Forte di una formazione decisamente insolita per il suo campo, Joe Colombo ha saputo comunque distinguersi nel campo del design, divenendo ben presto uno dei designer italiani più attivi e prolifici del suo tempo.
Appassionato tanto di design industriale quanto di interior design, Colombo si è ben presto ritagliato una posizione di rilievo nel ricco e variegato panorama artistico di Milano, città in cui il designer è nato e cresciuto.
Ma chi era, esattamente, questo professionista proveniente dal mondo della pittura? Obiettivo del nostro articolo è quello di rispondere a questa domanda, presentando nel dettaglio la figura di Joe Colombo e spiegandoti come ha fatto a diventare uno dei simboli viventi del design italiano.
– Biografia di Joe Colombo: dalla pittura al design
Joe Colombo, pseudonimo di Cesare Colombo (Milano 30 luglio 1930 – Milano, 30 luglio 1971) si appassiona al design in maniera decisamente più tardiva rispetto ai suoi colleghi. Diplomatosi all’Accademia delle Belle Arti di Milano, la sua formazione si concentra inizialmente sulla pittura e la scultura d’avanguardia, tanto che tra il 1952 e il 1954 partecipa a diverse mostre a tema.
Già nel 1953, tuttavia, crea un soffitto decorativo per il Jazz Club “Santa Tecla” di Milano e, l’anno dopo, cura il suo primo allestimento: le “Edicole Televisive”, una serie di stalli espositivi per televisori, successivamente esposti alla X Triennale di Milano. Tanto basta a far sì che il giovane artista si appassioni al mondo del design, decidendo così d’iscriversi alla Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, che però abbandona nel 1955.
L’abbandono definitivo alla pittura arriva tre anni dopo, nel 1958, quando suo padre Giuseppe si ammala. In quel periodo, Joe Colombo inizia a occuparsi dell’azienda di famiglia, specializzata nella produzione di nastri, insieme al fratello Gianni. Nel 1961, dopo la morte del padre, l’azienda viene venduta e Colombo torna a fare l’architetto.
Nel 1964 riesce finalmente ad aprire un suo studio di design e, a partire da quell’anno, inizia per lui un’intensa e prolifica fase creativa, che lo porta a realizzare svariate creazioni per innumerevoli brand.
La sua brillante carriera viene bruscamente stroncata il 30 luglio 1971 quando, proprio il giorno del suo quarantunesimo compleanno, il designer si spegne improvvisamente a causa di un arresto cardiaco. In seguito alla morte prematura e in ricordo del brillante talento che lo ha accompagnato per tutta la vita, la sua città natale gli ha poi dedicato una via: via Joe Colombo a Milano.
– Opere e stile di Joe Colombo
Lo stile di Joe Colombo era caratterizzato da forme insolite e originali, abbinate a sistemi d’arredo caratterizzati da una grande dinamicità e flessibilità, spesso contraddistinti per la predominanza di moduli, metalli e tonalità sgargianti. Ciò ha fatto sì che venisse definito con l’aggettivo “futuribile”: un attributo usato per descrivere tanto le sue opere di design, quanto gli allestimenti d’interni.
Le lampade di Joe Colombo, in particolare, hanno riscosso un grande successo, proprio per il design visionario che le caratterizzava e che ha affascinato il mondo intero. La prima di esse, chiamata semplicemente “Lampada Joe Colombo” è stata realizzata nel 1962 per il brand Oluce: un marchio con il quale il designer stringerà una proficua collaborazione, che lo porterà a realizzare altre lampade negli anni successivi.
Ma non sono tanto le lampade ad aver reso realmente famoso Joe Colombo, che si è distinto soprattutto per le sue produzioni nell’ambito dell’industrial design. Una delle più celebri è senz’altro il cosiddetto “Boby Joe Colombo”, un carrello contenitore realizzato per B-Line e caratterizzato da colori particolarmente sgargianti, nel pieno stile del designer, facente parte delle collezioni permanenti del MOMA di New York.

Un altro noto capolavoro firmato dal designer è la celebre Minikitchen, una cucina monoblocco dal design avveniristico realizzata per il brand Boffi. Dotata di tutti i possibili confort e accessoriata come una vera cucina, la Minikitchen, costruita nel 1963, rappresenta un vero e proprio sguardo al futuro ed è il simbolo vivente dello spirito visionario che contraddistingueva Joe Colombo.

Come puoi intuire tu stesso, le opere dell’artista si caratterizzano per uno stile a dir poco unico, che si è esteso tanto ai lavori nel campo del design industriale, quanto alle creazioni d’interior design, come per esempio la bellissima poltrona Elda di Joe Colombo.
Il suo brillante talento e il genio visionario che lo spingeva a creare opere dal design futuristico hanno reso Joe Colombo un designer particolarmente richiesto e apprezzato da numerosi brand, per i quali ha realizzato svariate opere, nonostante la sua breve esistenza. Tra di essi figurano:
- Oluce;
- Kartell;
- Zanotta;
- Stilnovo;
- Alessi;
- Sormani
Questi sono soltanto alcuni dei marchi che hanno avuto l’onore di “toccare con mano” il design di Joe Colombo, a sua volta protagonista di numerosi libri e pubblicazioni, dei quali te ne suggeriremo un paio con l’obiettivo di permetterti di approfondire la figura di questo artista tanto acclamato.
– Design di Joe Colombo: i libri per approfondirlo e apprezzarlo
Quelli che ti proponiamo qui di seguito sono due volumi interamente dedicati a Joe Colombo e alle sue straordinarie opere di design. Entrambi ricchi di affascinanti illustrazioni, ti permetteranno di dare uno sguardo ravvicinato alle numerose creazioni dell’artista, facendoti così un’idea di quanto visionario e geniale fosse il suo talento.
Il primo volume s’intitola “Joe Colombo. Designer”, ed è un bellissimo catalogo illustrato delle opere del grande artista.
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Il secondo libro, invece, affronta la figura di Joe Colombo in modo più generale e diversificato ed è intitolato: “Joe Colombo. L’abitacolo come protagonista dell’interior design”.
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– Conclusione
Ciò che colpisce maggiormente della figura di Joe Colombo è il modo in cui sia riuscito a farsi conoscere e apprezzare nel mondo del design, nonostante la morte improvvisa e prematura.
In poco più di quarant’anni, infatti, Colombo è riuscito a conquistarsi una posizione stabile nell’Olimpo dei designer dell’arte italiana, grazie a un talento visionario e proiettato al futuro che gli ha permesso di creare opere indimenticabili e uniche nel loro genere.
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