Se soltanto una decina d’anni fa sembrava una cosa strana, oramai, siamo assolutamente abituati a sentir parlare di impianti a pavimento. Tutti però associano quest’idea al riscaldamento a pannelli radianti, che negli ultimi anni si è indubbiamente affermato come la soluzione impiantistica più diffusa, non solo per le nuove costruzioni, ma anche nei casi di ristrutturazione.
Diversamente, sono ancora poche le persone a conoscenza del fatto che, oggi, anche un impianto di raffrescamento può venir realizzato a pavimento!
La nuova tendenza vede, infatti, gli impianti a pavimento imporsi sul mercato anche nel campo della climatizzazione, divenendo a tutti gli effetti una valida alternativa rispetto ai più tradizionali e dispendiosi sistemi ad aria.
Tenetevi pronti a dire addio non solo ai caloriferi ma anche agli split!
Per quanto concerne gli impianti con distribuzione del calore a pavimento abbiamo già abbondantemente analizzato la questione e abbiamo visto che, rispetto ai classici termosifoni, il loro impiego presenta tutta una serie di innumerevoli vantaggi.
Infatti, questi, non solo consentono di contenere il dispendio di energia, limitando le spese in bolletta e aiutando l’ambiente, ma comportano anche tutta una serie di benefici sia in fatto di confort ambientale che sotto l’aspetto architettonico ed estetico.
Vediamo oggi, allora, di focalizzare la nostra attenzione sul raffrescamento a pavimento, cercando di capire innanzitutto di cosa si tratta, come funziona un impianto di questo tipo, quali vantaggi può comportare e infine quanto può costare optare per una soluzione del genere.
Certo è che, almeno sulla carta, quel che promette (ovvero niente più pale, ventilatori, split, correnti e colpi d’aria e bollette dell’elettricità alle stelle) è davvero interessante!
– Riscaldamento e raffrescamento a pavimento: un impianto dalla duplice valenza
Riscaldamento e raffrescamento a pavimento sono a tutti gli effetti due facce della stessa medaglia!
Forse non tutti sanno, infatti, che lo stesso impianto a pavimento che in inverno riscalda i vostri ambienti domestici è in grado anche di raffrescarli in estate.
Ovviamente non tutti gli impianti di riscaldamento a pavimento possono anche raffrescare, perché questo sia possibile è necessario che tale ipotesi venga prevista fin dal principio e che nelle serpentine possa scorrere anche acqua refrigerata, non solo calda!
Il fluido vettore con cui funziona un impianto a pavimento è comunque sempre l’acqua. Questa in inverno percorre i tubi della serpentina annegati nel massetto ad una temperatura di circa 35°, cedendo calore all’ambiente e riscaldandolo, mentre in estate l’acqua viene immessa nel circuito a circa 16-18°.
Il raffrescamento avviene per irraggiamento e si basa sul semplice principio fisico secondo cui un corpo caldo cede sempre calore a un corpo più freddo. Quando, dunque, in un dato ambiente della casa la temperatura dell’aria supera quella superficiale del pavimento, esso tenderà ad assorbirne il calore, garantendo una fresca sensazione di benessere.
Un sistema di questo tipo è ottimo, ma solo a patto che venga installato in edifici con un’elevata inerzia termica, ben isolati e che non accumulino calore a dismisura, anche perché la sensazione di fresco non è immediata come avviene per un climatizzatore: è un concetto di fresco ben diverso, ma decisamente più salutare.
Inoltre, come vi illustreremo nel seguito della trattazione, un impianto di raffrescamento a pavimento andrebbe sempre accoppiato ad un idoneo sistema di deumidificazione dell’aria.
– I vantaggi che offre il raffrescamento a pavimento
Vediamo allora di analizzare uno ad uno tutti i vantaggi di cui si può beneficiare scegliendo di optare per un moderno impianto di raffrescamento (ovviamente abbinato al riscaldamento) a pavimento.
Estetica e zero vincoli
Di certo, esattamente come avviene per il riscaldamento, il vantaggio più evidente nell’impiego di questa tipologia di impianti a pavimento è quello di natura estetica. Sia internamente, dove potrete dire addio a split brutti ed ingombranti, ma anche ad antiestetiche bocchette, che peraltro creano dei vincoli a livello di arredabilità, ma anche esternamente.
Infatti non dovrete più trovar spazio ad orrende e voluminose macchine, che il più delle volte deturpano la facciata o che, nella migliore delle ipotesi, quando si riescono a nascondere in un angolo del balcone di fatto lo rendono invivibile, buttando fuori aria calda!
Il raffrescamento a pavimento al pari del riscaldamento è invisibile, a ingombro zero e vi regala assoluta libertà!
Un unico impianto due funzioni con consumi ridotti
Se ci pensate per tempo, dunque, un unico impianto potrà garantirvi due funzioni (riscaldamento e raffrescamento). Questo non solo comporta costi d’acquisto e installazione ridotti nel complesso, ma vi consente anche di interfacciarvi sempre con il medesimo impianto e con un unico sistema di regolazione, rendendo tutto più semplice ed immediato.
Certamente, poi, il fatto che i consumi siano estremamente ridotti e le spese per la bolletta subiscano un deciso taglio è uno dei fattori che maggiormente interessa agli utenti e che dunque al pari di quanto avviene per il riscaldamento, porta anche a propendere verso il raffrescamento a pavimento.
Confort ambientale ottimale
Il confort che un impianto di raffrescamento a pavimento è in grado di garantirvi è assolutamente ineguagliabile e la sensazione di benessere che si avverte è decisamente più “naturale” rispetto a quella che si può avere con un tradizionale impianto di climatizzazione.
Potrete godere di un clima fresco e di una temperatura omogenea in tutti i locali, bagni e ambienti di servizio compresi, che in genere sono invece privi di split. Non ci saranno strani movimenti d’aria fredda o correnti concentrate solo in alcune zone della casa, che si rivelano assolutamente nocive per la salute e sollevano polvere portandola ovunque.
Zero rumore e poca manutenzione
Diversamente da condizionatori, ventilatori e pale un impianto a pavimento è silenziosissimo e non emette nessun genere di rumore. Senza contare che praticamente non richiede manutenzione!
– La condensa?
Chiaramente vi starete chiedendo: com’è possibile? Ci sono solo vantaggi? Quali problemi può comportare l’installazione di un impianto a pavimento che serva sia in inverno che in estate?
Una delle obiezioni che più spesso si sente fare rispetto ai sistemi di raffrescamento a pavimento è il fatto che questi possano generare fenomeni di condensa superficiale sul pavimento, con i conseguenti disagi del caso.
Il problema della condensa dipende sostanzialmente da due fattori: la temperatura della superficie di pavimento e le condizioni di temperatura e umidita relativa (UR) dell’aria che la lambisce. In estate spesso si raggiungono non solo temperature elevate, ma anche picchi di umidità ragguardevoli. Quindi non è difficile pensare che, abbassando la temperatura del pavimento, l’umidità contenuta nell’aria sotto forma di vapore acqueo condensi.
Ecco allora che, anche nelle nuove costruzioni, quando si decide di servirsi di un impianto a pavimento che si presti sia a riscaldare che a raffrescare gli ambienti, sarebbe sempre consigliabile installare, non solo la ventilazione meccanica controllata, ma anche un deumidificatore.
Così, qualora si raggiungano temperature superficiali limite piuttosto basse, questo strumento sarà in grado di diminuire il tenore di umidita dell’aria interna, evitando la formazione di condensa.
Senza contare che abbattere l’umidità fa sì che, a parità di temperatura, si percepisca meno la sensazione calore estivo e questo consente di risparmiare ulteriore energia. Infatti per ottenere la stessa sensazione di benessere è possibile utilizzare l’impianto di raffrescamento a una temperatura più alta, consumando ancora meno!
Volendo, per impianti di nuova realizzazione, si può anche aggiungere un’unità di trattamento dell’aria con recuperatore di calore e batterie integrative, che garantisca un rinnovo dell’aria, offrendo un’integrazione al raffrescamento dell’ambiente, ma soprattutto consentendovi di poter ottenere il fresco in pochi minuti.
– Raffrescamento a pavimento costi
Come abbiamo già visto parlando dei sistemi di riscaldamento radianti, la realizzazione di un impianto a pavimento sicuramente è economicamente più dispendiosa rispetto a quanto non sarebbe la posa di impianti di tipo tradizionale. Si parla di una maggiorazione che si aggira all’incirca attorno al 30-40%. Però, se lo stesso impianto viene utilizzato non solo per riscaldare gli ambienti domestici in inverno, ma anche per raffrescarli in estate la questione un po’ cambia.
Quando parliamo di costi, dunque, questa è una delle prime cose di cui è bene tener conto: invece che due impianti di fatto ne dovrete realizzare uno solo! Pertanto se sommate le spese necessarie per realizzare l’impianto di riscaldamento e quelle da sostenere per la posa dell’impianto di raffrescamento il gap già di per sé si riduce.
Senza contare che i costi in esercizio di un impianto a pavimento sono sensibilmente più bassi di quelli a cui siamo abituati, non solo in inverno, ma soprattutto in estate, quando l’utilizzo dei condizionatori porta le bollette dell’energia elettrica a lievitare pesantemente.
Se si ipotizza di raffrescare un’abitazione installando un impianto di condizionamento con uno split in ogni locale, il risparmio medio annuo che si ottiene in esercizio servendosi invece del raffrescamento a pavimento si aggira almeno attorno al 30%. Niente male, direi!
Ecco allora che, alla lunga, anche economicamente, se ne può trarre un vantaggio.
Certo è che, per pensare ad un impianto a pavimento che funzioni bene ed in maniera efficiente sia in inverno per scaldare che in estate per raffrescare, bisogna avere un involucro edilizio di qualità e un sistema di deumidificazione adeguato, diversamente lasciate perdere!
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