Il legno Teak è indubbiamente uno tra i più resistenti e pregiati attualmente in commercio. Per tale motivo, si presta alla perfezione non solo per la realizzazione di parquet da interni, peraltro adatti a varie tipologie di ambienti, ma anche per la creazione di splendide pavimentazioni da esterno, nonchè di arredi e complementi, sia indoor che outdoor.

Molte delle piante di origine esotica da cui si ricava il Teak, oggi, purtroppo, sono in via d’estinzione ed anche per questo il costo di quest’essenza è sempre più elevato. Nonostante ciò la richiesta non manca, soprattutto perché si tratta di un legno resistente all’acqua e con altre ottime proprietà, sia estetiche che tecniche.

Vediamo di capire, allora, da dove deriva, come viene lavorato, quali tipologie di pavimentazione vengono realizzate in Teak, quanto possono costare e quando vale davvero la pena pensare di investire cifre importanti in qualcosa del genere.

– Origine e caratteristiche del Teak

Il Teak è un legno di origine tropicale, appartenente alla famiglia delle Lamiacee. Il nome scientifico dell’albero da cui tale essenza viene ricavata è Tectona grandis, pianta originaria del Sud / Sud-Est asiatico e per lo più proveniente dalle foreste tropicali e subtropicali, concentrate in paesi come il Laos, il Vietnam ed il Myanmar (ex Birmania).

Si tratta di alberi che possono vivere fino a 1300-1400 metri di altitudine; caratterizzati da un fusto grosso e cilindrico, con diametri che si aggirano attorno ad un metro e mezzo ed altezze nell’ordine dei 30-45 metri. Le foglie di queste piante sono anch’esse molto grandi, tanto da poter raggiungere i 60 centimetri, mentre i fiori, di colore bianco, emanano un profumo davvero piacevole.

Il teak, utilizzato dagli abitanti dei posti dove cresce, fin dall’antichità e per vari scopi, è arrivato in Europa agli inizi del secolo scorso, dove inizialmente il suo impiego era riservato all’industria navale, proprio per la sua elevata resistenza non solo meccanica ma anche nei confronti dell’acqua. Poi, pian piano, gli usi sono diventati molteplici, primo fra tutti quello nel campo delle pavimentazioni.

Varianti di Teak

Oltre al Teak comune, ricavato dalle piante di Tectonia grandis ed impiegato per lo più per la realizzazione di pavimentazioni esterne, esistono molte altre varietà di Teak.

Teak Burma: ricavato dalla Tectonia hamiltoniana, oggi a rischio di estinzione, è sicuramente il più pregiato, ma viene sempre meno utilizzato proprio per ragioni legate alla tutela dell’ambiente;

Teak Siam: originario dalla Thailandia, attualmente è sempre più difficile da reperire, a causa di un disboscamento selvaggio ed incontrollato attuato nei secoli scorsi a suo danno;

Teak Filippino: proveniente dalla Tecntona philippinensis, è anch’esso a rischio di estinzione;

Teak indonesiano: come suggerisce il nome deriva appunto dalle foreste dell’Indonesia ed al momento, se si esclude il Teak comune, è il più facilmente reperibile.

Oltre a tutte le varianti asiatiche appena elencate, è bene rammentare che esiste anche un Teak africano, variante più secca e meno oleosa, pertanto più simile ai normali tipi di legno. Tale caratteristica rende il Teak africano molto meno resistente degli altri e non idrorepellente, pertanto richiede un maggior numero di trattamenti, ma ovviamente è meno costoso e più ecologico.

Inutile dire che la prima distinzione da fare sarebbe sempre quella tra Teak naturale, ricavato dal legno ed il Teak sintetico, che di tale essenza riproduce solo le fattezze. Nel secondo caso si ha a che fare con i cosiddetti parquet laminati, realizzati in materiale plastico e dunque assolutamente non naturale, sebbene oggi ve ne siano alcuni che davvero visivamente e prestazionalmente non hanno nulla da invidiare al vero legno!

– Pavimento in Teak

Come abbiamo già avuto modo di approfondire in altra occasione, quando si parla di parquet, oltre a trovare l’essenza perfetta sono davvero molte le considerazioni che bisogna fare.

Innanzitutto, si deve distinguere tra parquet pregiati e masselli, prefiniti e laminati; poi è bene capire con che tipologia di ambiente ci si sta rapportando, perché oggi è certamente possibile posare parquet ovunque, anche in locali come bagni e cucine, un tempo considerati off-limits, a patto però di scegliere la tipologia e l’essenza più consone. Infine anche formati, colorazioni, trattamenti, venature, modalità e geometrie di posa fanno la differenza e vanno valutati in base allo stile d’arredo da cui si desidera trarre ispirazione.

Tra le tante tipologie di legno con cui vengono realizzati i parquet, indubbiamente il teak è uno dei più apprezzati, non solo per l’estetica, bensì soprattutto per le sue caratteristiche tecniche, che ne consentono l’impiego anche in ambienti piuttosto difficili, in cui magari il parquet di primo acchito potrebbe non sembrare l’opzione migliore.

A prima vista, il teak si contraddistingue per avere una tessitura mediamente fine, una fibratura dritta e da venature marcate, irregolari e ben evidenti. I tessuti interni della pianta sono caratterizzati dalla presenza di silice e oli estrattivi, che sono quelli che lo rendono impermeabile.

Per ciò che concerne il colore del legno Teak, è bene sapere che un parquet di tale essenza può variare notevolmente tinta in base alla provenienza del legno. L’area geografica in cui crescono gli alberi da cui viene estratto il legno e soprattutto il clima e l’esposizione solare che la caratterizza, influiscono notevolmente sulle caratteristiche dell’essenza, rendendola sempre diversa, originale e irripetibile.

Si va da un giallo chiaro, quasi biancastro, fino a tinte più scure tendenti al cioccolato, passando per tutta una serie di sfumature che tendono più al rosso. Proprio tutte queste sfumature caratteristiche del parquet Teak permettono di creare superfici non piatte e sempre uguali a sé stesse, ma piuttosto movimentate e luminose, concorrendo a rendere ogni ambiente unico, intimo e accogliente.

Senza contare che può essere utilizzato in qualsiasi ambiente, sposandosi bene con ogni stile d’arredo, dal più tradizionale al più moderno, dal più elegante e formale a quello più rustico.

L’unica cosa a cui prestare attenzione, o comunque che è bene tener presente nel momento della scelta, è che sovente, con tale essenza, le tonalità per cui si opta in fase di campionatura, non sono poi le medesime che si osservano a pavimento finito. Infatti, con l’esposizione diretta alla luce, il Teak, così come ogni altro legno, viene sottoposto al fenomeno dell’ossidazione, tendendo a diventare più uniforme, con toni di colore che tendono al dorato.

Grazie al contenuto interno di resina oleosa il Teak è di per sé idrorepellente, immune all’attacco di parassiti, resistente alle variazioni termiche e agli agenti atmosferici. Resiste bene anche alla flessione e agli urti ed ha un’alta stabilità, tale da scongiurare il rischio di eventuali deformazioni.

Nonostante ciò, ovviamente, anche il Teak, come tutte le essenze legnose (sebbene alcune siano più delicate di altre e non è certo il caso del Teak), non è immune dal mostrare i segni del tempo e dell’uso. Pertanto, oltre ad una pulizia ad hoc, bisogna prestare attenzione ad eventuali ammaccature causate dalla caduta di oggetti o da urti accidentali, così come ai graffi dovuti allo strofinamento di mobili e sedie.

Un parquet in teak è un pavimento capace di durare nel tempo e può essere tranquillamente posato in ambienti caratterizzati da un alto tasso di umidità, come bagni e cucine. Tant’è vero che il legno teak per esterni è comunissimo, non solo per quanto riguarda le pavimentazioni, ma anche per gli arredi e persino sulle imbarcazioni, perché non teme neppure la salsedine.

Chiaramente formati, trattamenti e finiture dei listoni da esterno sono differenti da quelli da interno.

– Trattamenti per i parquet teak

Il teak, come ogni altra essenza utilizzata per la creazione di parquet, può essere sottoposto a diversi trattamenti superficiali, che non solo lo rendono ancor più bello e ricercato, ma contribuiscono a preservarne l’aspetto e le caratteristiche quanto più a lungo possibile.

In genere, il parquet teak spazzolato è quello per cui si opta con più frequenza, perché permette di ottenere un effetto naturale senza eguali, sul quale peraltro si evidenziano meno i segni del tempo. La spazzolatura, infatti, effettuata mediante l’utilizzo di appositi macchinari serve per rimuovere lo strato più morbido e superficiale del legno, rendendo i listoni ruvidi e mettendo in risalto tutte le venature tipiche del Teak.

La levigatura, invece ha lo scopo di rendere tutte le tavole omogenee e perfettamente lisce, mentre la piallatura crea un effetto volutamente vissuto e scavato.

Tutti questi trattamenti, possono chiaramente modificare anche il colore di partenza del legno, rendendolo più o meno scuro. Ad esempio, qualora desideriate un parquet teak chiaro potrete optare per una vernice naturale, ideale per proteggere il pavimento in legno da urti e abrasioni e che solitamente consente di ottenere una gradazione più luminosa e meno scura rispetto a quella di partenza.

– Quanto costa un parquet in teak

Certamente, se bisogna attribuire un difetto al parquet Teak, questo è sicuramente da ricercarsi nel suo prezzo. Trattandosi di un legno pregiato, di provenienza esotica e dalle ottime caratteristiche, come ben potrete immaginare, viene venduto a cifre decisamente più alte rispetto a quelle di altre essenze, specie di quelle autoctone e più comuni.

Come sempre, è difficile stabilire un prezzo preciso, perché i fattori che lo determinano nello specifico sono molteplici. Innanzitutto, ci sono legni di prima e legni di seconda scelta, che si differenziano gli uni dagli altri per la presenza di nodi e venature. Poi, un peso rilevante sui costi hanno anche la provenienza specifica del legno, il grado di essicazione e lavorazione a cui è stato sottoposto, ecc…

Inutile dire che, se si opta per tavole in legno di teak massello, il prezzo può davvero salire alle stelle, mentre se si sceglie un prefinito, sebbene il costo sia superiore a quello necessario per parquet realizzato con essenze diverse, si riesce comunque a limitare la spesa, perché lo strato nobile è minimo. Anche la dimensione delle singole doghe influisce sul prezzo del materiale, così come la posa, specie se a mosaico o secondo disegni particolari, può avere un’incidenza rilevante.

I soli listelli in Teak massiccio hanno prezzi a partire da 40 euro/mq, prezzo valido però esclusivamente per i formati medio piccoli e meno pregiati. I multistrato in teak, come prezzo base si attestano, sui 60 euro/mq. Ovviamente, a salire di prezzo si fa in fretta: basta scegliere spessori considerevoli, doghe grandi, legno di prima scelta. La posa dipende dalle modalità e dal disegno. In via del tutto generale diciamo che per avere fornitura e posa di un buon parquet prefinito teak si potranno spendere cifre che si aggirano attorno ai 130 euro/mq.

– Concludendo

Come avrete capito, il parquet Teak è la scelta perfetta per chi si desidera un pavimento in legno molto resistente e di lunga durata, ma al contempo assolutamente elegante e d’effetto.

Ovviamente, optando per essenze diverse, si può spendere anche meno, ma se desiderate posare un parquet uniforme in tutta la casa, comprendendo anche ambienti tipo bagni e cucine, con il teak potrete dormire sonni tranquilli, perché anche in futuro non avrete alcun problema. In esterna poi, le alternative valide, se si parla di vero legno, sono davvero poche!

Sara Raggi