L’acqua è, forse, il nemico più pericoloso per gli edifici e le murature, perché le infiltrazioni possono compromettere non solo l’aspetto estetico, ma anche l’efficienza strutturale e tecnologica delle nostre abitazioni.
Sono molti i frangenti in cui il rischio di infiltrazioni è concreto ed allora è bene correre subito ai ripari, o, meglio ancora, attrezzarsi per tempo, in modo da evitare il verificarsi di danni.
Quando si parla di intonaco osmotico, normalmente, ci si riferisce ad una particolare malta cementizia, che viene utilizzata proprio con il preciso intento di impermeabilizzare vari tipi di superfici. Infatti, in virtù delle sue caratteristiche, questo prodotto è particolarmente adattabile e risulta efficace per innumerevoli situazioni.
Vediamo, allora, di capire insieme come è fatto quest’intonaco osmotico, in che modo va applicato affinché “funzioni” correttamente, quali sono suoi principali campi di impiego e quando invece è opportuno evitarne l’impiego.
Cemento osmotico
L’intonaco osmotico, altrimenti detto anche cemento osmotico, è un particolare tipo di cemento, che viene utilizzato come strato di finitura su superfici di varia natura, specie quelle realizzate in calcestruzzo, armato oppure no.
Come tutte le malta cementizie, anche questo intonaco viene realizzato miscelando dell’acqua assieme ad un particolare composto formato da cemento Portland, inerti (quali sabbia silicea, sabbia calcare, pozzolana, ecc…) ed una serie di additivi, sia impermeabilizzanti, sia che consentono una miglior lavorabilità del prodotto.
La capacità impermeabile e sigillante è indubbiamente la principale caratteristica di questa miscela. Inoltre la malta osmotica non blocca in alcun modo la traspirazione delle murature; presenta un’elevata resistenza anche se a diretto contatto con i liquidi, persino quando questi sono in pressione; è resistente anche all’attacco degli inquinanti; nonché ha un’elevata resistenza anche rispetto alle sollecitazioni meccaniche.
L’insieme di tali caratteristiche ha sancito il successo di questo particolare intonaco impermeabilizzante, che sempre più spesso trova impiego in edilizia.
In realtà, le proprietà suddette, sono possibili proprio grazie all’osmosi, da cui appunto questo materiale prende il suo nome. Si tratta di un processo fisico grazie al quale, tra due soluzioni, quella che risulta essere la più concentrata tende a diluirsi in quella meno concentrata, creando di fatto un equilibrio tra le concentrazioni.
In pratica, il cemento osmotico, nel momento in cui viene applicato sul materiale che si intende trattare, penetra nei capillari della struttura del supporto stesso, che così riduce la sua porosità interna, creando una vera e propria barriera impermeabile.
Ambiti di applicazione del cemento osmotico
Il cemento osmotico, come già accennato, è particolarmente efficace in diversi ambiti. In particolar modo viene impiegato:
- per proteggere platee, plinti o travi rovesce di fondazioni con strutture in c.a.;
- per proteggere pareti contro terra in calcestruzzo, in piani interrati o seminterrati (box, taverne, cantine, ecc…);
- per proteggere le intercapedini degli scannafossi;
- per l’impermeabilizzazione di vasche, serbatoi, condutture, piscine e fontane.
Attenzione, benché in alcuni frangenti possa venirvi proposto l’utilizzo della malta osmotica anche per il risanamento degli edifici storici realizzati in mattoni e malta di calce, piuttosto che con murature in pietra naturale, in questi casi risulta sconsigliabile.
Trattandosi, infatti, di un prodotto a base soprattutto di cemento Portland, non è compatibile con i materiali più tradizionali, poiché contiene al suo interno sali solubili, che in tempi brevi potrebbero portare alla formazione di efflorescenze saline.
Un altro caso in cui è bene prestare attenzione all’impiego della malta osmotica è quando su alcune particolari murature, come quelle di bagni e cucine o quelle esposte a nord, ci si trova a dover risolvere il problema dell’umidità di condensa.
In questi frangenti impermeabilizzare, benché il cemento osmotico risulti comunque permeabile al vapore, così come applicare prodotti idrorepellenti, può aggravare il problema e sarebbe più opportuno aumentare il ricambio d’aria e pensare ad una barriera al vapore.
Intonaco osmotico: come fare per applicarlo correttamente
Qualsiasi muratura è caratterizzata da una propria porosità naturale. Nel momento in cui le superfici sono asciutte i pori risultano occupati da aria, mentre quando si bagnano, inevitabilmente questi si riempiono di minuscole goccioline d’acqua. Ricoprendo la superficie con un sottile strato di malta impermeabilizzante, grazie all’osmosi, l’acqua contenuta all’interno della parete tende a migrare verso la soluzione a maggior concentrazione, attraverso la malta.
In questo modo i piccoli pori del calcestruzzo, ormai vuoti, vengono immediatamente riempiti dall’intonaco osmotico, che è più fluido e che indurendosi va a costituire uno strato perfettamente aderente e coeso con la muratura, creando una sorta di barriera impermeabile all’acqua, ma tuttavia permeabile al vapore.
Così si eviteranno infiltrazioni sulle superfici, alle quali sarà consentita comunque una normale traspirazione, scongiurando anche il rischio di muffe e condense.
Per applicare correttamente l’intonaco osmotico è importante procedere alla pulizia delle superfici da trattare, in modo che queste risultino prive di polvere, esenti da efflorescenze, patine biologiche e da prodotti chimici quali disarmanti o simili. In alcuni casi, potrebbe essere necessario sottoporre preventivamente le superfici anche ad una smerigliatura, prima ancora di pulirle perfettamente.
Attenzione, poi, una muratura eccessivamente satura d’acqua o, al contrario, estremamente asciutta potrebbe compromettere la corretta adesione della malta osmotica.
Le modalità specifiche di applicazione, così come le operazioni preventive di preparazione del supporto, possono variare a seconda del prodotto e del marchio di malta osmotica che avete deciso di adottare, pertanto leggete sempre bene le indicazioni del produttore ed attenetevi scrupolosamente.
In tutti i casi, potrete procedere stendendo la malta a mano, con l’utilizzo di una spatola, di una cazzuola o talvolta semplicemente a pennello, oppure a macchina, servendovi di un’intonacatrice a spruzzo.
Anche lo spessore di intonaco osmotico da utilizzare può cambiare a seconda dei casi e dell’ambito in cui ci si trova ad operare. Chiaramente, i prodotti applicati a pennello avranno spessori minimi, di circa 1,5 mm, ma si può arrivare fino a strati di 15-20 mm di spessore.
Infine, ricordatevi che per consentire la completa asciugatura dell’intonaco osmotico bisognerà attendere almeno una settimana, in alcuni casi anche due.
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