Sono i cromatismi essenziali e definiti, punto di arrivo e di partenza per ogni concetto di colore in campo architettonico, per questo una cucina bianca e nera può rappresentare una scelta che fa da trait d’union in infinite applicazioni di stili.
Il bianco e il nero, il giorno e la notte, l’incidere elegante di due toni che si inseguono senza mai confondersi, capaci di descrivere il finito e l’infinito, di dare un senso allo spazio o di delimitarlo, e alla luce di penetrare o riflettersi.
Sembrerà un proselitismo poetico, ma se ci pensiamo bene è quanto accade quando si è impegnati nell’accostamento di questi colori, che può essere tanto semplice e di buon gusto, quanto complicato e dal risultato non proprio entusiasmante.
Rapportiamo il tutto all’ambiente cucina, per antonomasia quello in cui la creatività culinaria e la convivialità commensale devono esprimersi a proprio agio, e ci accorgiamo che l’importanza nel saper dosare, oltre che colori, materiali e forme, diventa davvero prioritaria.
Quanto spazio e quanta luce a disposizione
L’evoluizone architettonica nel settore design cucine ha un potenziale di possibilità di strutture che ha come unico limite la fantasia…e il budget!
Chiaramente come primo ed essenziale parametro di valutazione occorre capire dove si trova e immaginare eventuali riconcezioni di spazio.
Se l’area a disposizione non è sufficientemente ampia, la classica struttura in linea perimetrale alla parete potrebbe essere una giusta scelta.
Diversamente se lo spazio è nutrito, una delle tendenze maggiormente ambite, vede la disposizione di un‘isola centrale in cui volendo possono insistere piani cottura, lavelli e piani da lavoro.
Come pure seguire la linea perimetrale della parete d’ingombro prolungando la cucina con penisola, da poter sfruttare sia come divisorio ideale, magari fra la zona pranzo e quella prettamente operativa, sia come brunch side con sgabelli.
Dobbiamo sempre considerare la provenienza della fonte di luce naturale se da finestra, veranda, filtrante da vetro cemento o lucernari, poiché questo potrebbe incidere sulla disposizione in corso d’opera degli impianti idrici e elettrici, nonché delineare l’illuminotecnica, con opzioni di elementi centrali, perimetrali, a diffusione, e relative temperature di colore.
Pitturare o rivestire i muri della cucina?
Una cucina bianca e nera può concedersi una certa libertà nella tinta delle pareti ovvero ad applicativi di rivestimenti in funzione dello stile arredamentale che si è scelto di adoperare.
Osare con tinte decise sulle pareti piuttosto che lasciarle neutre può sottolineare l’intento di interior design che il produttore ha voluto per quel dato modello di mobili.
Ad esempio, se si è deciso per l’acquisto di una cucina dallo stile bistrot piuttosto che industrial, un rivestimento in pietra ricostruita, a piastrelle 10×10, o addirittura a pannelli di legno grezzo, non può che costituire un elemento latore di ricercatezza ed estro.
Massello o multistrato , laccato o laminato: l’eterno dilemma
Anche in questo caso molta importanza ha il senso estetico che vorremmo imprimere alla nostra cucina in bianco e nero.
Molti artigiani specializzati, adoperano essenze di legno come abete, faggio, castagno, rovere, che trovano impiego nel comparto massello, ovvero del legno puro così come madre natura offre, e che per la sua particolarità di finitura fa lievitare i costi verso un segmento di mobili di qualità elevata e di pregio.
L’industria dei mobili da cucina negli anni ha evoluto il suo percorso costruttivo, passando da strutture in truciolato rivestito con formica, a nobilitati, mdf o multistrati opportunamente laminati o laccati.
E’ proprio in quet’ultima differenza che si può celare una differenza di prezzo fra cucine apparentemente identiche, in quanto il laminato è un rivestimento costituito da fogli impregnati di resine polifenoliche, mentre il laccato è composto da pannelli in fibra di legno verniciato, con vernici poliesteri e poliuretaniche.
In parole povere, mentre il primo è più resistente, igienico, impermeabile e resistente allo scolorimento, il secondo è più delicato, e soggetto a un decadimento naturale del colore e del materiale.
Questo risulterà essere un fattore importante nella scelta di una cucina bianca o nera, poiché la sua bellezza, molto spesso, è abbinata ad una brillantezza ed una vividezza dei toni, specie nel caso si opti per uno stile moderno piuttosto che più classico o shabby.
Quale materiale per il top della cucina?
La parte superiore dei mobili della cucina è anche la più importane poiché oltre a garantire un indice di igiene e impermeabilità, ne può decretare resistenza e durata.
Solitamente i piani o top per cucine sono realizzati in marmo o granito, che sono i due materiali naturali che distinguono una cucina di un certo valore rispetto a modelli in cui viene impiegato il semplice laminato.
Anche quarzo e okite sono due eccellenti materiali di rivestimento per il top, che hanno come pregio suppletivo una ridotta manutenzione rispetto ai due precedenti.
C’è chi opta per rivestimenti dei piani d’appoggio in piastrelle ceramizzate 10×10 o in acciaio inox, a seconda dei modelli e nella libertà stilistica che segue la massima: de gustibus non disputantum est!
Molta attenzione stanno suscitando i piani in fenix, superficie ottenuta tramite nanotecnologia applicata alla lavorazione di resine di ultima generazione, dalle caratteristiche di durevolezza e propensione agli aspetti igienici dei top cucina.
Elettrodomestici a vista o a scomparsa
Una cucina in bianco e nero dà la possibilità di giostrare anche sulla scelta degli elettrodomestici che potranno essere tanto a tinta quanto in acciaio.
La particolarità del contrasto cromatico che potremmo decidere di adoperare, potrebbe risiedere nello “spezzare” la monotonia fra un componente e l’altro con la scelta di un colore per forno, frigorifero o lavastoviglie, che si distacchi contrapponendosi al monocromatismo, sia esso bianco o nero.
Altra decisione potrebbe essere quella di adottare dei mobili in cui inserire a scomparsa questi elementi, uniformando l’omogeneità superficiale, dando un senso di completezza, specie nel caso in cui si possa sfruttare uno spazio diverso come un’isola per i fuochi o i lavelli.
Isola e penisola in una cucina bianca e nera
Questi due elementi caratteristici dei modelli di cucina di dimensioni più generose, potrebbero contrapporsi a mobili e pensili, creando un distacco piacevole e di razionale senso della distribuzione funzionale degli usi fra aree di lavoro, stivaggio stoviglie, pentolame e utensili o dispensa.
Il contrasto fra bianco e nero in cucina può essere utilizzato anche per descrivere meglio il bordo perimetrale del top.
L’illuminazione artificiale in cucina
In questo potremo spendere fiumi di parole poiché ogni stile architettonico dovrebbe equilibrarsi e allinearsi tanto fra strutture mobili quanto nella scelta di elementi di illuminazione.
Ci basta pensare a quanta differenza può fare un semplice lampadario a sospensione, in una cucina dall’impronta classica, rispetto all’opzione di lampade con bulbi a filamento su una dallo stile retrò.
La quantità di luce che dovrà essere affidata a lampade, applique o lampadari, è in funzione della grandezza della cucina e della disposizione dei piani di lavoro, i quali spesso presentano, come fonte illuminante, degli inserti a led nei sotto pensili, come nei modelli di cucina in linea.
Accessori di una cucina in bianco nero
Posto che vi possa essere la possibilità di inserire elementi distaccati, come ad esempio le cappe centrali sulle isole o ripiani sospesi di appoggio sulle penisole, che possono sottolineare alcuni aspetti dei modelli black and white, una cucina può valorizzarsi per tutta una serie di elementi accessori.
Fra questi una menzione particolare meritano le sedute, che, specie nel caso di una cucina in bianco e nero, possono uniformarsi per tinta e stile o, contrariamente, divenire una voce fuori dal coro, spiccando come elemento di contrasto nell’arredamento d’insieme.
Di conseguenza anche il tavolo può seguire identica sorte, o tuttavia assurgere a elemento neutrale qualora, come nell’ipotesi di una cucina bianca e nera in stile shabby, rimanga a tinta dell’essenza lignea di cui è composto.
L’equilibrio tonale
Una cucina bianca e nera è di sicuro una scelta in cui eleganza e sobrietà si completano a vicenda, ma è anche una consapevolezza di ricerca del modello più confacente all’intera linea di pensiero arredamentale che permea i vari ambienti.
Se, a puro titolo esemplificativo, ci troviamo in un living dalla metrature tali da poter inserire oltre lo spazio cucina anche un salone o camera da pranzo, magari con l’aggiunta di divani, madie o vetrine, quantomeno dovremmo prestar attenzione affinché gli stili possano convivere senza creare eccessivo distacco e cattivo senso estetico.
Inoltre è utile ricordare che le finiture di ante e telai possono essere tanto lucide quanto opache, lisce o goffrate, con i relativi top a dare continuità allo stile della cucina, per cui avremo un carnet di scelte su cui farà leva la perfetta sintonia delle tonalità(nero fumo,antracite,bianco sporco,panna, ecc).
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