Con l’arrivo dei primi acquazzoni autunnali avete scorto una macchia d’umido sul muro di casa?
Qualcuno vi ha prospettato la possibilità di risolvere il problema impermeabilizzando le superfici esterne della vostra palazzina, ma non avete idea di cosa si tratti?
Sappiate innanzitutto che l’acqua è forse il nemico numero uno delle costruzioni e dunque non va sottovalutata, di fatto è il fattore che più spesso si insinua dove non dovrebbe causando danni, anche cospicui, non solo alle finiture, ma ahimè talvolta anche alle strutture degli edifici, provocando perfino gravi dissesti e crolli.
Pertanto se avete problemi dovuti ad infiltrazioni o a risalite d’acqua non pensiate di poter rimandare: il danno non riguarda solo l’estetica della casa, ma entrano in gioco anche fattori ben più determinanti, quali la salubrità dell’aria e la stabilità dell’edificio.
Purtroppo la formazione di macchie sui muri di casa, sia interni che esterni, è un fenomeno piuttosto frequente, che è possibile arginare, ma che per essere risolto in maniera definitiva richiede innanzitutto un’attenta analisi del danno, l’individuazione delle cause che lo hanno procurato e poi un intervento mirato, che a seconda dei casi può essere più o meno invasivo e cospicuo.
Sono possibili anche degli interventi palliativi e momentanei, ma se non si elimina la causa alla radice il problema si riproporrà tempestivamente e potrebbe perfino peggiorare!
Vediamo però di procedere con ordine e di capire innanzitutto a cosa serve impermeabilizzare i muri di un edificio, quando è il caso di procedere in tal senso e quando invece è auspicabile intervenire in altro modo, per analizzare infine con quali metodi e servendosi di quali materiali è possibile procedere all’impermeabilizzazione.
Da dove viene l’acqua?
Partiamo dal presupposto che in un edificio ben progettato e realizzato a regola d’arte non dovrebbero manifestarsi macchie d’umidità, poiché sia le pareti esterne che a maggior ragione i muri contro-terra dovrebbero essere stati adeguatamente impermeabilizzati, impedendo l’ingresso dell’acqua: ma questa è la teoria e come si sa la pratica è un’altra storia!
Inoltre se bisogna tener conto che nel nostro paese gli edifici storici, o quelli che comunque risalgono a molte decine d’anni fa, sono la netta maggioranza ed in questi casi, sebbene magari nel tempo si sia provveduto a rifare le facciate ed a impermeabilizzare le pareti esterne, più raramente è stato demolito il piano terra per realizzare un vespaio areato, o sono state eseguite opere di impermeabilizzazione delle pareti interrate.
L’acqua infatti può penetrare nelle murature, facendo così affiorare quelle fastidiose macchie d’umido all’interno e causando deterioramento dell’intonaco, in tre modi differenti:
- è possibile che si verifichino delle infiltrazioni poiché l’acqua riesce a passare creandosi un varco nei punti più deboli dell’involucro, come possono essere porzioni di muro esterno in cui l’impermeabilizzazione è venuta meno o è stata effettuata in modo poco consono, oppure in corrispondenza del punto in cui si è rotto o deteriorato un pluviale;
- sovente però, specie quando si abita a piano terra, l’acqua penetra nei muri per risalita capillare, o nei casi in cui si abbiano dei locali del tutto o parzialmente interrati questa si infiltra orizzontalmente direttamente dal terreno;
- ben più repentini ed imprevedibili sono invece i danni da infiltrazioni d’acqua causati dalla rottura di una parte dell’impianto idrico del nostro appartamento, o di quello di qualche vicino di casa.
Come intervenire
A seconda della posizione in cui notiamo la macchia d’umido, dal suo colore, dalla sua estensione, da quando è comparsa e da come evolve potremo capire da cosa è stata generata e di conseguenza come intervenire.
Impermeabilizzare i muri esterni potrebbe dunque essere un intervento risolutivo qualora il danno fosse stato causato da infiltrazioni nella muratura, ma se il problema riguarda invece la risalita capillare o i muri contro-terra è necessario intervenire in maniera differente e più consistente, ad esempio realizzando un vespaio areato, effettuando un taglio chimico nel muro, areando le pareti ed impermeabilizzando (quando possibile) la parte di struttura interrata.
Anche nel caso più semplice, ovvero quello in cui è sufficiente ristabilire la continuità dello strato impermeabilizzante esterno, sarebbe sempre auspicabile consultare un tecnico che esegua una diagnosi certa e vi consigli la soluzione tecnicamente migliore.
I prodotti oggi presenti in commercio sono i più disparati e non solo alcuni sono più indicati per essere posati su alcuni materiali piuttosto che su altri, ma vi potrebbero anche essere dei ritrovati che, seppur innovativi ed altamente performanti, non possono coesistere con i materiali preesistenti e dunque, pensando di far bene e tentando di rimediare ad un danno lieve potreste finire per causarne uno maggiore!
Per rendere idrorepellente un muro in pietra, specie se a contatto con il terreno, è possibile anche agire iniettando al suo interno un prodotto specifico, a base di resine isolanti, in grado di impedire che l’umidità penetri nel muro: bisognerà effettuare una serie di fori sull’intera parete e poi mediante l’uso di appositi manicotti e di una pompa procedere a riempire i vuoti interni.
Ovviamente non è un intervento che può essere effettuato da chiunque!
Poi va detto che se per impermeabilizzare le pareti contro-terra in genere si utilizzano fogli di polietilene o guaine bituminose e l’operazione è piuttosto complessa, per i muri in elevazione tutto è più semplice.
Non solo infatti esistono intonaci impermeabilizzanti, ma è possibile trovare in commercio anche specifici prodotti in pasta, molto simili ad una pittura e che possono perfino essere trasparenti, da applicare a rullo o mediante pennello.
Alcuni sono efficaci con una sola passata altri no; in tutti i casi vanno scelti sempre accuratamente in base al tipo di parete (se in mattoni faccia a vista, intonacata, in pietra, ecc….).
Ricordatevi poi che l’utilizzo delle cosiddette idropitture per dipingere i muri interni dell’appartamento non solo consente di rimuovere più facilmente eventuali macchie d’umido formatesi, ma permette una miglior traspirazione della muratura, evitando così la formazione di muffe.
Ho Umidità causata da infiltrazione di Umidità in risalita proveniente dal rivestimento di porte e finestre fatto in pietra lavica “bocciardata” cioè che presenta buchi, caratteristica delle zone dell’Etna. Ho in animo di far passare qualche idrorepellente per evitare che la pietra durante le piogge si insuppi di acqua e la trasmetta all’interno. L’umidità per fortuna si presenta solo nelle parti basse delle porte. Cosa mi consigliate?
Buongiorno,
in questi casi è estremamente difficile dare un consiglio a distanza, perché sono molte le questioni da valutare e vanno toccate con mano.
Pertanto, le suggerirei di far effettuare un sopralluogo ad un tecnico di zona che possa valutare effettivamente quale sia la miglior soluzione al problema.
Anche in virtù del fatto che, in via del tutto generale, andare a “coprire” il problema in maniera localizzata non è mai una buona idea, anzi talvolta si rischia di peggiorare le cose!
Un saluto