Siete in procinto di cambiare cucina o desiderate solo renderla un po’ più moderna e funzionale?
Magari, avete intenzione di sostituire alcuni dei vostri vecchi elettrodomestici ed avete deciso, per prima cosa, di cambiare il piano cottura, ma non sapete davvero quale scegliere. Infondo, è soprattutto il dilemma induzione vs gas a non darvi pace?
Gas o induzione; tradizione o modernità?
Continuate a farvi la stessa domanda, ma non trovate mai la risposta giusta? Siete inevitabilmente attratti dall’idea di poter avere a vostra disposizione un moderno piano di ultimissima generazione, ma avete paura che lasciando la strada vecchia per la nuova finirete per pentirvene?
In effetti, molti sono titubanti proprio perché temono che, optando per l’induzione, non riusciranno più a cucinare le stesse cose di prima; non nel modo in cui le preparano da tutta una vita. O ancora pensano che le pietanze avranno un sapore diverso.
Cerchiamo allora di scoprire assieme quali sono i vantaggi che possono offrire i piani ad induzione rispetto a quelli a gas e viceversa; ma vediamo anche di sfatare falsi miti e dicerie, in modo che possiate prendere una decisione più possibile consapevole e serena.
Piano cottura: induzione vs gas, qual è la differenza?
Iniziamo a chiarire che la differenza sostanziale tra piani a gas e piani ad induzione sta proprio nel tipo di alimentazione utilizzata per fornire il calore che serve alla cottura dei cibi.
I piani cottura a gas, quelli con i classici fornelli, fino a qualche anno fa erano padroni indiscussi del mercato, ma tutt’ora restano indubbiamente i più diffusi nel nostro paese.
Generalmente, sono realizzati in acciaio e caratterizzati dalla presenza di 4 o 5 fuochi, dai quali è possibile vedere la fiamma, generata dalla combustione del gas, che trasmette calore alla pentola e che permette di cuocere le pietanze.
I piani ad induzione, invece, superficialmente, sono costituiti da un piano in vetro e funzionano con l’energia elettrica. A differenza, però, di quanto avviene con i piani in vetroceramica (anch’essi elettrici, ma profondamente diversi da quelli ad induzione) il calore prodotto viene convogliato e trasmesso direttamente al fondo delle pentole attraverso apposite bobine che producono dei campi magnetici, consentendo così di ridurre notevolmente sia le dispersioni che i tempi di cottura.
Vantaggi e svantaggi dell’induzione
I piani ad induzione, già da tempo gettonatissimi in altri paesi, attualmente si stanno sempre più diffondendo anche in Italia.
Questo, proprio perché il loro utilizzo comporta tutta una serie di vantaggi che ora andremo ad elencare in maniera puntuale.
L’estetica
Di certo, anche in cucina l’occhio vuole la sua parte ed è inutile negare che molte persone, di primo acchito, si orientano verso l’acquisto di un piano ad induzione solo perché, rispetto ad uno a gas, appare decisamente più bello, elegante, moderno e discreto.
Sempre lucidi, brillanti e splendenti; minimal, ma al contempo di alto design, i piani ad induzione, specie nelle case moderne, sono molto più “in tono” e più belli da vedere dei classici fuochi.
L’estetica, però, porta con sé tutta una serie di altri vantaggi, magari meno evidenti a colpo d’occhio, ma decisamente più determinanti e di maggior impatto nella vita di tutti i giorni. Vediamo di che si tratta.
La praticità e la semplicità d’uso
Se desiderate rendere la vostra vita in cucina decisamente più semplice l’induzione è ciò che fa al caso vostro!
Comandi digitali a sfioro, semplici ed intuitivi, davvero alla portata di tutti; funzioni avanzate; cotture uniformi e tempi ridotti.
Con l’induzione cucinare è un gioco da ragazzi, quindi anche se non siete Carlo Cracco non temete: potete farcela!
La sicurezza
In una casa la sicurezza è sempre un fattore fondamentale e di certo sotto questo aspetto i piani ad induzione vincono il confronto rispetto a quelli a gas.
Innanzitutto, non dovendo avere a che fare con il gas, potrete dormire sonni tranquilli escludendo l’eventualità che si verifichino pericolose fughe.
Soprattutto, però, sono l’assenza di fiamme libere ed il fatto che toccando il piano al di fuori del raggio d’azione della pentola non ci si possa in alcun modo scottare a rendere i piani ad induzione molto più sicuri, limitando gli incidenti domestici, anche ed in particolar modo a danno dei bambini, ma non solo!
La pulizia
Vogliamo parlare poi di tutto il tempo risparmiato nelle operazioni di pulizia? Le casalinghe lo sanno bene: dopo che si è cucinato bisogna riordinare e pulire tutto. Tirare a lucido un tradizionale piano cottura in acciaio non è cosa semplice, né veloce.
Con un piano ad induzione, invece, è sufficiente una spruzzata di detergente (va benissimo quello che utilizzate per i vetri e gli specchi), una passata con un panno in microfibra ed, in meno di un minuto, la superficie tornerà a risplendere, senza macchie, né aloni, esattamente come fosse nuova.
La velocità
Quante volte aspettando che finalmente bollisse l’acqua per poter buttare la pasta vi siete ritrovati a pensare: possibile che ci voglia così tanto? In effetti, i ritmi frenetici del vivere moderno impongono tempi ridotti per ogni cosa, anche in cucina!
Bene, sappiate che i piani ad induzione sono decisamente più veloci e riescono a riscaldare e cuocere i cibi facendovi risparmiare tempo prezioso.
Senza contare, poi, che essi sono dotati di un’apposita funzione powerbooster che vi consentirà di far bollire l’acqua in pochissimi minuti, meno della metà del tempo necessario con i classici fornelli.
Gli svantaggi dell’induzione
A questo punto, forse, vi sarete convinti che l’induzione potrebbe davvero fare al caso vostro, ma ovviamente non ci sono solo vantaggi. Anche i piani ad induzione presentano alcune note dolenti di cui è bene essere a conoscenza prima di prenderne in considerazione l’acquisto.
Innanzitutto, per quanti ancora non lo sapessero, è essenziale tener presente che i piani cottura ad induzione possono essere utilizzati esclusivamente servendosi di pentole, padelle e tegami appositamente ideati per essi. Questi dovranno essere dotati di un fondo particolare, con un alto contenuto ferroso, che sia in grado di attivare le bobine magnetiche che fanno funzionare correttamente il piano.
Se, dunque, avete in casa solo pentole prive dell’apposito simbolo, che sta ad indicare il possibile utilizzo per i piani ad induzione e magari ci siete profondamente affezionati, sappiate che dovrete per forza sostituirle tutte, non potrete fare altro! Peraltro, le pentole ideate per i piani ad induzione, mediamente hanno un costo più alto rispetto alle altre.
D’altro canto, restando in tema di spese, uno dei più grossi svantaggi legati all’acquisto dei piani ad induzione sta proprio nel prezzo d’acquisto di questi prodotti, decisamente più caro se comparato a quello dei piani a gas tradizionali.
Sulla questione spese bisognerà poi capire anche quanto può lievitare la bolletta dell’energia elettrica a causa dell’utilizzo dell’induzione, ma a questo ci dedicheremo tra poco.
Di certo cucinare con l’induzione non renderà i vostri manicaretti diversi o meno gustosi! È altrettanto vero, però, che il modo di cuocere rispetto a quello dei piani a gas, a cui probabilmente siete avvezzi ed abituati, è differente, come diverse saranno le tempistiche.
Inutile negare che, almeno per i primi tempi, dovrete fare un po’ di attenzione, finché non prenderete la mano e non avrete rivisto le vostre certezze per adattarle al nuovo piano.
Piano cottura induzione o gas consumi
Una delle obiezioni che più frequentemente viene mossa rispetto ai piani ad induzione riguarda i consumi. Indubbiamente, la fornitura elettrica standard domestica di base, quella da 3 kW, non è sufficiente per garantire un corretto e continuo funzionamento di un piano ad induzione. Vi basterà utilizzare due postazioni in contemporanea, o attivare la modalità booster, magari mentre in casa vi è un altro elettrodomestico in funzione, per superare il limite e far saltare la corrente.
Quando un piano ad induzione è in funzione assorbe carichi di corrente notevoli e pertanto bisogna mettere in conto che, per installarne uno, sarà necessario potenziare la fornitura elettrica, portandola a 4,5 o, meglio ancora, a 6 kW. Questo comporta inevitabilmente un costo, ma a dispetto di quanto si possa pensare talvolta si finisce addirittura per risparmiare, specie nei casi in cui ricorrendo all’induzione si può evitare di attivare un contratto di fornitura del gas, perché servirebbe proprio solo a cucinare!
Parlando di consumi, una cosa che in pochi considerano, ma di cui in realtà è bene tener conto, è anche l’efficienza del sistema impiegato. In effetti, mentre il rendimento di un piano ad induzione si aggira attorno al 90%, quello di un classico fornello a gas può arrivare al massimo al 40-55%.
Con i fuochi buona parte del calore sprigionato dalla fiamma, infatti, viene disperso nell’ambiente, mentre con l’induzione il calore viene quasi totalmente incanalato attraverso il fondo della pentola e le “perdite” sono nettamente inferiori. Ciò significa che per disporre effettivamente della medesima quantità di kW che riscaldino la nostra pentola, con un piano a induzione ne dovremo consumare molti meno che con uno a gas.
Vediamo allora di capire quanto consumano normalmente un piano ad induzione ed uno a gas ed in che modo questo possa riflettersi praticamente in termini di spesa.
Piano cottura induzione consumi
Indubbiamente in Italia il costo dell’energia elettrica è più alto rispetto a quello di altri paesi e questo ha contribuito, almeno in parte, a frenare la diffusione dell’induzione, che invece altrove, dove l’elettricità è a più buon mercato, si è imposta con maggior velocità e già da parecchio tempo. Ma quanto consumano davvero questi piani cottura?
Proviamo ad azzardare una stima molto semplificata, supponendo di consumare circa 400 kWh di calore effettivo all’anno per cucinare. Un piano ad induzione, con un’efficienza pari al 90%, per ottenerli avrà bisogno di 450 kWh. In bolletta un kWh si traduce in un costo finale di circa 0,16/0,17 euro, pari a poco più di 76 euro di spesa.
A questo però dovrete sommare circa una settantina d’euro in più all’anno per l’aumento del contratto da 3 a 6 kW ed il costo iniziale di passaggio e attivazione di più di 200 euro. Già rispetto a qualche anno fa, però, oggi, l’energia elettrica costa un po’ meno.
Piano cottura a gas consumi
Per riuscire ad ottenere con il gas i 400 kWh “in pentola” (ipotizzando un’efficienza del 50%), dovrete consumarne circa 800 kWh, che equivalgono più o meno a 76 m3 di gas.
Allo stato attuale un mc di gas costa in bolletta, all’utente italiano, mediamente, tra 0,6 e 0,7 euro, il che si traduce in una cinquantina d’euro di spesa totali, che sono sempre meno di quelli necessari con l’induzione!
Se però il gas vi serve unicamente per cucinare, con l’induzione potrete evitarvi persino l’allaccio e avrete una bolletta in meno di cui occuparvi, risparmiando notevolmente sui costi di gestione ordinaria.
Piano cottura elettrico consumi
Giusto per dovere di cronaca, vi informiamo che i piani cottura cosiddetti elettrici, ovvero quelli in vetroceramica, hanno un rendimento pressoché uguale a quello dei fornelli a gas, molto lontano dunque dall’efficienza dell’induzione.
La loro installazione potrebbe non rendere necessario l’aumento della fornitura a 4,5 o 6 kW, ma in termini di consumi (e non solo!) non vi è davvero alcun vantaggio.
Concludendo
Come avrete intuito un classico piano cottura a gas di certo non vi riserverà sorprese: meno costoso di quello ad induzione, sia nell’acquisto che nell’utilizzo; non vi costringerà a cambiare pentole e padelle, né a rivedere le vostre abitudini e ricette.
Di contro però non ridurrete né le tempistiche, né le emissioni di CO2, senza contare poi i fattori legati a sicurezza, praticità ed estetica. A voi la scelta, in base a quelle che sono le vostre priorità!
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