Uno dei problemi più odiosi che si possa verificare nella nostra casa è quello della muffa sul materassino. A nessuno di noi, infatti, piace l’idea di dormire su un materasso ammuffito ed eliminare questo disgustoso fungo diventa davvero una priorità.
Per poterlo fare, ovviamente, dobbiamo basarci su quelli che sono i rimedi per porre fine al problema una volta per tutte. Prima ancora però, è bene conoscere le cause che lo provocano, al fine d’intervenire anche da un punto di vista preventivo.
In questa nostra piccola guida ci occuperemo proprio di questo: cercheremo cioè di capire come e perché i nostri materassi diventano preda della muffa e quali sono i rimedi migliori atti a eliminarla.
Prima di concentrarci specificatamente sull’argomento, tuttavia, è bene comprendere innanzitutto che cos’è la muffa e come riesce a intrufolarsi nelle nostre case.
– Che cos’è la muffa?
La muffa è un microorganismo vivente appartenente alla vastissima famiglia dei funghi. Essa, in sostanza, non è altro che un agglomerato di miceli che, a seconda di vari fattori, può presentarsi in diversi aspetti e colori.
Questo fungo è particolarmente attratto dagli ambienti in cui è presente una scarsa ventilazione , un’umidità eccessiva , un isolamento termico non sufficiente , la mancata esposizione alla luce solare e, in generale, poca o nessuna manutenzione.
Come molti di voi hanno notato, quindi, alcuni specifici ambienti della nostra casa rientrano nella categoria appena osservato.
Il bagno , tanto per fare un esempio, è una stanza particolarmente soggetta all’umidità. Se oltretutto si trova in una zona della casa sulla quale il sole fa fatica a battere, il gioco è fatto: la muffa troverà la sua residenza perfetta.
Ma come fa questo fungo a insinuarsi così subdolamente nelle stanze della nostra abitazione?
Scopriamolo insieme.
– Come si diffonde la muffa
Per diffondersi e arrivare a prendere residenza all’interno delle nostre case, la muffa sfrutta delle microscopiche spore trasportate dall’aria. Le spore sono così piccole da essere invisibili per l’occhio umano, ma sono in realtà molto resistenti.
Una volta entrate nella nostra casa si diffondono negli ambienti più umidi e si moltiplicano attraverso due diverse fasi. In primis danno vita alle ife (i classici puntini neri), nella seconda fase invece, si formano delle vere e proprie macchie definite miceli.
Durante la sua prima fase, soprattutto, la muffa non si limita ad attecchire sulla parte esterna delle pareti, ma s’infiltra in profondità. In questo modo genera seri danni all’intonaco o, nel caso in cui colpisca un materassino stesso, intacca la sua struttura.
Non solo. Per persone dotate di scarse difese immunitarie, la muffa è tossica, generando problemi alle vie respiratorie e vere e proprie reazioni allergiche.
Se la muffa non viene fermata per tempo, essa continua imperterrita nella sua opera di proliferazione. I problemi che generi non sono solo di natura estetica, ma anche e soprattutto strutturali. Essa riesce infatti ad intaccare ogni punto, mobile e oggetto della nostra casa in grado di offrirle un terreno fertile.
Alle volte questo fungo può attecchire anche su superfici impensabili. Pur apparendo perfettamente linde e pulite, in realtà posseggono delle caratteristiche che favoriscono il proliferare della muffa.
Come si evince da questa lezione, dunque, la muffa si contraddistingue per essere in grado di raggiungere un po’ tutta la nostra casa, zona letto e, più nello specifico, i nostri materassi.
Ma com’è possibile che riesca a infiltrarsi perfino lì?
E cosa dobbiamo fare noi per eliminarla?
Ce ne occupiamo nel prossimo paragrafo.
– Perché si forma la muffa sul materassino
I sintomi della diffusione di questo fastidioso fungo all’interno della nostra camera da letto sono piuttosto evidenti. Ci accorgiamo della sua presenza nel momento in cui iniziamo a sentire un odore di sottobosco, quando il materasso puzza di muffa.
Questo, infatti, è un campanello d’allarme che non deve assolutamente essere sottovalutato, poiché sta a significare che il fungo ha iniziato la sua lenta, ma inesorabile, opera di proliferazione.
Se l’odore proviene proprio dal nostro materassino è necessaria un’ispezione accurata. Osservandolo semplicemente a occhio nudo, vedremo delle macchie color grigio-nero.
Ma cos’è che ha portato la muffa a diffondersi proprio sul nostro materasso ?
Certamente nella stanza sono presenti dei livelli di umidità elevati, generati da noi stessi durante il sonno. Pensate che una persona adulta produce con la sola respirazione attorno ai 500 grammi di vapore acqueo nel corso di una notte. Dove si depositano queste goccioline d’acqua? Una parte sul materasso, un’altra sui tessuti e infine una parte rimane sospesa in aria.
Se la mattina, appena ci alziamo, non ventiliamo la stanza, creiamo le condizioni ideali per lo sviluppo della muffa. Dobbiamo ora specificare una cosa: arieggiare non significa spalancare per un po’ le finestre, lasciando magari la porta della camera chiusa. Per riuscire a creare un ricircolo d’aria è necessario creare corrente. Bastano pochi minuti.
In questo modo l’aria interna densa di umidità si sposterà all’esterno, mentre in casa entrerà aria fresca.
Se, inoltre, la nostra è in generale una casa moderna, caratteristica da risparmio energetico e da una dispersione del calore molto bassa, questo fungo si troverà anche in questo caso un ambiente perfetto per la sua proliferazione.
– Come togliere la muffa dal materasso
Come pulire la muffa, dunque?
Innanzitutto iniziando con il lontano prendere un bel po’ di aria e sole al nostro materasso, tanto per rinfrescalo un po’. In seguito, una serie di rimediare a che seconda della tipologia di materassino sulla quale dormiamo.
In sostanza, la cura da attuare cambia a seconda che il nostro sia un materasso tradizionale, in memory o in lattice.
Eliminare la muffa dai materassi tradizionali
Se il materasso sul quale dormiamo appartiene alla tipologia dei materassi in lana o a molle tradizionali, il metodo migliore per liberarci della muffa consiste nell’utilizzo di un aspirapolvere dotato di vaporizzatore .
Per essere certi di stare eseguendo un lavoro corretto, potrebbe essere utile basarsi sulle seguenti fasi:
- passare bene tutto il materassino con l’aspirapolvere e, una volta fatto, lasciarlo asciugare all’aria fresca per almeno otto ore;
- una volta che il materasso sarà completamente asciutto, può utilizzare nuovamente l’aspirapolvere per rimuovere gli ultimi residui di muffa;
- nel caso in cui questo trattamento non risulta sufficiente e dovessero essere presenti ulteriori macchie di muffa, si può intervenire con un panno imbevuto di candeggina. Esso, infatti, dovrà essere passato sulle zone in cui la muffa si dimostra particolarmente resistente, facendo però attenzione che il tessuto non l’assorba, onde evitare di danneggiare il nostro strato;
- infine, le zone dalla candeggina possono essere tranquillamente asciugate con l’ausilio di un phon per capelli.
Questo procedimento, come si è detto all’inizio, è perfetto nel caso in cui il nostro sia un materassino di tipo tradizionale. Se, al contrario, quello su cui dormiamo è di lattice o un materassino memory, allora occorre una procedura differente.
Elimina la muffa dai materassi memory e in lattice
La muffa sul materasso memory o in lattice è una faccenda completamente diversa. Queste particolari tipologie di materassino, infatti, sono molto sensibili al calore, il cui uso rischierebbe di rovinarle.
Il modo migliore di pulire il nostro materasso, in questo specifico caso, consiste quindi nel trattare la muffa con il bicarbonato. Qualcuno utilizza anche l’ammoniaca, ma è un prodotto che potrebbe risultare nocivo.
Ecco le indicazioni per procedere ad una pulizia accurata:
- cospargete il bicarbonato su tutto il ora e lasciatelo agire per qualche giorno (se possibile anche un giorno intero). Questo prodotto naturale assorbe l’umidità presente ed è un efficace antibatterico;
- a questo punto è possibile utilizzare l’aspirapolvere per eliminare il bicarbonato e la muffa;
- nel caso di macchie scure sul materassino preparate una miscela di acqua, aceto e bicarbonato (fate attenzione perché l’unione di queste tre sostanze generi una temporanea effervescenza). Erogate la soluzione sulla macchia, lasciate agire qualche minuto e infine passate un panno umido;
- completate queste operazioni lasciate il materassino all’aperto (meglio se sotto il sole), fino a completa asciugatura.
Utilizzare il bicarbonato di sodio per pulire la muffa rappresenta la scelta migliore, anche in virtù del suo elevato potere disinfettante. Usare prodotti chimici come la candeggina o l’ammoniaca invece potrebbe danneggiare la nostra salute.
– Conclusioni
Come abbiamo potuto vedere, nonostante la muffa rappresenti uno dei problemi più fastidiosi che possano capitarci in casa, la sua eliminare non è cosa poi così complicata.
I trattamenti da eseguire sui nostri materassi portano ad un risultato abbastanza immediato. Inoltre questa attività non richiede un impegno poi così grave, né un lasso di tempo eccessivo.
Ciò nonostante, è bene ricordare che l’ arma migliore contro la muffa è e resterà sempre la prevenzione . Ora che abbiamo chiaro in testa come essa si forma e quali sono gli ambienti che l’attraggono, possiamo attuare un’azione preventiva. Eviteremo così il formarsi della muffa pericolosa in camera da letto e in tutta la casa.
Non saremo perciò più costretti a convivere con quel fastidioso odore di chiuso che spesso e volentieri impregna le stanze, il materasso e i tessuti.
A nessuno piace l’idea di dormire in un letto infestato dai funghi. Questo rappresenta senz’altro un ottimo incentivo al prestare più attenzione a come trattiamo la nostra camera da letto.
Il trucco, infatti, non è poi così difficile: tanta aria fresca, il più spesso possibile, porre attenzione agli sbalzi termici e scoprire con attenzione il materasso ogniqualvolta rifacciamo il letto.
Basteranno questi semplici accorgimenti per tenere lontana l’odiosa muffa dal nostro materasso. In tal modo proteggeremo anche la nostra salute, pericolosi problemi generati dal contatto continuo con la muffa.
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