Sebbene la muffa nelle abitazioni sia un problema noto a molte persone, si tende comunque a considerarla poco più di una macchia di sporco. A riguardo, infatti, regna molta disinformazione dovuta principalmente a notizie frammentarie e superficiali lette sul web o diffuse tramite passaparola. L’approccio generale per i non addetti ai lavori vede la muffa come una macchia nera antiestetica eliminabile con un po’ di candeggina o prodotto equivalente.

Insomma, nulla di cui preoccuparsi troppo!

Ma è veramente così?

Apparentemente alcuni spray antimuffa o prodotti sbiancanti di uso comune sembrano efficaci contro il fungo, ma in verità l’effetto pulito ha una durata molto limitata nel tempo. Dopo poco cominciano a comparire i puntini neri, che infittendosi sempre di più formano la macchia di muffa.

Ciò che non si sa o che si sottovaluta è che la muffa è composta di minuscole spore in grado di fluttuare facilmente nell’aria. L’inalazione di questi piccoli filamenti del fungo può causare reazioni allergiche severe e infiammazioni dell’apparato respiratorio. La muffa è pericolosa per la salute, soprattutto se nell’ambiente contaminato vivono bambini e persone fragili. Il fungo predilige ambienti con tassi di umidità elevati, in genere bagno e cucina, ma non è raro riscontrare colonie anche in altre stanze della casa.

In questo contributo si tratterà principalmente della formazione di muffa dietro gli armadi una situazione tanto problematica quanto frequente, in cui la difficoltà di ispezionare lo spazio retrostante il mobile concorre inevitabilmente al suo sviluppo.

– Muffa dietro l’armadio: le cause

L’area dietro l’armadio rappresenta un habitat ideale per la muffa, soprattutto se il mobile è attaccato alla parete, privo cioè di uno spazio che consenta il passaggio d’aria.

I fattori che contribuiscono allo sviluppo del fungo dietro armadi, pensili e strutture a ponte sono:

  • Perdite dal tetto o anche piccole fessure dell’intonaco che favoriscono il passaggio del freddo e dell’umidità
  • Tasso di umidità relativa interna troppo elevato con conseguente formazione di condensa
  • Aerazione insufficiente
  • Esposizione della parete d’appoggio dell’armadio a Nord/Nord-Est
  • Assenza di luce
  • Ponti termici
  • Pareti con superfici ruvide che trattengono la polvere di cui la muffa si nutre

Per dare un’idea dell’invasività del miceto, basti pensare che la muffa può formarsi in solo 48 ore se la superficie bagnata non viene asciugata. Inoltre, il fungo è estremamente adattabile e in grado di proliferare su molti materiali diversi: cartone, carta, legno, pannelli per controsoffitti, stoffe, pellami e molti altri. Non può sorprendere, dunque, che anche lo schienale dell’armadio (di solito un pannello di compensato) possa diventare in particolari condizioni terreno fertile per la muffa. 

– Togliere la muffa dietro l’armadio 

Accorgersi della presenza di muffa dietro i mobili è molto difficile, soprattutto se la struttura è di grandi dimensioni. Spesso quando ci si rende conto della problematica è già troppo tardi e sia pareti che schienale sono completamente ricoperti dal fungo.

Cosa fare dunque in una tale circostanza?

Il primo consiglio è di togliere e mettere al riparo tutto il contenuto dell’armadio, potrete così capire se la muffa è penetrata anche all’interno del mobile. Per togliere la muffa dietro l’armadio non bisogna agire d’impulso utilizzando solventi chimici commerciali, perché questi potrebbero peggiorare una situazione di per sé già critica. Candeggina, spray antimuffa o formule “fai da te” danno luogo a reazioni che possono intossicare più della muffa stessa, inoltre sono estremamente inquinanti per l’ambiente.

Dunque, prima di consigliare cosa fare per togliere la muffa dietro l’armadio, è bene ribadire cosa non fare:

  • Mai grattare la muffa con spatole o spugnette abrasive: le spore si staccano dalla superficie e disperdendosi nell’aria possono essere facilmente inalate
  • Non provare a pulire lo schienale ammuffito del mobile
  • Non carteggiare per asportare l’intonaco

A questo punto è necessario individuare la causa scatenante della muffa (perdite dal tetto o dalle tubature, eccessiva umidità, poca ventilazione, problemi strutturali etc..) e ove possibile provvedere a eliminarla.

Il modo migliore per non perdere tempo e soldi è rivolgersi a persone esperte nel trattamento della muffa in grado di fare una valutazione completa di tutte le possibili cause. Solo dopo l’analisi del caso il professionista potrà consigliare il protocollo specifico per igienizzare in profondità la parete di appoggio dell’armadio. Se non si bonifica la parete con un trattamento mirato, dopo poco tempo le spore della muffa rimaste negli strati più interni ricominceranno a riprodursi, colonizzando anche i mobili e il loro contenuto. 

Per quanto riguarda l’armadio, il pannello posteriore è in genere in materiale truciolare non verniciato, il che lo rende particolarmente assorbente e, dunque, terreno fertile per il fungo. Se lo schienale è contaminato dal fungo, è consigliabile sostituire il pannello in compensato o truciolato con uno nuovo. Il costo è sicuramente più contenuto rispetto all’acquisto di un nuovo armadio. Qualora la muffa abbia aggredito anche la parte interna della struttura in legno e il contenuto, prima di arrendersi e comprare un nuovo armadio, vi consiglio di utilizzare prodotti professionali specifici per eliminare la muffa dal legno e dai vestiti.

– Come eliminare la muffa dai mobili

La vista dei propri mobili aggrediti dalla muffa provoca un senso di rabbia e disgusto, che fa pensare subito a liberarsene.

muffa sul legno

Nel caso dell’armadio, non è affatto un’operazione semplice ed economica: bisogna svuotarlo del contenuto, smontarlo, chiamare una ditta per portarlo fuori casa e smaltirlo, per poi procedere all’acquisto di uno nuovo.

Vale la pena, dunque, provare a salvare il complemento se non è troppo compromesso. La prima regola è sempre quella di essere tempestivi, più tempo passa più il danno è esteso. Altrettanto importante è utilizzare prodotti appositamente formulati per il trattamento della muffa sul legno.

Una precisazione è doverosa:

lavare la muffa con acqua e detergente casalingo non equivale a eliminare la muffa.

Inoltre, l’acqua penetra nel legno gonfiandolo e i detergenti assorbiti dal materiale possono corroderlo. Per bonificare i mobili in legno dalla muffa utilizzate dunque trattamenti concepiti per questo materiale e assicuratevi che siano atossici, privi dunque di sostanze nocive per la salute. La salubrità dell’aria indoor è condizione essenziale per il benessere di tutta la famiglia, soprattutto nelle stanze da letto dove di norma trascorriamo almeno sei-sette ore a notte.

– Togliere odore di muffa dagli armadi

L’odore di muffa è il primo campanello d’allarme della presenza del fungo, anche nei casi in cui ancora non sia visibile.

Ciò è dovuto al fastidio provocato dall’effluvio, così penetrante e marcescente al punto di creare un vero disagio al malcapitato. In ambienti confinati come l’armadio l’odore di muffa diventa insopportabile, tanto da provocare starnuti e pruriti. Come sempre, bisogna capire da dove proviene questo malodore, debellare la causa per poter eliminare gli effetti. Se avete già provveduto ad igienizzare la parete su cui poggia l’armadio, a sostituire il pannello posteriore e a rimuovere la muffa dal mobile, l’odore all’interno può essere facilmente eliminato.

Di seguito alcuni consigli su come procedere:

  1. Togliere tutto il contenuto dell’armadio e lavarlo
  2. Ventilare l’ambiente lasciando le ante dell’armadio aperte
  3. Rimuovere la polvere (habitat ideale per la muffa)
  4. Igienizzare le superfici con prodotti idonei per il legno (come Muffamed di Bastamuffa)
  5. Utilizzare neutralizzatori di odori (rimedi naturali a base oli essenziali o similari)

Le operazioni di rimozione del contenuto, aerazione dell’ambiente e pulizia devono essere fatte costantemente per evitare che si riformi l’ambiente favorevole al fungo.

Giova ricordare che i consigli sopra elencati valgono solo se si è già provveduto a combattere la causa scatenante della muffa con trattamenti mirati, altrimenti non si otterranno risultati duraturi. 

– Come togliere la muffa dai vestiti

La muffa è inarrestabile, il fungo in condizioni propizie infatti riesce a intaccare ambienti e superfici di ogni genere. Una volta penetrata nell’armadio non risparmia neanche tessuti e pellami!

I motivi della presenza di muffa sui vestiti possono essere diversi:

  • Per contagio: l’armadio poggia su una superficie infestata da muffa, che contaminando il pannello posteriore penetra poi all’interno della struttura
  • Vestiti riposti nell’armadio non ancora asciutti: l’umidità evaporando contribuisce alla nascita del fungo
  • Livelli di umidità relativa interna troppo elevati 

Il fungo prolifera soprattutto negli armadi che vengono utilizzati raramente e quindi poco arieggiati. La muffa sugli abiti si manifesta con delle macchioline polverose di colore biancastro: se l’abito è completamente coperto dal fungo o in gran parte, conviene liberarsene; se sono solo poche tracce di muffa si può provare a recuperarlo utilizzando metodi naturali ideali per i tessuti. Tra questi i più accreditati sono:

  • Bicarbonato di sodio: amalgamare il bicarbonato con poche gocce di acqua fino a ottenere un composto morbido. Applicare una piccola quantità sulla macchia di muffa, lasciare asciugare. Strofinare delicatamente la parte prima di inserire il capo in lavatrice per il lavaggio.
  • Tea tree oil: versare alcune gocce nell’acqua calda dove porre ammollo i vestiti prima del lavaggio.

olio tea tree

  • Acqua ossigenata: indicata per tessuti chiari e resistenti. Applicare direttamente sulla macchia e lasciare agire per alcune ore prima di procedere al lavaggio.
  • Latte (per tessuti delicati) o miscela di latte, limone e sale (per tessuti resistenti): inumidire la macchia di muffa oppure immergere la parte interessata nel latte bollente e lasciare in ammollo fino al raffreddamento del liquido. Per tessuti sintetici e macchie ostinate, dopo l’ammollo risciacquare e cospargere la macchia con una miscela di limone e sale. Successivamente procedere al lavaggio.

Dopo il trattamento, è consigliato aggiungere aceto bianco nella vaschetta del detersivo. Questa sostanza naturale, infatti, contribuisce a eliminare le spore della muffa. 

– Conclusioni

La muffa dietro l’armadio è solo una parte di un problema più grande e pericoloso che colpisce tantissime famiglie. Pensare di combattere la muffa utilizzando mezzi di fortuna casalinghi o prodotti commerciali dichiarati “antimuffa” è un’illusione.

Esistono moltissimi tipi di muffa con caratteristiche e gradi di pericolosità diversi, che richiedono l’intervento di personale specializzato e trattamenti ad hoc. Solo persone esperte possono valutare il caso specifico, risalendo alla causa della formazione, e consigliare così il trattamento più idoneo alla tipologia di fungo presente in casa. Il principio sempre valido è quello di eliminare la causa, altrimenti in pochissimo tempo il fungo tornerà a colonizzare pareti, mobili, vestiti e tutto ciò che trova sul suo cammino. Bastamuffa è l’azienda italiana leader nel trattamento della muffa, in grado di eliminare definitivamente il problema.

Il Protocollo Bastamuffa prevede:

  • analisi accurata del caso
  • igienizzazione delle superfici contaminate con prodotti atossici 100% (privi di biocidi e sostanze dannose per la salute delle persone)
  • schermatura della superfici fredde con microrivestimento liquido
  • finitura bianca o colorata per il riequilibrio termico

Un trattamento serio e definitivo, che fornisce una garanzia sul risultato fino a 10 anni. Permette così di risparmiare tempo e soldi, ottenendo risultati a lungo termine. Un ambiente sano e pulito in cui vivere è un diritto di tutti.

Giuseppe Tringali
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