivamente è poco accattivante e molto tecnica, cerchiamo di capire quali sono le poche semplici regole che è opportuno aver sempre ben presenti, specie quando ci si accinge a realizzare dei lavori nella propria casa, che in un modo o nell’altro coinvolgano gli scarichi e l’impianto fognario.
Fognatura: capiamo di cosa stiamo parlando
Se, bene o male tutti sanno di cosa si sta parlando quando si ha a che fare con impianti di riscaldamento, per quanto magari di nuova generazione; o anche con impianti elettrici, sebbene magari questi sino particolarmente evoluti e domotici, lo stesso non può dirsi per la fognatura.
La maggior parte delle persone, infatti, non si preoccupa di capire come funzionano i sistemi di scarico presenti all’interno della propria abitazione, o quelli che servono a collegare quest’ultima con la rete pubblica comunale, se non nel momento in cui vi un problema che li riguarda.
In quei casi, basta anche semplicemente la presenza di cattivi odori provenienti dagli scarichi; una doccia intasata, o ancora un lavandino o un wc che non fanno più il loro mestiere, per mettere tutti in allarme.
Acque bianche e acque nere
In generale, le fognature urbane hanno lo scopo precipuo di allontanare dall’area urbana le acque di scarico prodotte dalle abitazioni (acque nere), nonché le acque derivanti dalle precipitazioni (acque bianche), per farle defluire nel recettore idrico più vicino, in modo che vengano private del carico di inquinante di cui dispongono.
Le acque nere sono ritenute nocive per la salute e moleste, in quanto contengono rifiuti di vario tipo riconducibili ad attività sia umane domestiche che industriali. Esse comprendono in realtà non solo le acque fecali derivanti dagli scarichi dei wc presenti nei bagni, ma anche le acque di scarico industriale e le cosiddette acque grigie.
Queste ultime sono un mix di acque bionde, provenienti dai lavabi, dalle docce, dalle vasche e dai bidet e di quelle saponate grasse, provenienti da lavelli e dalle lavastoviglie delle cucine.
Le acque bianche, al contrario non sono ritenute nocive per la salute pubblica e tra queste rientrano: le acque pluviali o meteoriche di dilavamento, provenienti da strade, parcheggi, tetti, cortili, ecc.; le acque utilizzate per il lavaggio delle strade e le sole acque di raffreddamento provenienti da attività industriali.
Per consentire il corretto trattamento delle acque reflue ed una loro effettiva depurazione, le tubazioni degli impianti fognari dovrebbero sempre prevedere una separazione tra le acque bianche e quelle nere.
Queste ultime, devono essere convogliate all’interno di idonei impianti di trattamento come i degrassatori, o i disoleatori, o ancora, dove non vi è la possibilità di collegarsi alla fognatura comunale, all’interno di fosse Imhoff, proprio per evitare che le acque di scarico vengano direttamente miscelate.
Spessissimo, però, negli edifici più vecchi si trovano impianti di tipo misto. Ecco allora che, dove non vi è alcuna separazione degli scarichi, il rischio che da questi si generino cattivi odori è molto più elevato.
Cosa è bene sapere sulla pendenza minima di scarico
Ora che abbiamo dato un’infarinatura molto generale sul sistema fognario vediamo di capire, in particolare, cosa di più specifico può interessare sapere rispetto a questo argomento.
Chiaramente, per effettuare la progettazione ed il dimensionamento idraulico di una fognatura, sia questa completamente nuova, piuttosto che un adeguamento ad un tratto già esistente, è necessario interpellare un tecnico.
In tutti i casi sappiate che qualora andiate a costruire una nuova abitazione anche solo, aggiungendo un’unità immobiliare ad una villetta bifamiliare, magari semplicemente realizzando il recupero del sottotetto a fini abitativi, dovrete far effettuare tutte le verifiche impiantistiche del caso e presentare un progetto della parte fognaria e di scarico, dimensionando tubi e pozzetti ed indicando il percorso preciso sia delle acque bianche che di quelle nere.
La pendenza minima di scarico delle acque nere, normalmente deve essere almeno il 2 %, ovvero 2 cm di salto quota ogni metro (100 cm) di lunghezza percorso della tubazione.
Anche solo qualora decidiate di intervenire rifacendo un bagno, è necessario che teniate conto della posizione degli scarichi esistenti e della pendenza minima di scarico delle acque nere.
Se volete spostare il wc dovrete calcolare che non potrete allontanarvi molto dal punto in cui si trova la colonna di scarico. Per garantire un corretto smaltimento, bisogna servirsi di tubature di diametro almeno pari a 10 cm, che devono correre nel sottofondo con una pendenza mai inferiore all’1% (e si è già al limite!).
Ciò significa che nella maggior parte dei casi, per spostare anche solo di 2 o 3 metri un vaso, è necessario ricavare un gradino a pavimento che consenta di aumentare la pendenza del tubo di scarico, di un 1 cm in altezza per ogni metro di distanza da percorrere.
Ricordate: in molti casi, quando si decide di ristrutturare casa, bisogna fare i conti con l’esistente e capire fino a che punto è possibile spingersi effettuando delle modifiche e quando invece, forse, conviene cercare una soluzione che permetta in parte di adattarsi a ciò che già c’è, senza crearsi inutili problemi con relativi aggravi di costo.
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