La muffa è un fungo molto resistente, che si diffonde in presenza di particolari condizioni ambientali e/o strutturali. Nonostante sia un contaminante noto alla maggior parte delle persone, meno noti sono i problemi di salute legati all’esposizione alla muffa. In questo articolo approfondiremo la relazione tra muffa e salute. In particolare ti spiego cosa succede quando vivi in una casa contaminata dal fungo e cosa puoi fare per migliorare la qualità dell’aria indoor.

Uno dei campanelli d’allarme della presenza della muffa sono i puntini neri che si formano sulle pareti e che inizialmente non destano particolare preoccupazione. La situazione cambia quando i puntini cominciano a prendere le sembianze di macchie vere e proprie, che non possono passare inosservate.

Se la formazione fungina è nascosta da un mobile, può sfuggire alla vista, ma non certo all’olfatto. L’odore marcescente e penetrante di muffa è facilmente riconoscibile anche per i meno avvezzi alla sua presenza.

Le spore, invisibili all’occhio per le loro piccolissime dimensioni, sono leggerissime e possono fluttuare per grandi distanze. L’inalazione delle spore di muffa in circolazione negli ambienti colonizzati dal miceto può comportare reazioni allergiche e malattie più gravi, soprattutto nei bambini e nelle persone affette da altre patologie.

Dunque la muffa non è solo brutta a vedersi, ma rappresenta un vero e proprio rischio per la salute delle persone. 

Respirare muffa fa male?

Le minuscole spore della muffa che circolano nell’aria riescono a penetrare in profondità nel nostro apparato respiratorio (bronchi e alveoli polmonari), scatenando così la risposta del sistema immunitario.

Possiamo affermare che più duratura è l’esposizione alla muffa, maggiore è il rischio di sviluppare un’ipersensibilità al fungo.

Questo vale per i soggetti in buona salute, mentre per i bambini, gli anziani e per chi è immunodepresso, un’esposizione alla muffa anche di breve durata può causare serie complicazioni. La famiglia delle muffe è vastissima e ogni tipologia ha gradi differenti di pericolosità. 

Uno degli errori più comuni che si commettono è tentare di “grattare” la muffa con una spugnetta intrisa di solvente (il più utilizzato è la candeggina). Queste azioni, fatte con il nobile intento di sanare l’ambiente, non fanno altro che staccare le spore dalla parete mettendole in circolazione nell’aria. Inaliamo dunque aria contaminata dalla muffa senza rendercene conto. Quello che non sfugge sicuramente sono i sintomi di un allergia da muffa! La risposta al quesito iniziale è dunque: “Si, respirare la muffa fa male!”.

– Allergia alla muffa quali sono i sintomi?

Quando respiriamo le spore della muffa il sistema immunitario risponde attivando le immunoglobuline di classe E. Questi anticorpi liberano istamina per contrastare la reazione allergica.

I sintomi più diffusi dell’allergia alla muffa sono:

  • Naso che cola
  • Lacrimazione, arrossamento e prurito agli occhi
  • Congiuntivite
  • Starnuti
  • Tosse secca 
  • Respirazione difficoltosa
  • Dermatite allergica
  • Prurito al naso, gola

allergia alla muffa

Nei casi più gravi l’inalazione delle spore può provocare infezioni cutanee e agli organi interni (polmonite), irritazioni e reazioni tossiche importanti. Se riconosci di avere almeno uno sintomi elencati, il medico potrà confermare la diagnosi e consigliarti un trattamento farmacologico mirato (antistaminici, corticosteroidi, spray decongestionanti o immunoterapia). Non devi mai sottovalutare il problema muffa, perché questo fungo che può minacciare seriamente il tuo stato di salute e quello dei tuoi cari. Diventa necessario perciò eliminare la muffa dai muri quanto prima.

– Inquinamento domestico e muffa 

Secondo le statistiche passiamo il 90% del nostro tempo in ambienti confinati.

La casa è diventata un luogo in cui si lavora, si fa attività fisica, si vedono i film come al cinema e molto altro ancora.

Nell’era contemporanea il benessere ambientale diventa dunque una condizione imprescindibile per garantire comfort e salute alla tua famiglia. La qualità dell’aria che respiri all’interno di casa può dipendere dalla presenza di molti elementi:

  • Inquinanti fisici (radon)
  • Allergeni comuni (acari e pollini)
  • Contaminanti chimici (particolato aerodisperso, composti organici volatili, formaldeide e detersivi)
  • Contaminanti biologici (virus, batteri, parassiti e muffe)

La muffa rientra appunto nella lista degli inquinanti più diffusi negli ambienti domestici.

Il fungo è estremamente resistente e adattabile, soprattutto in presenza di tassi elevati di umidità relativa. Senza rendercene conto i responsabili dell’innalzamento dei valori di umidità siamo proprio noi!

Le nostre consuetudini e le nostre azioni quotidiane generano vapore acqueo: si stima che ogni abitante ne produca circa 2,7 Kg al giorno lavandosi, cucinando, dormendo, stirando e lavando i panni. Se moltiplichiamo questo valore per tutti gli occupanti, ti puoi rendere conto di quanto sia facile contribuire a creare un ambiente propizio per la muffa.

Negli edifici di ultima generazione ad alta efficienza energetica la situazione è ancora più critica. L’isolamento termico moderno limita o addirittura elimina la circolazione d’aria all’interno delle case, favorendo la formazione di muffa e peggiorando i livelli di inquinamento indoor.

Le persone che abitano in case colonizzate dalla muffa hanno più probabilità di manifestare problemi respiratori. Basti pensare che all’interno dei polmoni passano circa 6 litri di aria al minuto ovvero 12000 litri di aria al giorno, che attraverso gli alveoli polmonari ossigenano il sangue. Questi dati evidenziano l’importanza di respirare aria pulita e vivere in un ambiente salubre.

Come eliminare l’inquinamento indoor e respirare aria pulita

Puoi prevenire e sconfiggere l’inquinamento indoor adottando dei semplici accorgimenti alla portata di tutti:

  • Per prima cosa aumenta la ventilazione aprendo la maggior parte delle finestre per alcuni minuti almeno 3 volte al giorno, creando corrente. In caso di stanze prive di finestre utilizza la ventilazione meccanica controllata. Il flusso di aria nuova diminuisce la concentrazione degli agenti inquinanti e abbassa il tasso di umidità relativa. 
  • Evita di stendere il bucato in casa.
  • Asciuga immediatamente le superfici umide o bagnate.
  • Controlla che non ci siano perdite dalle tubature.
  • Individua i punti freddi e isola i ponti termici.

Una casa con la giusta percentuale di umidità relativa (pari a circa il 50-55%) rappresenta un habitat ostile alla muffa. Puoi tenere sotto controllo tale valore attraverso l’uso di strumentazioni elettroniche intuitive, gli igrometri, facilmente reperibili sul mercato. 

umidità in casa

Se la situazione ti è sfuggita di mano e noti che la muffa ha preso il sopravvento, agisci con celerità rivolgendoti a persone esperte. Esistono tantissime tipologie di muffa, ognuna con gradi di pericolosità diversi.

Per questo è necessaria una valutazione accurata e completa del problema. Inutile perdere tempo con metodi “fai da te”, perdi soldi e non hai risultati a lungo termine. Pulire la muffa con la candeggina o solventi similari non significa eliminare il fungo! Rimuovere la macchia nera in superficie può darti l’illusione di aver bonificato l’area, ma presto vedrai riapparire gli odiosi puntini neri.

Per liberarsi del miceto bisogna innanzitutto capire qual è la causa della sua formazione e poi agire in profondità con trattamenti mirati. 

– Conclusioni

Liberarsi della muffa vuol dire garantire un ambiente confortevole e salubre a tutta la famiglia. I professionisti di Bastamuffa, azienda leader per i trattamenti antimuffa, effettuano valutazioni di ogni singolo caso studiando soluzioni ad hoc.

Il trattamento proposto agisce in modo completo:

  • Igienizzando in profondità e inibendo così la proliferazione delle spore
  • Creando uno strato protettivo che blocca umidità e condensa
  • Realizzando un riequilibrio termico con una finitura bianca o colorata che elimina le dispersioni di calore

I prodotti utilizzati sono atossici al 100%, privi di formaldeide, cloro e biocidi. A conferma della sua efficacia, il Protocollo Bastamuffa coperto da una garanzia fino a 10 anni.

 

Giuseppe Tringali
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