Oggi in commercio è possibile trovare tantissime coperture per tettoie esterne tutte diverse tra loro, che si distinguono le une dalle altre soprattutto in base al materiale che le caratterizza, che, peraltro, in buona parte, ne determina anche lo stile ed il prezzo.

Prima di capire, però, quali alternative esistono e come orientarsi nella scelta, è bene chiarire a cosa ci si riferisce quando si parla di tettoie, o pensiline, e in cosa tale tipologia di elementi si differenzia da una qualsiasi altra copertura, nonché di quali permessi è necessario disporre prima di prevederne l’installazione.

Solo una volta fatte le dovute precisazioni del caso, vedremo quali soluzioni è preferibile adottare e perché, avendo sempre un occhio di riguardo ai costi ed alle modalità realizzative.

Coperture tetti e tettoie

Una tettoia, altro non è che un tetto di dimensioni ridotte, di qualunque forma e tipologia, generalmente utilizzato per coprire spazi di piccole dimensioni, che peraltro non sono mai completamente chiusi. Per questa ragione, le tettoie, di norma, vengono realizzate a sbalzo, ancorate ad una parete dell’edificio e chiuse solo su lato (quello d’appoggio). Nel gergo comune, le tettoie vengono dette anche pensiline.

In alcune regioni ed in taluni regolamenti edilizi, capita che si distingua tra tettoie, ovvero quelle che scaricano i pesi a terra e che possono venir realizzate con l’ausilio di 2 o 4 pilastrini e pensiline che invece sono indicate come strutture esclusivamente a sbalzo.

In alternativa, queste strutture possono anche poggiare su due muri, tra loro ortogonali o contrapposti. Sono tettoie del primo tipo, ad esempio, quelle coperture che servono a riparare le macchine e/o le moto e le bici parcheggiate in giardino e in cortile, come quelle che corrono lungo tutto il fronte di una casa, con una certa profondità, a creare un portico.

Mentre, appartengono al secondo tipo quegli elementi che servono a coprire puntualmente le porte di primo ingresso delle abitazioni, che spesso sorgono direttamente sul fronte strada, solo a proteggere la soglia di casa e poco più. Infine, vi sono quelle strutture fatte per proteggere gli ingressi dei condomini, al di sotto dei quali si trova il cancello pedonale, con i citofoni e le caselle della posta e persino le classiche pensiline d’attesa del bus, del treno o del tram.

Una tettoia può tranquillamente venir realizzata con tutti i materiali e le tecnologie che normalmente vengono utilizzate per costruire i tetti degli edifici veri e propri, ma chiaramente può bastare anche molto meno.

A differenza della copertura di uno spazio abitato, infatti, una tettoia sebbene debba sempre garantire un’idonea protezione e una buona resistenza meccanica, nonché agli agenti atmosferici, può tuttavia non essere isolata e non vantare particolari performance in termini di trasmittanza termica o fonoisolamento, perché serve solo da riparo dal sole e soprattutto dalla pioggia ed dalle intemperie, senza dividere uno spazio abitato dall’esterno, racchiudendolo.

Cosa serve per realizzare una tettoia

Molte persone, soprattutto quelle che abitano in villa e non devono condividere il proprio spazio abitato con nessun altro, a casa propria ritengono di poter fare un po’ come gli pare, ma non è così!

Ecco dunque che la prima domanda che bisogna porsi è la seguente: “È possibile costruire una tettoia senza chiedere nulla a nessuno o è necessario ottenere preventivamente il rilascio di autorizzazioni di carattere amministrativo? E nel caso, che tipo di pratica serve? Cosa accade se una tettoia viene realizzata in assenza di titolo abilitativo?”

Abbiamo già visto più volte che, la legislazione vigente in materia di autorizzazione degli interventi edilizi è particolarmente articolata e complessa ed in molti casi dipende anche dalla Regione e dal Comune in cui ci si trova ad operare.

Sappiate che, per quanto possa sembrare un intervento banale e puntuale, nella maggior parte dei casi la realizzazione di una tettoia, necessita addirittura di permesso di costruire. Quindi niente CILA e neppure SCIA: bisogna presentare un progetto ben preciso e attendere che l’ufficio tecnico autorizzi la sua realizzazione!

La questione, in realtà, è stata lungamente dibattuta anche dalla giurisprudenza, ma in ultima analisi la costruzione di una tettoia, anche se in aderenza ad un muro preesistente, sembrerebbe non potersi considerare alla stregua di un intervento di manutenzione straordinaria. Questo perché non si tratta di rinnovare o sostituire un elemento architettonico esistente, bensì di andare ad aggiungere un elemento strutturale che prima non esisteva e che, peraltro, introduce una modifica al prospetto dell’edificio che va a servire.

Ecco, dunque, che, qualora abbiate già realizzato una tettoia senza chiedere nulla a nessuno, per regolarizzare la cosa potete solo ricorrere ad una sanatoria, pagando le sanzioni previste e presentando apposita pratica, sempre ammesso che ciò risulti possibile. Diversamente non vi resterà che rimuoverla.

Abbiamo già visto che un abuso edilizio può essere sanato solo se vige la doppia conformità. Ciò significa che si può regolarizzare un’opera realizzata senza autorizzazione solo se questa risulta “in regola” sia con la normativa edilizia vigente nel momento in cui si presenta la sanatoria che con quella vigente nel momento in cui è stata costruita.

Inoltre, una tettoia, rappresentando una costruzione a tutti gli effetti, deve innanzitutto rispettare le disposizioni in materia di distanze tra le costruzioni previste dalla legge (es. art. 873 c.c.) e dai regolamenti edilizi locali.

Senza dimenticarsi, infine, che, un manufatto di tale tipo non deve ledere diritti di veduta altrui esistenti e, laddove previsto, deve risultare conforme ai vincoli ed alle disposizioni paesistiche e paesaggistiche vigenti. Proprio per tale ragione, non di rado, potrebbe essere necessario sottoporre il manufatto all’approvazione di un’apposita commissione paesaggistica comunale per ottenere il permesso di costruire.

Proprio perché la realizzazione di una tettoia non può essere annoverata tra gli interventi di ristrutturazione e/o manutenzione straordinaria, è bene precisare che tale operazione non da diritto di usufruire dei bonus fiscali che consentono di recuperare il 50% di quanto speso, a meno che non sia uno dei tanti interventi compresi nell’ambito di una ristrutturazione molto più ampia, che coinvolge l’involucro a vario titolo.

Requisiti di una tettoia di copertura

A prescindere dal materiale impiegato, dalla forma e dalle dimensioni, qualunque tettoia esterna deve rispettare requisiti prestazionali ben precisi e molto rigorosi, per evitare danni alle cose e soprattutto alle persone. Innanzitutto, deve essere garantita un’adeguata resistenza al carico del vento e della neve, facendo attenzione al fatto che più una tettoia è sporgente e più tali “forze” risultano essere gravose. Anche l’eventualità che possa verificarsi una grandinata non va sottovalutata.

La facilità di manutenzione e la durata del rivestimento e della struttura nel tempo sono anch’essi fattori importantissimi. Soprattutto quando si ha a che fare con coperture trasparenti è bene capire se la trasparenza e la pulizia delle superfici si mantiene tale nel tempo.

Quando, invece, si parla di tettoie più classiche con struttura lignea e finitura in tegole (in coppo o anche in ardesia) è indispensabile assicurarsi che al di sotto del manto di copertura venga posata una guaina idrorepellente, che impedisca alla pioggia di penetrare al di sotto. Questa è un’accortezza che con il policarbonato, ma anche con i pannelli metallici o con le tegole canadesi, che al loro interno contengono già uno strato isolante, non è necessaria.

Tipologie di tettoie

La scelta del materiale con cui realizzare una tettoria dipende da molte cose. Innanzitutto, dai gusti e dalle esigenze di ciascuno, ma anche e soprattutto dal contesto in cui ci si trova ad operare e dallo stile che lo caratterizza.

L’ingresso di un tradizionale casale di campagna, ad esempio, non potrà mai essere protetto da una tettoia ultramoderna in policarbonato o in metallo; così come, al contrario, una struttura con travetti di legno e tegole in cotto difficilmente potrà integrarsi in un ultramoderno condominio cittadino. A ciascun edificio, e a ciascun contesto, la sua tettoia!

In fatto di tettoie, oggi le possibilità sono davvero innumerevoli. Basta fare un giro in rete o in un grande magazzino edile di prodotti per il fai da te, per rendersene conto. Ecco, allora, che anche i prezzi sono davvero variabilissimi, a seconda della struttura prescelta si va da pochi euro fino a parecchie decine d’euro al metro quadro.

Peraltro, non vi è una struttura o un rivestimento, così come un profilo o un disegno, in assoluto, migliori di altri: tutto dipende dalle intenzioni, dalla funzione e dal contesto.

Copertura tettoia in legno

Le tettoie più classiche sono quelle con struttura in legno e copertura che può essere anch’essa in legno, piuttosto che realizzata con tegole di vario tipo: in cotto, in ardesia, in cemento; portoghesi, marsigliesi, canadesi, ecc…

In genere si tratta di strutture eleganti e robuste, che si integrano alla perfezione con l’edificio che servono e che favoriscono l’utilizzo dello spazio sottostante, che si mantiene sempre ben asciutto e protetto. Certo è che questi elementi sono piuttosto costosi e la loro realizzazione non è immediata.

Coperture trasparenti per tettoie

Qualora si sia alla ricerca di qualcosa di più leggero ed economico, più veloce e semplice da installare, oppure solo di qualcosa di più contemporaneo, una buona idea è quella di optare per tettoie trasparenti, con rivestimenti in PVC o policarbonato e strutture in ferro, acciaio o alluminio. Il tamponamento oltre che in materiale plastico può essere anche in vetro, ma di certo in tal caso i costi lievitano a dismisura.

Anche tra le coperture in PVC per tettoie bisogna distinguere tra quelle cosiddette modulari e quelle invece personalizzabili. Entrambe sono pratiche, trasparenti e sicure; hanno però costi diversi determinati da un’estetica differente.

Le prime sono realizzate con strutture metalliche di sostegno più particolari e di maggior pregio estetico, alla ricerca di qualcosa di diverso che doni carattere a tutta la facciata. Sono personalizzabili in tutto e per tutto; spesso hanno profili sinuosi e tiranti in acciaio; piuttosto che profilati originali in colorazioni scelte ad hoc e risultano l’ideale per coprire gli accessi di case e locali di tendenza.

Le pensiline modulari, invece, sono formate dall’assemblaggio di una serie di elementi prefabbricati, combinabili a piacere, in modo da andare a creare l’elemento desiderato. Tettoie di questo tipo sono particolarmente performanti per coprire portoni carrabili di garage e autorimesse, o per creare un riparo nei pressi di un marciapiede.

Il costo delle pensiline modulari in policarbonato è davvero irrisorio e si aggira, a seconda delle dimensioni desiderate e delle finiture prescelte, tra € 25 ed € 70 per ogni modulo. Vi sono infatti elementi trasparenti, altri fumè, con varie colorazioni; lucidi, opachi o traslucidi; taluni sono alveolari, dalla struttura cava particolarmente leggera ed economica, mentre altri invece si presentano sotto forma di lastre compatte.

Coperture leggere per tettoie

Così come esistono tutta un serie di coperture leggere per tetti, quali le termocoperture e le coperture metalliche in lamiera, utilizzate soprattutto nel settore industriale, innumerevoli sono anche le coperture in PVC per tettoie non trasparenti, oppure anche in acciaio o in alluminio.

Queste sono l’ideale quando si cerca qualcosa di ancor più semplice ed essenziale, che costi poco e che non abbia particolare pregio estetico, magari per ambienti di servizio, lontani da sguardi indiscreti, peraltro disponibili in tantissimi colori tutti diversi.

Concludendo

Mentre le coperture per tettoie in legno rivestite con coppi, che sovente ricalcano quelle dell’abitazione principale, possono costare 50-70 euro al metro quadrato, quelle con strutture leggere e rivestimento in materiale plastico, metallico o cementizio, possono costare dai 15 ai 50 euro al metro quadrato, a seconda dello spessore e del tipo, anche se se ne trovano persino a più buon mercato, tra i 5 e i 15 euro al metro quadrato.

Come abbiamo visto, i materiali per coperture tetti sono tantissimi e ancor più quelli per le tettoie, che necessitano di meno accorgimenti rispetto ai primi, lasciando più spazio alla fantasia.

Non c’è davvero che l’imbarazzo della scelta; l’importante è non trascurare mai né gli aspetti più tecnici legati alla sicurezza e alla portanza, né quelli più estetici, legati al gusto personale, ma anche al contesto.

Sara Raggi