È fra le qualità di cotone quella più rinomata e di valore.

La sua produzione è accurata e laboriosa, ottenuta mediante procedimenti che impegnano l’industria tessile ad impiegarlo nella realizzazione di alcuni abiti particolari e per corredi di livello medio alto.

Il cotone percalle è la commistione dei fattori che ogni tessuto superiore dovrebbe recare, ovvero morbidezza unita a resistenza.

Ma cos’è il percalle e perché è così ambito per alcune realizzazioni tessili?

– Distinzione fra fibre naturali e artificiali

Prima di parlare di cotone, ed in particolare di cotone percalle, dovremmo fare una piccola premessa che ci aiuterà a comprendere perché questo filato è considerato molto pregiato e quindi dai costi più elevati.

La fibra tessile è la materia prima che è costituita da elementi fibrosi differenti per struttura, lunghezza, resistenza ed elasticità.

Tali elementi mediante la filatura vengono trasformati in fili sottili, tenaci e flessibili che diverranno filati, che opportunamente lavorati diverranno tessuti.

Le fibra tessile naturale è già presente in natura, contrariamente alle fibre chimiche prodotte esclusivamente dall’uomo, mediante i vari processi di trasformazione di elementi eterogenei.

Si avranno in tal modo delle tecnofibre, che in base al polimero di impiego primario, se naturale o di sintesi, minerale o inorganico, saranno artificiali, sintetiche o inorganiche.

Spesso l’industria tessile origina dei tessuti ibridi, che sono un mix fra fibre di genere diverso, assemblate per ottenere risultati tecnologici precipui per il campo d’impiego delle trame, in settori come la produzione di rivestimenti in edilizia, impiego nel settore nautico, militare ecc.

Le fibre tessili naturali a loro volta si dividono per tassonomia, ovvero se di origine vegetale, come cotone, lino, canapa, animale come lana, seta, o minerale ad esempio amianto e fibre di vetro.

Questa distinzione aprioristica determina il grado di impiego e quindi manifatturiero di capi differenti per qualità, vestibilità ma soprattutto tolleranza all’uomo nei differenti campi di utilizzo delle varie fibre.

– Il cotone la fibra naturale più usata

Il cotone è una fibra di origine vegetale ricavata dalla bambagia, che è quel batuffolo lanuginoso inglobante il seme delle piante Gossypium, principalmente geolocalizzate negli USA e in Cina.

La sua qualità dipende da diversi fattori quali purezza, brillantezza, e colore, ma particolarmente dallo spessore e lunghezza della fibra, fattori che incideranno sulla resistenza e la regolarità di filatura.

Il tessuto che se ne ottiene ha la caratteristica di essere morbido al tatto, con peculiarità di freschezza e potere traspirante, inoltre le qualità organolettiche ne consentono lavaggio e stiratura prolungati e continuativi, senza che ne risenta particolarmente in termini di durata.

Siglato dall’etichetta CO, si presta alla realizzazione della stragrande varietà di indumenti e in particolare per la produzione di biancheria per la casa.

– Le lavorazioni del cotone

Il cotone è la fibra tessile naturale che meglio si confà all’impiego in applicazioni diverse della tessitura.

I processi lavorativi che portano al risultato finale prevedono step differenti, dalla raccolta del batuffolo di cotone fino al prodotto finale, che è il tessuto impiegato nell’industria tessile.

Primo fra tutti la cardatura, mediante cui si apre e sgroviglia il batuffolo e si dispongono le fibre parallelamente, eliminando al contempo tutte le impurità.

La fase successiva è la preparazione alla pettinatura, dove il cotone cardato viene riunito e assemblato per formare una tela di piccolo formato e di peso leggerissimo, che verrà introdotta nella macchina pettinatrice.

Durante la fase di pettinatura si ottiene una sorta di nastro ulteriormente cardato, in cui le fibre sono omogenee per lunghezza e corrispondenza parallela.

Seguirà la stiratura, necessaria per regolarizzare e uniformare l’intero nastro di cotone pettinato, e la torcitura, in cui le fibre avvolte alimenteranno il processo di filatura vero e proprio.

Prima della tessitura e a seconda del risultato finale che si vorrà trarre, diversi procedimenti di lavaggio e tinta possono alternarsi in base alle caratteristiche di impiego del tessuto stesso.

Lo scarto delle lavorazioni del cotone andrà a comporre filati di minor pregio, oppure sarà utilizzato nella produzione di ovatte per vari impieghi, la cui più famosa è il cotone idrofilo che utilizziamo in casa.

– Il cotone percalle

Il significato di percalle si rifà al francese percale, permutato dall’antico persiano pargālè, che, nonostante la sua mirabile apprezzabilità, vuol dire pezzo di tessuto.

Il cotone percalle è un tessuto di particolare qualità e pregio, ottenuto dalla lavorazione del filato di cotone naturale ad armatura tela, ovvero una tessitura dei fili che risultano essere perfettamente perpendicolari fra trama e ordito.

La particolarità del cotone percalle è di essere fabbricato con filati fini a struttura serrata, a lavorazione molto fitta, sia a cotone cardato che pettinato, di conseguenza maggiore sarà la sottigliezza del filato usato nella tessitura è più il tessuto risulterà morbido e leggero.

Tale pregio del cotone percalle è determinato dall’ammontare di fili per centimetro quadrato del tessuto, con percentuale che varia dai 40 ai 200, in bontà del risultato finale che si vuole ottenere e che ne decreterà la qualità e il costo

– Principali impieghi del cotone percalle

Nonostante il cotone possa essere per sua natura di duttilità e flessibilità, nonché preservazione di durevolezza della trama e dell’attecchitura tinteggiante al filato, impiegato nella maggior parte delle lavorazioni tessutali, per la qualità percalle il discorso cambia radicalmente.

In primis il cotone percalle ha una lavorazione molto particolare, laboriosa, qualitativa e di conseguenza anche più costosa, rispetto al comune cotone, utilizzato ad esempio per tessuto denim, fustagno o spugna.

Le sue peculiarità di estrema morbidezza, che lo rendono al tatto vellutato, e molto leggero, concomitanti a tutte le prerogative di resistenza all’azione dei lavaggi e dell’uso, ne fanno il tessuto ideale per la realizzazione di biancheria intima, in particolare femminile, e per la produzione di vestiario da notte, come sottovesti ecc.

Ma soprattutto è adoperato per la realizzazione di biancheria da corredo, piazzandolo in graduatoria preferenziale al primo posto rispetto ad altri tipi di cotone per lenzuola. specie quelle che normalmente si adoperano nella stagione estiva.

La scelta di utilizzare cotone percalle o raso di cotone, detto anche rasatello, in queste produzioni tessili specifiche, è solo una questione realizzativa, in quanto il primo è già predisposto ad un aspetto vellutato e lucido, mentre il secondo per raggiungere tale finissaggio ha necessità di ulteriori lavorazioni, poiché armatura a tela e a raso sono completamente differenti.

– Quali sono i tipi di cotone per lenzuola

Vi sono tre tipologie principali di cotone per lenzuola che ne catalogano la qualità e i pregi:

cotone 100% superiore, avente trama composta da 57 fili per centimetro quadrato, che grazie alla lavorazione in fase di tinteggiatura è reso resistente a temperature di lavaggio fino a 90°;

cotone 100% percalle pettinato, con trama a 80 fili per centimetro, dalle doti di resistenza ai lavaggi ad alta temperatura più elevate;

cotone 100% satin pettinato, con trama a 180 fili altamente resistente e dai particolari colori brillanti.

– Perché preferire il cotone percalle ad altri filati

La giusta domanda da porsi dovrebbe essere ancor più generica, ovvero perché preferire una fibra naturale anziché una artificiale.

La risposta dovrebbe essere tanto ovvia quanto scontata, ma purtroppo nella logica consumistica che spesso abbaglia i nostri acquisti, siamo portati più che a ragionare per qualità, a preferire per moda e tendenza, spesso trascurando quanto un tessuto possa influire sulle conseguenze per la nostra salute.

Basti pensare che quasi il 70% dei capi di abbigliamento, per ovvie logiche di produzione tessile di massa, specie nella grande distribuzione commerciale, sono realizzati ovviando, o meglio omettendo consapevolmente, all’utilizzo di giuste percentuali di fibre naturali e artificiali.

Il risultato è che articolo tessili, seppur fortemente attirativi per le evoluzioni tecniche di filatura che consentono geometrie dei tessuti e tinture talmente brillanti da apparire virtuali, provocano spesso allergie epidermiche e durano l’arco di una stagione, il ché giustifica il loro prezzo.

Un tessuto in cotone con una buona percentuale di fibra naturale e una minima sintetica, più magari per questioni di elasticità, come l’elastane appunto, oltre che durare nel tempo, non potrà provocare a chi li utilizza se non una sensazione di comfort e benessere.

Se restringiamo il nostro diaframma concettuale al cotone percalle, negli impieghi che abbiamo visto, la scelta di aver optato per un tessuto che negli anni conserverà intatte le sue doti di brillantezza dei colori,morbidezza e integrità, nonostante i reiterati lavaggi, avvalorerà le motivazioni della sua collocazione in un segmento chiaramente qualitativo e di pregio.

– Piccoli consigli sull’acquisto di articoli in cotone

Proprio grazie al suo vasto raggio d’azione nel campo dei tessuti, il cotone possiamo trovarlo quasi ovunque, in abbigliamento come in biancheria per la casa o intima.

Dobbiamo porre attenzione però alle diciture che vengono impresse sulle targhette, e che contraddistinguono tanto la qualità quanto la reale percentuale di filato in esso presente.

In particolare nell’acquisto di articoli realizzati in cotone percalle, l’indicazione della quantità percentuale di fibre e la loro omogeneità qualitativa, fa la differenza fra un prodotto di qualità ed un normalissimo, se non contraffatto, prodotto commerciale.

In particolare negli acquisti tramite piattaforme on-line, dove fattivamente è impossibile giudicare la bontà dell’articolo sebbene dichiarato come prodotto interamente in cotone percalle, la sua tipologia di tessitura ci potrebbe far orientare verso la giusta scelta, complice anche l’ammontare del suo prezzo, che se eccessivamente conveniente, dovrebbe farci riflettere circa l’opportunità dell’acquisto.

Lucilla De Luca