Il cartongesso offre moltissime opportunità e consente di “modificare” a vario titolo, talvolta anche in maniera radicale, l’aspetto della vostra casa, in modo abbastanza pulito e senza bisogno di spendere cifre folli.

Divisori, muretti, pareti attrezzate, ma anche arredi vedi e propri, come ad esempio mensole e librerie, possono essere realizzati in cartongesso, che si rivela essere un materiale leggero, versatile, facile e veloce da posare, nonché economico.

Indubbiamente però l’utilizzo più comune che si fa del cartongesso in ambito domestico è per la realizzazione di controsoffittature. Anche in tal senso però è possibile intervenire in molti modi diversi e soprattutto bisogna capire quali sono le motivazioni che ci spingono ad agire in tal senso.

Talvolta realizzare un controsoffitto è indispensabile per ovviare ad inconvenienti tecnici o per mascherare qualcosa; altre volte invece il controsoffitto serve per poter installare un determinato tipo di illuminazione, o ancora per ottenere un particolare effetto volumetrico e prospettico.

In un’abitazione, una controsoffittatura può essere utilizzata in tutti gli ambienti, dal corridoio, al bagno, passando per la cucina ed il soggiorno, per terminare con le stanza da letto o l’ingresso. Chiaramente a seconda di dove ci si trova e dello scopo per cui il controsoffitto viene realizzato questo avrà caratteristiche differenti, sia da un punto di vista prettamente tecnico che per ciò che concerne la resa estetica finale.

Vediamo dunque di analizzare rapidamente tutte le varie possibilità che questo materiale ci offre, in modo da riuscire a sfruttarne a pieno alcune delle innumerevoli potenzialità.

Controsoffitto in cartongesso “tecnico”

In alcuni frangenti realizzare un controsoffitto in cartongesso può risultare l’unico modo di mascherare il passaggio di tubi e/o la presenza di macchine di vario tipo. Specie nella case di ultima generazione, dotate di ventilazione meccanica controllata, tutti i corridoi sono ribassati in modo tale da far correre i tubi di emissione ed aspirazione dell’aria.

Lo stesso dicasi per quelle abitazioni in cui il condizionamento è integrato, ovvero dove in ogni ambiente non ci sono split esterni ma solo bocchette: anche in questo caso la macchina e le tubature corrono nel disimpegno controsoffittato.

Nelle case più vecchie, poi, può essere utile ridurre l’altezza dei locali e contemporaneamente isolare sia acusticamente che termicamente l’intercapedine, in modo tale da ottenere un beneficio non solo a livello estetico

Si pensi ad esempio alle case con soffitti alti 3 metri o più. In questi frangenti specie nei locali lunghi e stretti, come i corridoi, o piccoli, come i bagni, altezze di questo tipo possono risultare visivamente davvero eccessive. Quando poi all’estetica si unisce l’utilità e si riesce a migliorare le performance del proprio involucro tanto meglio!

Senza contare che sovente un controsoffitto può servire per camuffare problemi di muratura, la presenza di macchie o semplicemente per riuscire ad ottenere una superficie piana e liscia, laddove ci siano soffitti d’epoca passata, in voltini o realizzati con materiali diversi e a vista.

Controsoffitto in cartongesso “estetico”

In ambito domestico, in particolar modo fino a qualche anno or sono, l’impiego più comune del cartongesso, quantomeno a titolo “estetico”, era limitato per lo più alla realizzazione di controsoffitti con faretti, tipicamente da realizzarsi all’ingresso, nei corridoi o nei disimpegni.

Lo scopo era quello di aumentare la profondità degli ambiti di passaggio, rendendoli più accoglienti e meno angusti, per definirne i volumi nel miglior modo possibile, sfruttando luci, ombre, colori e giochi di chiaro scuro.

Tutt’oggi è ancora così, ma da un lato i faretti impiegati sono sempre più particolari e dall’altro anche le lastre di cartongesso si sono “evolute”, tanto che ora è possibile realizzare anche controsoffitti ondulati, con lastre curvate ed appositamente sagomate su misura. Inoltre l’utilizzo di questo materiale si è allargato a dismisura, coinvolgendo davvero ogni ambiente della casa.

Spesso si ricorre alla realizzazione di controsoffitti in cartongesso nel soggiorno. Normalmente lo si fa con lo scopo di differenziare due porzioni di spazio destinate a funzioni differenti, come possono essere l’area dedicata al tavolo da pranzo e quella invece a salotto, con i divani.

Ad esempio è possibile realizzare un gioco di volumi in un angolo o in un lato del living, al di sopra della zona tv, magari a gradoni ed inserendovi delle piccolissime luci d’atmosfera. Altra possibilità, per valorizzare zone giorno di ampie dimensioni, è quella di creare a soffitto un volume centrale, rientrante o in aggetto attorno al quale studiare un’illuminazione d’effetto, rendendolo un po’ il fulcro della casa.

Il cartongesso è un materiale semplice, ma che al contempo può essere declinato in infinite modalità, offrendo la possibilità di realizzare tutto ciò che si desidera, perfino vere e proprie opere d’arte; giochi di luce e colore che sapientemente si intrecciano a volumi.

I disegni di controsoffitti in cartongesso possono anche seguire solo una parte del plafone, in modo da creare degli effetti originali e dei chiari scuri particolari, giocando con l’inserimento delle lampade a soffitto. Quando poi le altezze lo consentono si possono cerare pannellature di forme geometriche diverse da disporre in modo creativo, magari riprendendole anche a parete, con relative luci incassate ad hoc.

Nelle camerette dei bambini, ad esempio, un’idea simpatica è quella di ribassare la porzione di soffitto che si trova proprio sopra la zona letto, inserendovi tanti piccolissimi mini led. Vi basterà poi chiedere all’imbianchino di dipingere quella parte di soffitto di blu notte ed i vostri bimbi andranno a nanna più volentieri sapendo di dormire sotto un cielo stellato.

Altro frangente in cui spesso si ricorre al cartongesso è in cucina, o comunque al disopra dell’angolo cottura, di isole e penisole, per caratterizzare la zona dedicata alla preparazione dei cibi e fornirgli un’illuminazione puntuale che ne agevoli l’uso.

Non credete: il bagno non è da meno. Anche in questi ambienti si ricorre sempre più spesso alla realizzazione di controsoffitti, specie nei bagni di un certo tipo, dove vi è un’apia doccia o una bella vasca ad idromassaggio. Il cartongesso è la soluzione perfetta per delimitare visivamente la zona relax ed impreziosirla con un’illuminazione rilassante e d’atmosfera.

Credit: 9010.it

Infine ricordatevi che oggi si può contare su un amplissimo catalogo di soluzioni “luce”, appositamente ideate per l’installazione in controsoffitti e pareti in cartongesso. Oltre ai classici faretti da incasso, circolari, quadrati o ellittici, fissi o orientabili, potrete sbizzarirvi tra molteplici soluzioni in cartongesso pensate proprio per fondersi e diventare tutt’uno con la superficie in cui vengono inserite.

Di questo tipo ad esempio sono i cosiddetti “tagli di luce” che appaiono come dei graffi nella parete o nel soffitto da cui penetra la luce, o ancora quelle simili ad un cratere lunare che danno l’impressione che il soffitto sia stato squarciato per farvi penetrare l’illuminazione.

Non dimenticate

Attenzione, prima di realizzare una controsoffittatura, tenete sempre ben presente quale sia l’altezza iniziale del vostro soffitto, specie se l’intenzione è quella di creare un ambiente ad altezza unica. I regolamenti edilizi infatti prescrivono delle altezze minime da rispettare. In genere nei corridoi, nei bagni e all’ingresso è possibile arrivare fino a 2,40 m di altezza, mentre per gli altri ambienti è richiesta un’altezza netta interna di 2,70 m.

Chiaramente per le case di un tempo, caratterizzate da soffitti particolarmente alti, questo non è un problema, ma nelle abitazioni moderne è necessario fare molta attenzione, perché essendo normalmente alte 2,70 m sarà possibile realizzare unicamente piccole porzioni controsoffittate e ribassate.

Altra cosa da non sottovalutare è che i controsoffitti, spesso rendono al massimo se all’effetto “volume” si somma quello del colore. Pertanto, a meno di non agire su progetto ben preciso di un architetto o di un interior designer che ha già studiato ogni cosa nei minimi particolari, finitura compresa, affidatevi ad un bravo imbianchino, magari specializzato in lavori di questo tipo, che sia in grado di consigliarvi in merito a tinte ed effetti particolari.

Di certo non rimarrete delusi: il controsoffitto perfetto è un giusto mix di volume, luce e colore e, per quanto eseguito su una porzione limitata di spazio, è in grado di stravolgere completamente un ambiente. Provate per credere!

Sara Raggi