Quando si parla di muffa in generale si tende ad associarla a luoghi abbandonati, umidi e bui quali cantine, magazzini o garage sotterranei. In effetti in condizioni di umidità e assenza di luce sovente ci troviamo in presenza di muri ammuffiti, sgretolati e un odore nauseabondo. Ma il fungo non è solo una prerogativa di questi locali, anzi capita molto frequentemente che si manifesti la muffa in casa. Questo avviene in particolare nelle stanze dove vi è un tasso di umidità più elevato e poca ventilazione.
La presenza di muffa in casa non è solo un fastidio a livello estetico, ma un vero e proprio pericolo per la salute delle persone esposte a tale fungo. Per sua natura la muffa è un organismo estremamente resistente e con una elevatissima capacità riproduttiva, soprattutto in presenza di un habitat favorevole. Spesse volte siamo proprio noi a creare inconsapevolmente le condizioni propizie al suo sviluppo: poca aerazione, ristagni di acqua, panni stesi all’interno e via dicendo. In questo contributo approfondiremo il tema muffa, perché e come si forma e vi diremo come eliminarla definitivamente.
– Che Cos’è la muffa
La muffa è un microrganismo vivente pluricellulare appartenente alla vasta famiglia dei miceti in grado di colonizzare le superfici con uno strato spugnoso di colori diversi a seconda del tipologia. I primi segnali di muffa spesso vengono sottovalutati, anche perché inizialmente si manifesta solo con piccoli puntini neri, che poi rapidamente formeranno vere e proprie macchie scure. Se osservata al microscopio ottico la muffa appare come un insieme di filamenti (ife), infiorescenze e grappoli di colori diversi. Sono proprio le ife di forma cilindrica e oblunga che nel loro insieme formano il corpo vegetativo del fungo.

– Perché si forma la muffa in casa?
La muffa per vivere e riprodursi necessita principalmente di umidità: elemento naturalmente contenuto nell’aria che respiriamo.
L’umidità relativa presente in casa dovrebbe attestarsi a tassi compresi tra il 40% e il 55%, valori ritenuti ideali per la salute dell’uomo e per un ottimale qualità dell’aria indoor. Una percentuale di umidità più alta del dovuto crea condensa, il miglior alleato del fungo. Questo fenomeno è osservabile dopo un bagno caldo o quando facciamo bollire dell’acqua: l’umidità relativa contenuta nell’aria arriva a saturazione e cambia il suo stato da gassoso a liquido, diventando appunto condensa.
Un’altra delle cause della formazione di muffa è la scarsa aerazione degli ambienti abitati. Per arieggiare non basta solo aprire la finestra, perché questa azione non consente di eliminare l’umidità in eccesso. Una corretta ventilazione richiede l’apertura contemporanea del maggior numero delle finestre della casa, in questo modo si crea un flusso di aria (corrente) in grado di abbassare il tasso di umidità interna. Questa operazione deve essere svolta almeno due o tre volte al giorno per tre/cinque minuti.
Questi parametri variano in base al numero di persone presenti in casa, basti considerare che ogni individuo produce circa 2 kg di vapore acqueo durante le normali operazioni quotidiane indoor (igiene quotidiana, preparazione di cibo, lavaggio e asciugatura biancheria) e in media 700 gr durante il sonno notturno.
Finora abbiamo parlato di come le nostre abitudini possano favorire lo sviluppo del miceto, ma esistono anche delle concause di natura strutturale dovute a discontinuità costruttive che creano dei punti di dispersione termica. I cosiddetti “punti freddi” si trovano in genere vicino alle finestre, spigoli, angoli e pilastri. Proprio in queste aree che si forma più facilmente la condensa con conseguente formazione di muffa.
– Dove si forma principalmente la muffa?
La muffa è un fungo molto aggressivo e resistente che può colonizzare diverse aree della casa. Come detto sopra, le zone più a rischio di condensa sono quelle dove generalmente vi è più umidità: bagno e cucina.
Più nello specifico, per quanto riguarda il bagno la muffa si può formare:
- sul soffitto e sulle pareti
- tra le fughe delle piastrelle
- nella doccia
- attorno ai rubinetti

In cucina invece bisogna sempre controllare:
- soffitto e pareti
- fughe delle piastrelle
- dietro i pensili e le basi
A volte il nero che si vede sul soffitto o negli angoli è solo una piccola parte della colonia di muffa. Rimuovendo i pensili vi è la possibilità di trovarsi di fronte una parete interamente nera. La muffa è un fungo insidioso che predilige i posti bui e poco aerati, dove spesso è difficile pulire o rimuovere i mobili.
A tal proposito anche la camera da letto diventa un potenziale habitat favorevole al fungo: l’armadio, viste le dimensioni e il peso, difficilmente viene spostato per le pulizie di routine. La polvere che si deposita tra parete e pannello posteriore dell’armadio, il buio e il mancato passaggio d’aria sono condizioni ideali per la muffa.
La muffa può proliferare su molti materiali:
- legno
- cellulosa
- cartone
- cartongesso
- terra
- polvere
- tappeti e moquette
- pitture
- tessuti
- pellami
– Come si diffonde la muffa
La muffa si diffonde tramite le finissime spore invisibili a occhio nudo e resistenti sia a basse che a alte temperature. La germinazione vera e propria avviene però solo in condizioni ambientali propizie ossia a temperature tra i 20° e i 30° C. Come specificato, per lo sviluppo di tutte le tipologie di muffe è fondamentale la presenza di acqua e umidità. Il fungo in presenza di questi parametri si propaga con estrema velocità, sia in superficie che in profondità. Inizialmente si noteranno dei piccoli punti neri, che agglomerandosi sempre di più danno luogo a macchie sempre più grandi e putrescenti. I colori delle macchie e il grado di pericolosità variano a seconda del tipo di muffa.
Le spore della muffa, inoltre, sono presenti nell’aria e grazie ad essa si diffondono in tutti gli ambienti della casa, anche all’interno di armadi e cassetti!
La muffa è considerato un contaminante biologico che compromette la qualità dell’aria indoor. Per questo motivo è necessario prestare la massima attenzione ai primi segnali della sua presenza. A volte nel tentativo di pulire la muffa con una spugnetta intrisa di detergente contribuiamo a diffondere le spore nell’aria. Questi minuscoli organismi possono essere facilmente inalati durante la respirazione e provocare così reazioni anche severe del sistema immunitario.
– Muffa in casa: “i segnali”
La presenza di muffa in casa non è percepibile solamente dalla vista, pur essendo il primo senso coinvolto. Una macchia nera su una parete salta immediatamente all’occhio. Anche l’olfatto ha un ruolo fondamentale in questa situazione! il fungo è, infatti, caratterizzato da un odore pungente e fastidioso, ai limiti del sopportabile nei casi più gravi.
Dove non arriva l’occhio, per esempio dietro l’armadio, può sicuramente arrivare il naso. Inoltre se all’interno del complemento troviamo macchie di muffa su abiti, scarpe e borse, con ogni probabilità dietro lo schienale la situazione sarà ben più grave. Mai sottovalutare, dunque, i segnali della presenza di muffa in casa: una pronta azione può fare la differenza.
– Cosa provoca la muffa in casa?
Le conseguenze della presenza di muffa in casa vanno ben oltre l’impatto estetico e al degrado delle strutture murarie. L’esposizione al fungo può provocare reazioni allergiche e infiammazioni respiratorie anche gravi, soprattutto nei bambini e nelle persone con patologie in atto. Tra i sintomi più diffusi dell’allergia alla muffa troviamo:
- naso che cola
- lacrimazione e prurito oculare
- congiuntivite
- starnuti
- tosse secca
- difficoltà respiratorie
- dermatite allergica
- prurito a naso e gola
Un altro aspetto negativo da non sottovalutare è il danno economico dovuto sia alla sostituzione degli arredi colonizzati dal miceto e non più recuperabili sia alla svalutazione del potenziale valore immobiliare in caso di vendita (fino al 30% in meno).
– Muffa in casa i rimedi
Per evitare che la muffa si formi è necessario mettere in campo semplici azioni preventive:
- limitare la produzione di vapore acqueo
- ventilare la casa più volte al giorno aprendo il maggior numero di finestre
- aerare più frequentemente bagno e cucina
- installare dispositivi VMC nei locali senza finestre
- asciugare immediatamente le superfici umide
- riparare eventuali perdite d’acqua
- monitorare il tasso d’umidità
- evitare di stendere il bucato in casa
- coibentare le pareti
Se la situazione è sfuggita di mano e la muffa ha preso il sopravvento, evitiamo i rimedi casalinghi (candeggina, bicarbonato, aceto, misture naturali etc..) perché non eliminano la causa del problema. Possono forse dare l’illusione di aver pulito la macchia, ma “pulire la muffa” non vuol dire “eliminare la muffa”. L’eliminazione della muffa è un’operazione complessa basata su uno studio accurato della situazione ad opera di esperti del settore. La famiglia delle muffe è vastissima e ogni caso è diverso dall’altro. Non esiste inoltre un trattamento che vada bene per tutte le muffe. Consultare dei professionisti di muffa consente di risparmiare tempo e soldi, ma soprattutto ottenere risultati definitivi.
– Conclusioni
Liberarsi definitivamente dalla muffa non è così semplice come si pensa. I prodotti commerciali non danno gli effetti sperati e a volte peggiorano anche la situazione. Per ottimizzare i costi e beneficiare di risultati a lungo termine è necessario rivolgersi a chi di muffa veramente se ne intende: Bastamuffa è un’azienda italiana specializzata nei trattamenti contro la muffa. Il protocollo Bastamuffa, testato in anni d’esperienza, prevede la valutazione del singolo caso e lo studio di una soluzione ad hoc. I prodotti utilizzati sono atossici al 100%, privi di biocidi e agiscono in modo completo:
- operando un’igienizzazione profonda e inibendo la riproduzione delle spore
- creando un microstrato protettivo che blocca umidità e condensa
- formando uno scudo termico sui “punti freddi”
Una sanificazione accurata degli ambienti contaminati, con prodotti professionali e risultati garantiti migliora la qualità della vita e dona nuovo valore alla casa.
- Muffa in casa, da cosa dipende? - 16 Novembre 2021
- Muffa dietro l’armadio: l’ospite che non ti aspetti - 31 Ottobre 2021
- Muffa e salute: quali sono le correlazioni? - 27 Settembre 2021