A dispetto di quanto si possa credere, per poter chiudere terrazze e balconi è indispensabile richiedere un apposito permesso al Comune e non si può in alcun modo procedere di propria iniziativa. Peraltro, non è per nulla detto che questo venga concesso.

Non solo, spesso, i regolamenti condominiali contengono precise disposizioni a riguardo. Basti pensare che, normalmente, chi abita in un appartamento, non può scegliere la tenda da sole che preferisce o le inferriate che più incontrano il proprio gusto, bensì deve optare per quelle previste a livello condominiale.

Vi immaginate visivamente cosa succederebbe se ognuno fosse libero di fare come meglio crede?

Detto ciò, non si può non tener conto del fatto che, nelle case moderne i metri quadri spesso scarseggiano, pertanto è sempre più sentita l’esigenza di riuscire a sfruttare al meglio tutti gli spazi che si hanno a propria disposizione, anche quelli esterni!

Vediamo dunque quando e come è possibile chiudere un terrazzo senza commettere un abuso edilizio, anche perché diversamente potreste avere non pochi problemi!

Chiudere un terrazzo, ma come e a che scopo?

Le soluzioni per arredare ed attrezzare gli spazi esterni sono innumerevoli. Innanzitutto, però, è bene capire cosa desiderate realizzare e a che scopo, perché, a seconda del tipo di struttura che si ha in mente, c’è un iter burocratico ben preciso da seguire.

Nel gergo comune si sente spesso parlare di verande, gazebi, tettoie, pergolati, pergotende, vele, serre bioclimatiche, ecc… Purtroppo, però, nella maggior parte dei casi, i termini suddetti vengono utilizzati l’uno per l’altro, senza aver ben chiara in mente la specificità di ognuno.

Chiaramente l’installazione che più di tutte le altre consente di sfruttare al meglio gli spazi esterni è la veranda. La sua realizzazione, comporta un aumento di volumetria e necessita di una DIA, o addirittura di un vero e proprio Permesso di Costruire. Tutto ciò sempre che, qualora abitiate in condominio, questo vi autorizzi a farne richiesta.

In molti comuni poi, potrebbero pretendere una specifica relazione di impatto paesistico, per valutare se, e quanto, la realizzazione della veranda possa incidere “modificando ed alterando” lo stato dei luoghi. Solo ricevuto l’assenso dell’apposita commissione paesaggio potrete procedere con la pratica edilizia ed il pagamento degli oneri, finendo poi con la redazione di una nuova scheda catastale, dove la rendita risulterà aumentata.

Detto ciò, una veranda è un bel vantaggio! Può essere sfruttata indipendentemente dalle stagioni e dalle condizioni meteo, mentre una tettoia, o una pergotenda servono unicamente per riuscire a vivere al meglio terrazze, balconi e giardini, riparandovi dal sole, dalla pioggia e talvolta anche dal vento, ma comunque gli spazi restano aperti a tutti gli effetti.

È bene, allora, stabilire innanzitutto quali sono le vostre necessità. Se desiderate unicamente uno spazio ombroso dove rilassarvi o poter cenare con gli amici nelle giornate estive e primaverili, probabilmente una tenda da sole, o un pergolato con dei rampicanti, per voi, saranno più che sufficienti e potrete realizzarli senza grossi problemi e con una spesa contenuta.

Diversamente, se volete creare un vero e proprio ambiente vivibile, godibile in ogni momento dell’anno e del giorno, dovrete pensare ad una veranda.

Ma come fare se l’opzione veranda per un motivo o per l’altro non dovesse risultare percorribile?

In alternativa potreste pensare ad una serra bioclimatica. Questa presenta diversi vantaggi e, in molti casi, può essere allestita anche dove una veranda non viene autorizzata.

Cerchiamo di comprendere come mai e quando una serra solare può rappresentare davvero una valida alternativa.

Serra solare bioclimatica

Una serra solare o captante, visivamente appare come un volume vetrato da realizzarsi in adiacenza ad un edificio. Ecco perché, specie agli occhi di un profano, potrebbe sembrare identico ad una normalissima veranda.

Questo, però, deve tassativamente essere orientato e posizionato in un determinato modo, proprio perché il suo scopo primario è quello di captare l’energia solare convogliandola all’interno dell’edificio, contribuendo al riscaldamento dello stesso.

Quando si parla di serre bioclimatiche, a differenza di quanto avviene per le verande, la differenza non la fa l’impatto visivo, bensì quello energetico. Dunque, per ottenere il permesso di realizzare una serra bioclimatica è necessario soddisfare alcune specifiche tecniche ben precise.

I vantaggi che offre una serra bioclimatica

Una serra solare bioclimatica è, al pari della veranda, a tutti gli effetti, un volume abitativo realmente fruibile. La sua realizzazione, però, viene concessa a titolo gratuito, poiché viene considerata alla stregua di volume tecnico. Una serra solare non risulta neppure soggetta al pagamento degli oneri, previsti invece qualora, per una qualunque abitazione, si presenti un progetto che implichi un aumento di SLP e/o di volumetria.

I Plus però non si registrano solo a livello economico e burocratico, ma anche sotto il profilo energetico e prestazionale, perché la presenza di una serra può ridurre, anche significativamente, i consumi e le emissioni di CO2. Prova ne è il fatto che la realizzazione di manufatti di questo tipo si può perfino usufruire dell’Ecobonus!

A questo punto vi starete chiedendo: come mai non ci sono serre bioclimatiche un po’ ovunque? La risposta è semplice: una serra solare, per poter essere considerata tale e godere dei benefici appena esposti, deve rispettare rigide normative, specie in fatto di contenimento dei consumi energetici.

Il D.G.R. N.1216 del 10/01/2014 riconosce la funzione bioclimatica di queste installazioni solo a patto che:

  • vengano progettate in modo tale da integrarsi nell’organismo edilizio;
  • attraverso specifici calcoli energetici, si dimostri che la loro presenza comporta una riduzione almeno del 10% dei consumi di combustibile fossile utilizzato per il riscaldamento invernale;
  • non siano in alcun modo dotate di impianti né di riscaldamento né di raffrescamento;
  • abbiano una superficie di pavimento pari al massimo al 15-30% della superficie utile interna dell’alloggio e
  • soddisfino determinati requisiti anche in termini di orientamento, scelta dei materiali e rispetto alla presenza di eventuali schermature.

Chiudere veranda senza permessi

Cosa potrebbe succedervi se decideste di chiudere una veranda senza i necessari permessi?

Come abbiamo già detto, commettereste un reato di abuso edilizio in piena regola, esattamente come se aveste costruito un edificio su un terreno non edificabile; oppure soprelevato o ampliato una villetta dove non vi era più volumetria residua per poterlo fare.

Ecco, allora, che le conseguenze potrebbero essere molto sgradevoli e tutt’altro che lievi. Innanzitutto, sarete obbligati a rimuovere l’intera struttura a vostre spese.

Se non lo farete verrà fatta rimuovere e dovrete pagare anche una sanzione pari al doppio dell’incremento del valore dell’immobile di cui avete goduto grazie alla presenza della veranda stessa.

Ma non finisce qui, perché penalmente, il reato di abuso edilizio, che peraltro non decade dopo la rimozione dello stesso, è sanzionabile. Potrete incappare in un’ammenda fino a 10.329 euro, imputabile all’inosservanza delle norme e dei regolamenti vigenti; nonché nell’arresto fino a 2 anni e in un’ulteriore ammenda da 15.493 a 51.645 euro, per aver dato corso all’esecuzione di lavori senza permesso.

Come avrete ben capito, se desiderate sfruttare il vostro terrazzo ricavando un ambiente chiuso, dovrete come prima cosa rivolgervi ad un tecnico, che valuti insieme a voi quali siano le alternative effettivamente percorribili.

L’importante è non pensare mai di poter fare di testa propria!

Sara Raggi