Se all’interno della vostra casa desiderate creare una stanza da dedicare alla musica, in cui poter suonare liberamente, piuttosto che un locale “cinema”, dove installare l’impianto home theatre appena acquistato, dovrete dedicarvi alla ricerca di un materiale fonoassorbente ad hoc.

La priorità, in tali frangenti, è quella di creare un ambiente che vi consenta un ascolto perfetto e gradevole, privo di riverberi ed interferenze. Poi, però, c’è anche l’esigenza di non arrecare disturbo ai vicini, o a chi condivide con voi la stessa abitazione, ma, magari, non la medesima passione.

Prima di decidere quale sia il materiale per insonorizzare che vi conviene acquistare, nonchè come e dove posizionarlo, è bene, però, fare un po’ di chiarezza sulla questione.

Innanzitutto, bisogna capire a cosa ci si riferisce parlando di isolamento acustico e poi è indispensabile fare una distinzione tra trattamenti acustici e isolamenti acustici, così come tra materiali fonoassorbenti e fonoimpedenti. Solo in ultima istanza, faremo una veloce carrellata analizzando le soluzioni più comuni presenti in commercio.

Rumori e suono

Nella maggior parte dei casi quando si parla genericamente di isolamento ci si riferisce a quello termico, ovvero a quelle soluzioni e a quei materiali che consentono di proteggere le nostre abitazioni dal freddo e dal caldo. Oltre a difenderci dagli sbalzi di temperatura, però, c’è un altro pericolo sempre in agguato da cui guardarsi: il rumore. Peraltro, isolarsi efficacemente dai suoni indesiderati è molto difficile, soprattutto se si deve intervenire sull’esistente.

Se non ne potete più del rumore del traffico proveniente dalla strada, oppure siete stufi di sentire la televisione dei vicini più della vostra, la soluzione al problema non può essere quella di rivestire le pareti con un materiale fonoassorbente. Se è così, molto probabilmente, sarete alla disperata ricerca di un idoneo materiale per isolamento acustico, che limiti il fastidio percepito e vi consenta, quanto meno, di dormire sonni tranquilli.

Oggi, sul mercato è possibile trovare una vasta gamma di soluzioni e materiali fonoisolanti, in grado bene o male di rispondere a qualunque esigenza di insonorizzazione, non solo in fase di realizzazione ma anche in ambito di ristrutturazioni. Non tutti però vanno bene ovunque e risolvono il problema. Prima di proseguire nella trattazione, facciamo dunque le dovute puntualizzazioni sul tema.

Isolamento e assorbimento acustico

Nel gergo comune si è soliti dire: “vorrei insonorizzare una stanza di casa”. Ma cosa si intende con tale espressione?

I materiali acustici si caratterizzano per due distinte caratteristiche: l’isolamento e l’assorbimento. Con tali concetti, sovente, si fa confusione, equiparandoli, utilizzandoli indistintamente l’uno per l’altro. La prima cosa da chiarire è che si ha a che fare con due proprietà totalmente differenti.

Un materiale fonoassorbente, come si evince dal termine, assorbe le onde sonore, impedendo almeno ad parte di esse di rimbalzare sulle superfici dei locali di riflettersi nell’ambiente circostante. Un materiale fonoimpedente si comporta, invece, come una barriera nei confronti delle onde sonore, impedendo appunto che si diffondano verso l’esterno.

Si parla di trattamento acustico riferendosi a quegli accorgimenti, di fonoassorbenza e diffusione, tipicamente utilizzati per riuscire ad ottenere un ascolto preciso e gradevole all’interno di un ambiente. Con il termine isolamento acustico, invece, si identificano quelle soluzioni ideate per impedire che le onde sonore generate all’interno di un determinato ambiente si trasmettano al di fuori dello stesso.

Ad esempio, trattando le pareti semplicemente con un materiale fonoassorbente idoneo e magari posizionando in maniera ottimale dei diffusori acustici, si ottiene una stanza con un audio perfetto: ciò non esclude che disturbiate i vostri vicini di casa, anche in maniera per loro davvero insopportabile, proprio perché le vostre pareti potrebbero non risultare minimamente sufficienti a contenere le onde sonore prodotte.

Ne consegue che, per controllare le riflessioni del suono all’interno di un ambiente, così come per aumentare la qualità e l’intelligibilità di ascolto e per migliorare il comfort acustico, si ha a che fare con un trattamento acustico e si dovranno utilizzare dei materiali fonoassorbenti.

Se invece si desidera anche limitare la trasmissione del suono dall’interno verso l’esterno e/o viceversa, si parla di isolamento acustico e per ottenere risultati ottimali è necessario affidarsi ad una combinazione di materiali fonoassorbenti e fonoisolanti.

Fonoassorbenza

Come stabilisce uno dei principi fondamentali della fisica, l’energia non può essere né creata né distrutta, può soltanto essere trasformata e questo vale anche per l’energia sonora. Si definisce, dunque, assorbimento acustico, fonoassorbimento o fonoassorbenza, la capacità precipua di un dato materiale di dissipare l’energia sonora convertendola in calore.

In pratica, una parte dell’energia (Etot) che colpisce un corpo viene riflessa (Er) ed una parte viene assorbita dal materiale (Ed) e trasformata in calore (Etot=Er+Ed).

Viene definito, così, coefficiente di assorbimento (d) il rapporto tra l’energia assorbita e l’energia incidente sulla superficie di un materiale. Tale valore è sempre compreso tra 0 e 1: più è alto e maggiore sarà la capacità fonoassorbente del materiale preso in esame, ovvero maggiore sarà il suo potere fonoassorbente.

Quando il coefficiente di assorbimento è pari a 0 significa che l’energia sonora incidente viene totalmente riflessa, mentre al contrario se è pari ad 1 vuol dire che l’energia sonora incidente viene del tutto assorbita.

Isolamento acustico

Vengono comunemente definite tecniche di isolamento acustico, piuttosto che di fonoisolamento, quelle e strategie che consentono di ostacolare in qualche misura la trasmissione di energia sonora da un ambiente ad un altro, interponendo tra i due un mezzo fisico di separazione. Lo scopo è proteggersi dai rumori provenienti dall’esterno attenuandone, o eliminandone, la percezione attraverso la dissipazione dell’energia sonora.

È bene, inoltre, far attenzione, perché la difesa dai rumori può riguardare sia rumori che si propagano nell’aria, ovvero i cosiddetti rumori aerei, sia quelli che si trasmettono attraverso percussioni, vibrazioni, trascinamento, che vengono definiti rumori impattivi, o d’urto.

Oggi, concentreremo la nostra attenzione sui cosiddetti materiali fonoassorbenti, anche perché di isolamento acustico ci siamo, almeno in parte, già occupati.

Materiali insonorizzanti o fonoassorbenti

Un po’ tutti i materiali, in qualche misura, sono fonoassorbenti, poiché parte dell’energia sonora incidente, almeno in piccolissima parte, viene sempre assorbita. Ciò che fa la differenza è quanta energia il dato materiale riesce ad assorbire, impedendo così che le onde “rimbalzino” eccessivamente nella stanza, creando echi e riverberi.

In realtà, però, le strategia di fonoassorbenza possono essere differenti.

Si può avere infatti assorbimento acustico per porosità, come avviene con la maggior parte dei pannelli isolanti che si applicano alle pareti proprio a tale scopo. I materiali assorbenti per porosità sono innumerevoli. Da quelli fibrosi come lana di vetro, lana di roccia, truciolati di legno, sughero, fibre di poliestere, gesso e cartongesso; a quelli cosiddetti a cellule aperte, quali schiume poliuretaniche, poliuretano espanso, foam melamminico, ecc…; fino ad arrivare a tendaggi, moquette, nonché tessuti naturali e artificiali di vario tipo.

Per aumentare il potere fonoassorbente dei materiali porosi si tenda a dare ai pannelli conformazioni particolari. Ecco spiegata la conformazione di molti fonoassorbenti ed il perché, solitamente, piuttosto che utilizzare lastre di tipo liscio si ricorre a fonoassorbenti piramidali, bugnati, o a dei baffles sfaccettati di tipo Keller.

Vi è, poi, il cosiddetto assorbimento per risonanza di membrana, che è quello che si ottiene posizionando un pannello di buona densità a qualche decina di centimetri di distanza dalla parete. In questo modo lo smorzamento del suono si verifica tramite il sistema massa-aria-massa.

Questi dispositivi sono efficaci su una gamma più ristretta di frequenze, ma sono in grado di assorbire meglio le basse frequenze. Per tale ragione, soprattutto negli studi di registrazione, per ottenere risultati più performanti possibile, si usano spessissimo membrane di risonanza in combinazione con assorbitori porosi.
Infine ci sono i risonatori: dei dispositivi particolari e dal funzionamento piuttosto complesso, che vengono tarati su una precisa frequenza di risonanza e sono utilizzati per correggere risonanze eccessive, agendo su una banda di frequenze molto stretta.

Se siete alla ricerca di un materiale fonoassorbente economico, di certo vi starete orientando sui cosiddetti materiali porosi, che sono i più diffusi, nonché anche i più semplici da applicare. L’unico problema è che risultano poco efficaci con le basse frequenze.

Concentriamoci allora su questi elementi, che sono quelli a cui normalmente si interessa il comune cittadino che desidera insonorizzare una stanza, senza avere pretese eccessive.

Spugna fonoassorbente

Rientrano tra i materiali porosi i tipici pannelli fonoassorbenti piramidali che usualmente si trovano nelle sala prove. Questi sono realizzati con schiume melamminiche e sono perfetti sulle alte/medie frequenze. La loro efficienza effettiva dipende, però, da vari fattori come: lo spessore, la densità ed il posizionamento dei singoli pannelli.

Si deve sottolineare che la melammina espansa è anche un materiale fonoassorbente ignifugo certificato, tant’è vero che viene impiegato a vista in molti locali pubblici dalle scuole, ai teatri, fino a bar, palestre, auditorium, ecc… senza creare problemi di sicurezza rispetto all’eventuale presenza del fuoco.

Lana di roccia e lana di vetro

La lana di roccia e la lana di vetro sono due materiali ampliamente utilizzati in edilizia, soprattutto come isolanti termici. Ciò non toglie che presentino anche ottime caratteristiche di assorbimento acustico.

Sughero fonoassorbente

Il sughero, così come il legno, è certamente più bello da vedere delle schiume melamminiche, ma sappiate che, a dispetto di quanto credano in molti, come fonoassorbente, usato da solo, non ha moltissima utilità.

Il legno, inoltre, può venir usato per creare dispositivi fonoassorbenti a membrana, ma il principio è totalmente diverso dalla semplice applicazione di listelli o pannelli al muro.

Gomma fonoassorbente

Quando si parla di “gomma” relativamente all’isolamento acustico, in genere ci si riferisce alla cosiddetta gomma piombo. A dispetto della nomenclatura, tale materiale è assolutamente ecologico e privo di piombo: da esso prende solo il nome in virtù delle eccellenti prestazioni di isolamento acustico che garantisce.

Si tratta di una soluzione ottimale quando si desidera creare una barriera fonoisolante elastica con ingombri minimi. La massa della gomma piombo, per soli 2mm di spessore, è elevatissima e ciò garantisce al materiale un elevatissimo potere fonoassorbente.

La gomma piombo viene utilizzata soprattutto per la realizzazione di contro pareti e controsoffitti in modo da aumentare il comfort acustico. Inoltre, un pannello fonoassorbente in gomma piombo, se posizionato a sandwich tra due lastre di cartongesso, costituisce un’ottima barriera acustica impattiva, con buone proprietà smorzanti.

Vetro fonoassorbente

Chiaramente, una stanza insonorizzata, non deve essere per forza un ambiente chiuso, almeno in parte potrebbe essere vetrata. Ecco, allora, che in questi frangenti è necessario far ricorso ai cosiddetti vetri fonoassorbenti a isolamento acustico.

Si tratta di vetri stratificati, composti da due lastre di vetro unite tra loro da un foglio di materiale plastico, uno speciale Polivinilbutirrale (PVB) ad alta attenuazione acustica.

Concludendo

Volendo, rispetto alla trasmissione suono e dei rumori, ci sarebbe da aprire un capitolo sconfinato e peraltro la materia non è per nulla semplice. Detto ciò, se non avete pretese professionali, potreste cominciare a pensare di acquistare dei pannelli fonoassorbenti, tipicamente quelli a forma piramidale, da applicare alle pareti della stanza che desiderate insonorizzare. Il costo per un singolo pannello da 1,2×0,6 m si aggira attorno ai 10 euro.

Se invece pensate di realizzare una controparete in cartongesso, al suo interno potete posizionare il materiale che preferite. I costi, in genere, non sono mai eccessivi, per cui può valer la pena tentare, anche se, come abbiamo già detto, con il semplice impiego di un fonoassorbente non potete aspettarvi miracoli.

Sara Raggi