Come capire se il vostro impianto elettrico è a norma

Vi sono alcune caratteristiche che il vostro impianto elettrico deve rispettare per essere definito “a norma”. Alcune leggi vigenti regolano le prestazioni minime che il vostro impianto deve garantire, indipendentemente dalla grandezza della vostra casa.

centrale elettrica

In base alla superficie del vostro fabbricato, l’azienda elettrica con la quale avete deciso di sottoscrivere un contratto dovrà garantirvi le seguenti erogazioni minime:

  • 3 kW per superfici fino a 75 mq
  • 6 kW per superfici oltre i 75 mq

Logicamente tutta questa energia elettrica potrebbe non essere da voi impiegata totalmente ma, comunque, l’azienda deve garantirvi questi parametri. Questi valori riguardano la messa in opera di allacciamenti nuovi.

Per quanto riguarda quelli già esistenti, devono poter garantire un’erogazione di 3 kW. Tramite richiesta scritta al vostro gestore potrete comunque ampliare la vostra utenza fino a 6 kW. Ma quali sono gli elementi baso di un buon impianto elettrico? Scopriamoli assieme.

Il centralino: un cervello che si dirama

Partendo ad analizzare i nuovi impianti elettrici, scopriamo che il centralino ha dimensioni maggiori rispetto a quelli di vecchia generazione. E’ dotato di un interruttore ed un paio di differenziali.

Centralino generale

Da qui partono le diramazioni di fili che arriveranno al centralino singolo, ovvero quello che si trova all’interno delle vostre abitazioni. La quantità di linee che vanno da un centralino all’altro dipendono dalla grandezza della vostra casa.

Qui si trovano alcuni interruttori e quello che viene generalmente definito “salvavita”. Tuttavia, il vostro impianto elettrico non si riduce semplicemente a fili ed interruttori. Costituiscono parte dell’allacciamento anche le prese, bottoni e sistemi di messa a terra.

A questi elementi corrispondono circuiti differenziati: 16 Ampere sono dedicate alle prese, 10 Ampere agli interruttori e 12 Ampere per i circuiti di chiamata.

Affinché il vostro impianto risulti a norma, queste parti devono rispettare alcune altezze rispetto al suolo:

  • Prese 30 cm (110 nel caso di bagni e cucina)
  • Interruttori 110 cm

Che sia di nuova generazione o di vecchia data, il vostro impianto deve necessariamente avere determinate caratteristiche. Scopriamo quali.

Le caratteristiche minime di un impianto elettrico a norma

Il vostro impianto elettrico per essere a norma deve avere le seguenti caratteristiche:

  • La presenza di almeno due differenziali, in modo che se uno non dovesse funzionare, il servizio sia continuo sull’altra linea.
  • Capienza modulare, ovvero una riserva minima del 15% di energia per la vostra unità abitativa.
  • Un interruttore generale di emergenza
  • La sfilabilità dei cavi, ovvero la presenza nei vostri allacciamenti di cavi che possono essere sfilati singolarmente.
  • Il filo di conduzione di protezione (PE) deve necessariamente essere collegato al quadro generale, al fine di garantire l’installazione di eventuali scaricatori di sovratensione.
  • Le dimensioni relative al montante di collegamento tra il vostro contatore ed il centralino devono essere superiori a 6 mm2.
  • L’alimentazione sulle prese deve necessariamente provenire dalla stessa scatola o, al massimo, da due scatole vicine. Se la distanza dovesse essere maggiore, le prese dovrebbero essere nutrite da un’alimentazione differente.

Ovviamente tutte queste caratteristiche sono verificabili attraverso l’apporto di un professionista. Ma se doveste installare un impianto del tutto nuovo? Come capire se il vostro elettricista sta operando in modo corretto. Vediamo alcuni accorgimenti.

La struttura di un impianto elettrico nuovo a norma

Alcuni elementi del vostro nuovo allacciamento dovranno possedere non solo le caratteristiche sino ad ora elencate, ma anche alcune particolarità strutturali indispensabili per la messa a norma.

Innanzitutto, i vostri differenziali dovranno possedere un’insensibilità elevata rispetto ai disturbi creati dai campi elettromagnetici. Questa caratteristica sostituisce di fatto l’alternativa della richiusura automatica.

centralina elettrica

Inoltre, i vostri differenziali, dovranno essere di classe elevata, al fine di proteggere le parti elettroniche di elettrodomestici quali condizionatori e lavatrici. Secondariamente, i vostri impianti dovranno essere predisposti all’installazione di un’elettrovalvola in grado di intercettare il gas domestico, là dove il combustibile si inserisce nella vostra abitazione.

Vi sono alcune norme che classificano di fatto lo stato del vostro impianto. Sostanzialmente suddividono la qualità degli allacciamenti elettrici in tre livelli. Per meglio capire in che fascia il vostro si ritrovi, scopriamole insieme.

Le fasce qualitative del vostro impianto a norma

Come già anticipato, ogni impianto deve rientrare categoricamente in una delle tre fasce. Se così non fosse, l’impianto in questione non raggiungerebbe gli standard necessari per essere dichiarato a norma. Le fasce si suddividono in:

  • Fascia 1 o standard

Inizialmente, gli interruttori di un determinato locale devono essere necessariamente posti all’ingresso dello stesso, non importa se interni o esterni. Nel locale d’ingresso della vostra abitazione e nei corridoi devono essere presenti almeno un interruttore e una presa.

presa corrente

I punti in cui installare le stesse prese dovranno essere uniformi lungo le vostre pareti. Qualsiasi posizionamento differente, legato alla disposizione dei mobili o al piacere degli impiantisti, non è accettabile.

Nel vostro bagno, inoltre, devono essere necessariamente presenti due prese, in modo da garantire l’eventuale alimentazione degli elettrodomestici.

Un altro locale che necessita di un numero minimo di prese è la vostra cucina. Controllate che vi siano almeno 3 placchette di alimentazione nella vostra stanza.

Per quanto riguarda gli allacciamenti telefonici e di antenna, essi devono essere affiancati da almeno una presa dedicata, in modo da garantire l’alimentazione dei vostri dispositivi (cordless, televisori, ecc…).

Un interruttore ed una presa vanno, inoltre, garantiti in punti esterni alla casa come giardini e/o portici con superficie superiore ai 10 mq. Questa direttiva riguarda anche cantine, taverne e/o box.

  • Fascia 2 o intermedia

Ovviamente per passare al livello successivo è implicito il possesso di tutte le caratteristiche della fascia standard. Incrementare la qualità del vostro nuovo impianto a norma significa soddisfare alcune accortezze più specifiche.

cavi elettrici

In questo senso, il vostro impianto dovrà possedere un sistema di controllo dei carichi: uno strumento in grado di monitorare i livelli di potenza del vostro allacciamento.

In questa fascia entrano appunto in gioco i relè, ovvero i dispositivi in grado di scollegare i carichi non prioritari del vostro impianto, qualora doveste oltrepassare la soglia concordata con l’azienda che vi eroga il servizio. Utilizzando questi ausili, potrete evitare fastidiosi distacchi dell’impianto principale, dovuti all’eccessiva richiesta di potenza.

  • Fascia 3 o elevata

Questa fascia comprende tutte le caratteristiche di quella precedente, con l’aggiunta degli elementi di domotica che rilanciano le qualità del vostro impianto elettrico a norma ad un livello superiore. La vostra abitazione, per rientrare in questo standard qualitativo, dovrà possedere almeno quattro delle seguenti applicazioni domotiche:

rivelatore di fumo

  • Rilevatori di fumo
  • Rilevatori di gas
  • Gestione della temperatura ambientale dei vostri locali
  • Controllo remoto delle funzioni
  • Comando luci
  • Impianto d’allarme
  • Automazione delle tapparelle

Il nodo cruciale per raggiungere una così elevata qualità di impianto passa, come la maggior parte degli interventi sulla casa, attraverso le vostre disponibilità economiche. Ma quanto si dovrebbe spendere per un buon impianto elettrico a norma? Vediamolo insieme.

Il costo di un impianto elettrico a norma

Di nuovo ci troviamo di fronte alla differenziazione in base alle dimensioni della vostra abitazione. Logicamente, l’impianto elettrico è costituito da diversi tipi di materiali (tubi, scatole, quadri elettrici, fili, ecc…).

fili elettrici

Altro aspetto da non trascurare è la manodopera della quale dovrete usufruire per mettere in opera il vostro allacciamento.

Va da sé che coloro di voi che dispongono di ampie metrature domestiche vedranno salire vertiginosamente la quantità di materiali, le ore di manodopera e quindi il costo finale.

Viceversa, coloro che si ritrovano ad avere metrature più esigue, potranno godere di un impianto elettrico a norma senza spendere una fortuna.

Concretamente, la media del costo di un punto luce per impianto si aggira intorno ai 50 euro. L’impianto di un appartamento con metratura pari a 100 mq con circa 65 punti luce, porterà ad una spesa indicativa di 3250,00 euro.

Conclusioni

Abbiamo visto come il vostro impianto elettrico a norma debba necessariamente avere determinate caratteristiche. Logicamente la sfida più ardua consiste proprio nel verificare su un impianto già esistente tutte queste proprietà.

Diversamente, un nuovo allacciamento potrebbe raggiungere quegli standard qualitativi massimi che renderebbero la vostra abitazione all’avanguardia dal punto di vista tecnologico. Ricordate, comunque, di affidarvi a dei professionisti per il rinnovo o una vera e propria nuova installazione del vostro impianto elettrico a norma.

Tuttavia, seguite questi accorgimenti, soprattutto nel verificare l’effettivo stato del vostro allacciamento e, aspetto ancora più importante, nell’appurarne la sicurezza ed affidabilità.

 

Pietro Marchi