– Orchidee e concime: alcune indicazioni preliminari

La scelta del fertilizzante per orchidee va effettuata tenendo conto di un gran numero di elementi, tra cui il tipo di orchidea che si sta coltivando, la quantità di luce e umidità disponibili per la pianta e il periodo dell’anno, sia esso inverno o estate.

Per prima cosa bisogna ricordare che quando si parla di orchidee, solitamente si parla delle specie che più comunemente si trovano in vaso, ossia di quelle piante facilmente acquistabili dai fiorai e non di quelle delicatissime e pregiate per la cui cura è necessario essere altamente esperti.

Infatti, tra le oltre venticinquemila specie di orchidee presenti sulla terra, solo cinque sono quelle comunemente coltivate in vaso. Queste specie, infatti, sono relativamente resistenti e hanno bisogno di una cura molto essenziale.

Per poter avere la garanzia di una fioritura costante, va tuttavia ricordato che anche questa pianta trascorre un periodo di riposo, durante il quale perde i fiori.

Per garantire una nuova e corretta fioritura in autunno, sarà necessario avere una serie di accortezze tra cui quella di concimare le orchidee.

Prima di valutare tuttavia quali siano i concimi più adatti e quando essi vanno utilizzati, è necessario ricordare alcune importanti regole per avere la certezza di poter offrire alla propria pianta tutte le cure necessarie.

Esposizione e temperatura

Le orchidee sono piante che fioriscono e vivono prevalentemente in zone tropicali e sub-tropicali per cui sono abituate a particolari intervalli di temperatura e tipo di esposizione. In pieno inverno, ad esempio, esse vanno posizionate in una zona soleggiata.

Nel periodo invernale, infatti, i raggi solari sono meno intensi e garantiscono tutto il calore necessario alla pianta senza danneggiarla. Naturalmente, la pianta va tenuta in casa cercando di evitare quanto più possibile gli sbalzi termici.

La temperatura ideale alla quale un’orchidea garantisce una buona fioritura è sempre superiore ai 13°C: temperature troppo basse, infatti, inibiscono la crescita fino a danneggiare completamente la pianta.

Allo stesso tempo, tuttavia, le orchidee non vanno tenute a temperature troppo elevate: va inoltre sottolineato che la temperatura massima che può sopportare una pianta di orchidea dipende anche dalla specie e dal grado di umidità dell’aria.

In ogni caso in estate è sempre meglio assicurare alla pianta la massima luminosità ma non una posizione sotto la luce diretta del sole.

– La concimazione delle orchidee

Curare l’orchidea significa garantire, oltre alla giusta temperatura ed esposizione, anche un concime in grado di assicurare un corretto nutrimento.

La semplice innaffiatura, infatti, non è sufficiente al mantenimento dell’orchidea: per questo motivo è fondamentale conoscere quali sono gli elementi fondamentali, ossia i nutrienti che assicurano una crescita corretta all’orchidea.

In commercio è possibile trovare diversi prodotti che vengono venduti come ottimi fertilizzanti per questo tipo di pianta: tuttavia, conoscere quali siano le effettive esigenze della pianta, anche in base alla specie, diventa fondamentale per scegliere il giusto concime per orchidee.

Modalità di concimazione

Oltre alla scelta del concime è importante sapere ogni quanto tempo esso dovrà essere utilizzato. Come per molte altre piante, la concimatura delle orchidee dipende anche dal periodo in cui ci si trova, ossia se esse sono in piena fioritura o in fase di riposo.

La concimazione può avvenire ogni paio di settimane circa e le quantità di concime necessarie non sono abbondanti.

Più avanti, in questa guida, si illustreranno le diverse tipologie di concime. Si ricorda sempre che la scelta del concime più adatta può essere fatta anche con l’aiuto del proprio fioraio e che, in ogni caso, è fondamentale leggere tutte le istruzioni riportate sulla confezione del prodotto acquistato per avere la garanzia di una concimazione che garantisca lunga salute alla pianta.

Ad esempio, nella maggior parte delle specie di orchidea la concimazione non va effettuata quando la fioritura è terminata. Il periodo di riposo, infatti, servirà alla pianta per rigenerarsi per cui per un paio di mesi sarà necessario solo annaffiare, in maniera regolare, in modo che il terreno resti sempre appena umido.

– Gli elementi nutritivi più idonei alle orchidee

Le orchidee che crescono nel proprio ambiente naturale, hanno a disposizione un gran numero di nutrienti: oltre all’acqua piovana, infatti, possono trarre nutrimento dall’elevato humus presente nelle foreste tropicali: le orchidee rampicanti inoltre, si nutrono anche sfruttando le cortecce degli alberi intorno ai quali si arrampicano.

Si può dividere il nutrimento delle orchidee in due differenti tipologie di elementi. Quelli principali, ossia quelli fondamentali per la fotosintesi clorofilliana, sono soprattutto il carbonio, l’idrogeno e l’ossigeno. Questi vengono assorbiti dall’aria e dall’acqua e sono facilmente reperibili dalla pianta.

I nutrienti minori

Oltre a questi, tuttavia, sono necessari una serie di elementi chimici che possono essere considerati minori, per via della percentuale che ne viene sfruttata, ma che sono di fondamentale importanza per un corretto nutrimento della pianta.

Senza questi elementi, infatti, la pianta può evidenziare carenze di vario tipo che si rispecchiano in una cattiva crescita o in una cattiva fioritura.

Questi sono soprattutto:

  • azoto;
  • fosforo;
  • potassio.

L’azoto

Tra gli elementi che non possono mancare a un’orchidea vi è sicuramente l’azoto (simbolo chimico N). Questo, molto presente nei terreni naturali nei quali cresce l’orchidea spontanea, è invece meno disponibile in vaso.

Tuttavia, esso è fondamentale per una corretta crescita della pianta, in quanto parte principale della costituzione di enzimi, proteine e altri elementi necessari allo sviluppo dell’orchidea.

Il fosforo

Un altro importantissimo elemento è il fosforo (simbolo chimico P). Il fosforo, e in misura inferiore lo zolfo, sono alla base della formazione di ATP e altri importanti elementi necessari allo sviluppo e crescita della pianta.

Il potassio

Oltre agli elementi chimici che permettono lo sviluppo delle piante, vi sono anche elementi che permettono un miglioramento del metabolismo cellulare, ossia garantiscono il corretto funzionamento di alcune reazioni chimiche fondamentali per la vita della pianta stessa.

Tra questi elementi vi è il potassio (simbolo chimico K) che tra le varie funzioni ha quella, importantissima, di regolare la pressione tra i liquidi cellulari.

Ancora, il calcio è di primaria importanza per una corretta costruzione delle pareti delle cellule mentre il magnesio garantisce un apporto di primaria importanza nella formazione della clorofilla.

Questi macro-elementi sono poi accompagnati da una serie di micro-elementi che, in maniera più o meno importante, permettono di migliorare i diversi processi metabolici, fisici e chimici che si verificano all’interno delle cellule delle orchidee. Si tratta soprattutto di zinco e rame, ferro, cobalto, manganese, molibdeno, cloro, sodio e vanadio.

Quando l’orchidea si trova allo stato naturale, questi vengono assorbiti dal substrato, ossia dal terreno in cui cresce al pianta. In vaso, considerato la minore disponibilità organica, sarà invece necessario contribuire all’incremento di questi elementi tramite la concimazione.

– Qualità e quantità

Se definire la tipologia di elementi chimici fondamentali per un corretto apporto nutritivo delle orchidee è relativamente semplice, valutare invece quali siano i quantitativi di elementi da fornire alla pianta non è sempre facile né immediato.

I rapporti tra i diversi elementi, infatti, può cambiare a seconda della specie di orchidea. Per le orchidee da vaso più comuni i componenti chimici necessari sono praticamente gli stessi, ma possono variare le quantità necessarie in base alla specie.

Non solo: la concimazione, e quindi la quantità di concime da inserire all’interno del vaso, non è costante nel tempo. A seconda della fase in cui si trova la pianta, sia essa il periodo di fioritura o di rigenerazione, i quantitativi di elementi chimici necessari al corretto nutrimento possono variare sia in concentrazione relativa che in quantità.

Non solo: quando si parla di concimazione di un’orchidea non si può non tenere conto anche di altri fattori, quali appunto la quantità di luce che la pianta riceve ogni giorno, l’umidità alla quale si trova e, naturalmente, la temperatura. Questi fattori contribuiscono alla corretta crescita della pianta e, pertanto, anche alla concentrazione di concime necessario.

L’assorbimento e l’importanza dell’acqua

Glo elementi nutritivi, ossia i minerali presenti all’interno dei concimi, vengono assorbiti tramite acqua: per questo motivo è fondamentale assicurarsi che la pianta riesca ad assorbire regolarmente l’acqua tramite le radici.

Viceversa, il concime non sarà in grado di svolgere la sua funzione perché gli elementi nutritivi, dopo essere passati al terreno, non verranno trasportati all’interno della pianta per il corretto nutrimento.

Il mancato assorbimento dell’acqua è un problema che si può verificare quando l’orchidea non si trova in una zona correttamente illuminata per cui non riesce a fare sviluppare la fotosintesi clorofilliana.

Quando la fotosintesi non si svolge nel modo corretto, la pianta non assorbe energia e quindi la sua crescita viene rallentata. Il rallentamento della crescita porta, come principale conseguenza, alla diminuzione di assorbimento dell’acqua e, quindi, dei giusti nutrienti.

Poiché la crescita dell’orchidea è legata alla fotosintesi (come in realtà avviene in tutte le piante), ne deriva che durante l’estate, grazie alla maggiore luminosità, la fotosintesi presenta una velocità maggiore.

Questo porta la pianta ad avere necessità di un nutrimento più corretto ed elevato: pertanto, durante questa stagione le orchidee necessitano di una concimazione maggiore.

La scelta dei rapporti di concentrazione

Conoscere gli elementi che permettono di migliorare lo sviluppo e il mantenimento dell’orchidea non è sufficiente per una buona concimazione. Bisogna infatti conoscere quali siano i rapporti tra gli elementi, ossia le quantità relative tra i diversi elementi all’interno di un concime.

Questi possono anche variare a seconda del periodo dell’anno in cui si effettua la concimazione, ossia a seconda della fase dello sviluppo dell’orchidea. Si distinguono pertanto, a seconda dei periodi, diversi tipi di concimi:

  • a elevata concentrazione di azoto;
  • a elevata concentrazione di fosforo e potassio;
  • a uguale concentrazione di N, P e K.

I concimi a elevata concentrazione di azoto

Ad esempio, quando si vuole favorire la crescita della pianta, si deve optare per un concime a più elevato contenuto di azoto rispetto agli altri due nutrienti principali, ossia il fosforo e il potassio. Pertanto, si dovrà optare per un concime che presenti la formula con rapporti di concentrazione N:P:K pari a 30:10:10.

Questo significa che all’interno della miscela che costituisce il concime sono presenti, per trenta parti di azoto, rispettivamente dieci di fosforo e sempre dieci di potassio.

Una concimazione ricca in azoto può essere effettuata in primavera: a seconda della pianta, ossia delle condizioni e delle caratteristiche, possono essere necessari uno o due interventi con questo tipo di concime.

I concimi a elevato contenuto di fosforo e potassio

Durante la fase della fioritura, le necessità dell’orchidea saranno differenti: in questa fase, infatti, la pianta avrà bisogno di una quantità maggiore di fosforo e di potassio.

Il tipo di concime utilizzato per la fase di crescita non sarà quindi adatto per incrementare la fioritura anzi si potrà mostrare deleterio. Infatti, i rapporti di concentrazione da utilizzare durante la fioritura sono di N:P:K pari a 10:30:20.

Questo significa che un’orchidea in fiore avrà bisogno di molto più potassio e fosforo rispetto all’azoto.

I concimi a uguale concentrazione di N, P e K

Se la fase di crescita e di fioritura rappresentano due momenti particolari della concimazione, va sottolineato che durante gli altri periodi dell’anno i rapporti di concentrazione tra i diversi elementi nutritivi sarà molto più costante.

La maggior parte dei concimi presenti in commercio e indicati per la concimazione nei periodi standard della vita della pianta presenta infatti una concentrazione uguale dei tre elementi principali, pari a 20:20:20 oppure, in alcuni casi, a 18:18:18.

– Modalità di concimazione

I concimi in commercio sono per lo più di due differenti tipologie: quelli che vanno diluiti nell’acqua e somministrati durante la fase di annaffiatura e quelli che, invece, vanno somministrati per via fogliare. La differenza tra le due tipologie non è data solo dalle modalità di somministrazione, ma anche dalle modalità e velocità di assorbimento.

I concimi che vengono diluiti nell’acqua e somministrati durante la fase di annaffiatura come si può immaginare sono assorbiti dalle radici. Le radici riescono ad assorbire un’elevata quantità di nutrienti garantendo così un nutrimento completo alla pianta.

Tuttavia, i concimi che vengono assorbiti dalle radici sono relativamente lenti nella fase di assorbimento stesso.

Quando si utilizzano i concimi a via fogliare è necessario sapere che questi presentano una maggiore velocità di assorbimento.

La concimazione per via fogliare avviene tramite l’utilizzo di nebulizzatori: a seconda del tipo di concime si potranno scegliere tipologie già pronte da utilizzare o prodotti da utilizzare dopo averli diluiti in acqua. L’utilizzo dei nebulizzatori permette una distribuzione più omogenea sulle varie foglie.

L’aspetto negativo di questo tipo di concime è che esso presenta un assorbimento rapido ma non completo: questo significa che la quantità di elementi nutritivi che realmente raggiunge l’interno dell’orchidea è minore rispetto a quelli che vengono forniti in via radicale.

La scelta tra le due tipologie di concimazione, tuttavia, è molto soggettiva e dipende soprattutto dalle caratteristiche e forme della pianta e del vaso nonché dalle preferenze personali di chi effettua la concimazione.

Le date per la concimazione

Per non sbagliare la concimazione della propria orchidea può essere utile segnare su un calendario i periodi di concimazione e i diversi tipi di concime che vanno utilizzati a seconda del periodo dell’anno.

Come già sottolineato, infatti, le varie fasi di crescita e fioritura necessitano di concimazioni diverse. Pertanto, può essere comodo fissare i periodi in cui si deve usare un tipo di concime o un altro.

Inoltre, va sottolineato che la frequenza con la quale si deve procedere alla concimatura varia a seconda che essa sia di tipo radicale o fogliare. Tutte le informazioni specifiche rispetto alla frequenza di concimazione sono riportate sulle confezioni dei concimi.

I rapporti tra acqua e concime

Se la scelta del concime e, in particolare, dei rapporti tra i nutrienti principali è di fondamentale importanza, altrettanto importante è il rapporto tra la quantità di concime da diluire nell’acqua quando si deve preparare la soluzione per l’innaffiatura o per la nebulizzazione.

Considerando il differente grado di assorbenza tra i concimi per via radicale e per quelli per via fogliare, si può facilmente comprendere che i rapporti tra concime e acqua nei due casi è differente.

Quando si deve preparare una soluzione per la concimatura per via fogliare, si dovrà valutare una soluzione a bassa concentrazione.

A seconda del tipo di concime e di quanto indicato sulla confezione, i rapporti si aggireranno intorno al grammo di concime per ogni litro di acqua oppure, per utilizzi più frequenti, si può optare per il mezzo grammi di concime ogni litro d’acqua.

Indipendentemente dalla quantità che si sceglie, è importante ricordare di non versare mai la soluzione di acqua e concime su un terreno non umido. Infatti, un terreno asciutto non è l’ideale soluzione per il corretto assorbimento dei nutrienti che si depositerebbero creando una concentrazione eccessiva all’interno del terreno stesso.

In caso di concimi nebulizzati sulle foglie si potrà procedere a una concentrazione maggiore: questo tipo di concime, infatti, come già è stato evidenziato, si assorbe più velocemente ma in quantità totale minore.

Questo significa che sarà possibile utilizzarne una maggiore quantità all’interno della soluzione per garantire ugualmente una buona percentuale di assorbimento. Le quantità specifiche sono indicate sulle confezioni del concime stesso e possono variare a seconda del tipo di concime.

Bisogna evidenziare che i concimi da usare per via radicale non possono essere usati per via fogliare e viceversa. Per quanto, infatti, le tipologie di elementi presenti all’interno del concime siano le stesse, esse sono caratterizzate da solubilità differenti per cui non si deve assolutamente effettuare un utilizzo differente da quello indicato sulla confezione.

Concimi specifici o concimi generici?

Una precisazione che va effettuata è che quando si tratta di concimare le orchidee non si può optare per un concime qualsiasi ma è necessario acquistare concimi specifici per questo tipo di pianta.

Il motivo è prettamente composizionale: le orchidee, come evidenziato in precedenza, presentano esigenze specifiche di concentrazioni dei vari elementi. Utilizzare concimi generici significherebbe pertanto non garantire il giusto nutrimento alla pianta.

D’altro canto, oltre a dover scegliere concimi specifici per orchidea, sarà necessario optare per concimi specifici per le diverse fasi dell’orchidea. Un errore nella scelta del concime significherà infatti un erroneo nutrimento per la pianta con le diverse conseguenze che ne possono derivare.

Liquido o in polvere?

In commercio si possono trovare sia prodotti liquidi che in polvere. La forma non dipende dal tipo di concime, ossia dalla concentrazione dei diversi elementi oppure dalle modalità di assorbimento, per via radicale o fogliare.

Quando non si ha molta esperienza con le fasi di concimatura è sempre più conveniente optare per un concime liquido già pronto.

I concimi in polvere, infatti, andranno diluiti con la massima cura: la presenza di granuli, ossia una mancata omogenizzazione della polvere all’interno dell’acqua, potrà creare problemi alle piante, che possono andare da un cattivo assorbimento dei nutrienti fino alla bruciatura delle radici o delle foglie.

Oltre alla valutazione della tipologia di fertilizzante, ossia se esso sia in polvere o liquido, un altro aspetto da ricordare di controllare è se il concime sia realizzato per piante in vaso o per coltivazione in serra o all’aperto.

La differenza tra i tipi di concime è data, come si può comprendere, dalla composizione e, ancora una volta, dai rapporti relativi tra i diversi nutrienti.

La principale differenza tra i concimi per le piante in vaso e quelle in serra è data dalla concentrazione dei nutrienti nel terreno e, quindi, dalla quantità di elementi della quale essa necessita per una crescita regolare.

– Per concludere

Scegliere il giusto concime per orchidee è fondamentale per avere la certezza di una pianta sana, che garantisca una fioritura sempre costante nel tempo.

Pertanto, è fondamentale sapere che i concimi specifici per orchidee variano nella composizione perché questo tipo di piante presenta necessità nutritive differenti a seconda del periodo dell’anno, ossia a seconda che si trovi in fase di crescita, di fioritura o di riposo invernale.

Prima di procedere con l’acquisto del concime, quindi, se non si ha esperienza in proposito, è fondamentale informarsi sulle varie tipologie di concime, ossia sulle diverse composizioni da utilizzare a seconda delle esigenze specifiche dell’orchidea.

Luca Padoin