– Come aggiustare un muro scrostato

Un balcone, un terrazzo o un giardino non possono essere veramente curati se presentano una parete rovinata, sia essa per la presenza di muffa, o per intonaco scrostato.

Per questo, se si vuole avere un muro in grado di sottolineare la bellezza del proprio balcone, del terrazzo o del giardino, è necessario assicurarsi che esso sia perfetto, senza buchi, senza macchie, senza muffe e, soprattutto, senza zone scrostate che portano alla luce i materiali di costruzione.

Quando si parla di muro rovinato, nella maggior parte dei casi si intende una parete in cui si è avuto il distacco dell’intonaco. L’intonaco, infatti, rappresenta la parte più esterna della facciata, ossia quella maggiormente soggetta alle intemperie.

Sole, caldo, pioggia, ghiaccio e continue escursioni termiche tra notte e giorno possono essere infatti una dura prova anche per gli intonaci migliori. Inoltre, va sottolineato che spesso, quando un muro è orientato verso nord o comunque in zone d’ombra, esso viene raramente colpito dal sole e può pertanto essere attaccato da muffe o muschi che ne compromettono ulteriormente la salute.

Quando si valuta l’eventuale danno al muro, è importante sapere distinguere tra una scrostatura della vernice, ossia della parte più esterna che porta a situazioni in cui si ha la pittura che si sfoglia, oppure a problemi all’intonaco.

Un intonaco rovinato, naturalmente, è un problema più grave ma che può essere facilmente risolto utilizzando i giusti strumenti e le tecniche necessarie per il rifacimento di questa parte del muro. Non si tratta di un’operazione difficile, soprattutto quando le parti su cui si deve intervenire non sono molto estese.

Tuttavia, prima di iniziare è importante valutare con attenzione una serie di dettagli che vanno dalle dimensioni dell’area sulla quale di deve operare fino al tipo di strumenti da utilizzare. Per poter ottenere un risultato professionale, infatti, oltre a una buona manualità è necessario fare uso di strumenti adeguati, che permettano di poter lavorare in maniera rapida e sicura.

– Come procedere per il ripristino dell’intonaco

Per prima cosa, prima di procedere alla riparazione dell’intonaco è necessario procurarsi gli attrezzi e i materiali giusti.

Al momento dell’acquisto bisogna controllare se essi possano essere utilizzati indipendentemente sia per muri esterni che per muri interni. In caso contrario è fondamentale fare attenzione a valutare, in base al muro da riparare, quale siano i prodotti più indicati per le proprie esigenze.

Materiali e attrezzature

Per rifare l’intonaco per prima cosa è necessario scegliere i materiali e le attrezzature che serviranno per il lavoro. Se non si hanno già in casa, quindi, sarà necessario acquistare una cazzuola, una spatola, una manara, una spazzola in metallo, una serie di fogli di carta vetrata con differente grana, uno o più pennelli e un rullo.

In casi di interventi più consistenti, ossia se si è verificato un maggiore distacco dell’intonaco, potrebbero essere necessari anche uno scalpello e un martello.

Oltre agli strumenti di lavoro, si dovrà procedere all’acquisto di una serie di materiali per la realizzazione del nuovo intonaco. Sarà pertanto necessario disporre di cemento e calce (attenzione a scegliere una qualità da interno o da esterno a seconda dei casi), sabbiaacqua e stucchi per muro.

Cemento, calce e sabbia sono necessari per la preparazione della malta. In alternativa si può optare per una malta preconfezionata.

La preparazione del muro

Il ripristino dell’intonaco può essere suddiviso in più fasi, ossia quella preparatoria, quella di ripristino vera e propria e quella di rifinitura.

Durante la prima fase sarà necessario controllare con attenzione il muro screpolato in modo da procedere con la completa eliminazione di tutto l’intonaco che ha subito danni. A seconda dei casi, potrà essere necessario intervenire con martello e scalpello per avere la certezza di una completa rimozione delle parti gonfie, crepate e distaccate.

Se non si riconoscono danneggiamenti gravi, ma solo screpolature e piccole lesioni, si può procedere con una semplice spazzolatura.

Facendo uso della spazzola con denti in metallo, infatti, si potrà rimuovere tutto il materiale non perfettamente aderente al muro ossia quello che, se non riparato, tenderà successivamente a scrostarsi creando danni maggiori alla parete.

Quando l’intonaco vecchio viene eliminato apparirà il muro scoperto. Lo step successivo sarà ancora di tipo preparatorio: la malta, infatti, non può essere applicata direttamente sul muro asciutto.

Bisogna prima effettuare un procedimento di inumidimento del muro: in tal modo si avrà la sicurezza di una piena aderenza della malta al muro. Viceversa, una volta seccata, tenderà subito a distaccarsi. Il muro può essere bagnato in diverso modo a seconda degli strumenti che si hanno a disposizione e delle dimensioni della zona da inumidire. Si potrà quindi usare un pennello, uno straccio bagnato o una spugna.

Il ripristino dell’intonaco: la malta

La malta va preparata prima di effettuare l’inumidimento del muro in modo da poter procedere subito con l’applicazione dopo che il muro è stato bagnato.

La scelta della malta probabilmente è il passaggio più delicato che si deve effettuare. Se non si è esperti, si potrà optare verso una malta preconfezionata e premiscelata, molto più semplice da utilizzare e realizzare visto che si tratta di un prodotto già pronto da diluire solo con l’acqua e poi poter utilizzare.

Se invece si vuole procedere come un professionista bisognerà preparare la malta da soli, mescolando cemento, calce e sabbia, solitamente nei rapporti di una parte di cemento e di calce e tre di sabbia.

Una volta pronta, la malta va applicata alla parete utilizzando una cazzuola.

Per avere un risultato perfetto è importante operare in modo da stendere la malta in maniera uniforme e omogenea. La malta nuova dovrà essere disposta in modo da essere completamente livellata con quella vecchia.

Questo significa che non devono distinguersi salti o avvallamenti che evidenziano il passaggio dalla parte nuova a quella già presente. Il livellamento della malta va effettuato con un frattazzo. Per un utilizzo corretto di questo strumento è bene che esso venga regolarmente bagnato in acqua.

La rifinitura

Dopo aver completato la stesura della malta il lavoro non è terminato. Bisogna infatti fare attenzione a tenere umido il nuovo materiale per garantire un’asciugatura corretta.

In caso di mura direttamente esposti al sole, ad esempio, la malta nuova tenderebbe a seccarsi troppo velocemente, soprattutto sulla parte superficiale, creando dei gradienti interni e delle tensioni che porterebbero alla formazione di crepe.

Si potrà mantenere umida la nuova malta passando un pennello imbevuto d’acqua o spruzzandovi l’acqua con uno spruzzatore, facendo attenzione ad essere distanti il giusto per non fare arrivare l’acqua con una pressione eccessiva sulla malta fresca.

Non è sempre facile sapere dopo quanto tempo la malta si è completamente asciugata. Questo fattore, infatti, dipende anche dal tipo di malta, dagli spessori e dall’esposizione della parete trattata. Per una maggiore sicurezza, tuttavia, è bene inumidire la malta per circa due ore dopo averla stesa sulla parete.

Quando essa sarà completamente asciutta, con la carta vetro si potrà appianare completamente la parte nuova e renderla perfettamente coincidente con quella vecchia. Per avere una maggiore facilità nell’operazione di carteggiamento può essere utile applicare la carta vetro su un pezzo di legno che possa essere facilmente tenuto in mano.

Indipendentemente da come si procede durante questa fase è importante non esagerare con la carta vetro per non rischiare di creare avvallamenti all’interno della parte nuova.

Dopo aver allisciato e appianato la zona, si potrà infine procedere con la tinteggiatura. In alcuni casi, quando non si ha la possibilità di trovare il colore identico a quello precedente, potrebbe essere necessario ritinteggiare tutto il muro.

Altre soluzioni sono quelle di optare per la tinta più simile e poi cercare di nascondere il distacco nascondendolo dietro a piante o elementi d’arredo. In tal caso si potrà notare un muro sano senza che sia visibile la leggera differenza di colore.

La scelta della pittura è molto importante e non solo per quanto riguarda il colore. Se la parete, infatti, si trova in una zona umida e quindi tendente alla formazione di muffe e sgretolamenti, è necessario optare per una vernice altamente traspirante.

Prima di procedere all’acquisto, quindi, è bene controllare quali siano le caratteristiche tecniche della vernice che, naturalmente, dovrà essere anche impermeabile, soprattutto quando va applicata su muri esterni.

– Non solo crepe: quando il muro ha un buco

In alcuni casi può accadere che il problema in cui ci si imbatte non è un intonaco ammalorato ma un vero e proprio buco nel muro. Quando le dimensioni sono contenute, si può procedere tranquillamente con un metodo fai-da-te molto simile a quello visto per la riparazione del distacco dell’intonaco.

Nel caso in cui, invece, il buco è di ampie dimensioni o il muro è parzialmente crollato, può essere più conveniente rivolgersi a un professionista del settore che possa fare anche controlli sulla stabilità e tenuta del muro stesso, in modo da valutare eventuali variazioni di tecniche di costruzione.

Riparare un buco di piccole o medie dimensioni

Un buco di piccole dimensioni, sia su una parete interna che su un muro esterno, può essere riparato in maniera semplice, facendo uso degli stessi strumenti e materiali che si usano per la riparazione dell’intonaco.

Anche in questo caso, però, prima di procedere alla riparazione, è necessario preparare il muro.

Per prima cosa, quindi, si dovrà valutare il buco e procedere a un leggero allargamento del fondo: si dovrà quindi cercare di incrementare il diametro del buco per poi potervi lavorare meglio facendo però attenzione a non incidere sulla profondità e, soprattutto, a non trapassare la parete da un lato all’altro.

Dopo aver appianato la struttura interna del buco in modo che non vi siano parti di intonaco staccato e irregolarità all’interno del buco stesso, sarà necessario procedere a un’accurata pulizia delle polveri che si sono depositate nel momento della correzione del buco.

La pulizia va effettuata solitamente con un raschietto, con il quale si potrà liberare dal muro ogni frammento.

Quando si procede a questa operazione è necessario indossare una mascherina per la protezione delle vie respiratorie visto che si può sollevare un bel po’ di polvere. Nel caso in cui alla base del buco si accumuli della polvere è consigliabile eliminarla con un pennello o una spazzola, a seconda delle dimensioni del buco, procedendo dall’interno verso l’esterno.

Non è mai consigliato, invece, soffiare o fare uso di un compressore perché si rischierebbe di far depositare ulteriormente la polvere all’interno del buco.

Quando il buco risulta pulito si potrà procedere con la malta o, se il buco è di piccole dimensioni, si potrà semplicemente applicare dello stucco. Una volta asciutti, poi, si potrà procedere con la tinteggiatura.

Riparare un buco di grandi dimensioni

La riparazione di un buco medio-grande può essere un po’ differente. Se la parte iniziale, ossia la preparazione precedente alla riparazione è molto simile, le modalità per la chiusura del buco possono invece variare, così come i materiali da utilizzare.

All’interno del buco, infatti, si possono inserire pezzi di mattone, in modo da migliorare la tenuta e risparmiare sulla malta. Quando infatti il buco è di dimensioni medio-ampie, l’utilizzo in eccesso di malta può essere controproducente visto che, durante l’indurimento della stessa, si hanno maggiori possibilità di formazioni di crepe e formazione di punti di debolezza.

Un’altra possibilità è quella di utilizzare cemento a presa rapida. Questa scelta permette di limitare la formazione di crepe e, naturalmente, di velocizzare il processo di indurimento del cemento stesso.

Una volta otturato il buco e avuta la certezza che la malta sia asciutta, si potrà procedere con le fasi successive, ossia quelle di allisciamento della superficie tramite carta vetrata e, successivamente, della colorazione della parete.

Va tuttavia ricordato che la riparazione di un buco di grosse dimensioni, a differenza di un semplice rappezzo dell’intonaco, può richiedere delle competenze maggiori. Per questo motivo, può essere conveniente chiedere rivolgersi a un professionista che sappia valutare al meglio il tipo di intervento da effettuare e procedere nella maniera più corretta anche in base al tipo di muro e ai materiali di costruzione.

– Per concludere

Quando ci si trova di fronte a un muro rovinato perché crepato, con intonaco caduto o addirittura con dei buchi, si può facilmente procedere a una riparazione in maniera semplice, senza che sia necessario chiamare dei professionisita del mestiere.

Se si è amanti del fai-da-te probabilmente si avranno in casa già i diversi strumenti per procedere alla riparazione, altrimenti sarà necessario acquistarli.

Prima di effettuare qualsiasi intervento è necessario tuttavia valutare con attenzione il problema. Oltre a procedere con la riparazione, infatti, può essere buona norma comprendere quali siano le cause che hanno portato allo scrostamento dell’intonaco o ad aver compromesso l’integrità della parete.

Se ad esempio si notano problemi di muffa e umidità, si potrà scegliere di utilizzare, nel momento della riparazione, delle malte specifiche per gli ambienti umidi.

Un’altra cosa importante ma spesso sottovalutata quando si effettuano interventi di fai-da-te è l’utilizzo di DPI, ossia Dipositivi di Protezione Individuale, che assicurino contro incidenti sul lavoro.

Tra i più comuni e necessari per questo tipo di lavoro vi sono sicuramente la mascherina per la protezione delle vie respiratorie, gli occhiali per la protezione degli occhi e i guanti per evitare incidenti alle mani.

La mascherina è fondamentale quando si opera in contesti in cui si solleva polvere, proprio come nel caso della riparazione di un muro.

Anche gli occhiali sono un DPI da non sottovalutare: nel momento in cui, infatti, si lavora per eliminare le parti vecchie di intonaco, oltre alla polvere che si solleva e che può irritare gli occhi, si può verificare anche che schizzino via piccole schegge di muro. Avere gli occhi protetti permetterà di contrastare pericolosi incidenti.

Infine, per quanto riguarda le mani, i guanti sono necessari non solo per non sporcarle ma anche e soprattutto per proteggere unghie da sollevamenti e pelle da tagli più o meno profondi che si possono verificare per urti contro il muro o anche per un utilizzo scorretto degli strumenti di lavoro.

 

Infine, non bisogna mai dimenticare che la riparazione di un muro va effettuata con pazienza e nel pieno rispetto dei tempi necessari. Non si può, infatti, sperare di effettuare una riparazione in poco tempo, ma bisognerà sapere attendere il corretto indurimento della calce.

In determinati casi è possibile che il completamento del lavoro possa richiedere anche più giorni: naturalmente tutto dipende dalle dimensioni del lavoro stesso, dal tipo di materiali che si utilizzano e anche dall’esperienza dell’operatore.

In ogni caso, è sempre meglio procedere con tempi lenti piuttosto che cercare di velocizzare gli step con il rischio di ottenere un risultato che, per quanto esteticamente valido, possa rivelarsi poi molto poco resistente nel tempo.

Il problema principale, infatti, riguarda il corretto indurimento del nuovo intonaco che, se non viene effettuato nel modo giusto, ossia con una corretta umidificazione della malta e attendendo che l’essiccamento sia completo, può portare a una rapida formazione di crepe. Questo significherebbe inficiare completamente il lavoro di riparazione del proprio muro.

Luca Padoin