Cos’è la chiave dinamometrica

Per coloro che non conoscono questo particolare tipo di chiave, va fatta una breve introduzione su un altro concetto legato a questo oggetto.

Per conoscere, infatti, l’effettiva utilità della chiave dinamometrica bisogna comprendere precedentemente il termine “serraggio“, ovvero l’azione di avvitamento di una vite o di un bullone.

Il nostro oggetto serve appunto per procedere all’avvitamento con la giusta forza di “serraggio”.

Ma come funziona e come è fatto questo particolare oggetto? Scopriamolo insieme.

Il valore di coppia: la chiave dinamometrica nel dettaglio

Un altro aspetto essenziale per capire l’utilità di questo strumento risiede appunto nel concetto di valore di coppia. Si tratta di un argomento fisico assai complesso che riguarda la rotazione di uno specifico oggetto attorno ad un altro o, per essere più pratici, la forza con la quale il bullone viene avvitato intorno alla vite.

Questo valore risulta essere molto importante per il nostro oggetto, poiché l’utilità della nostra chiave si basa proprio sulla rilevazione di questo valore e, in definitiva, sulla forza con la quale si fa ruotare il bullone attorno alla vite.

Impostando precedentemente il valore di coppia sul nostro strumento, si può ottenere l’avvitamento perfetto, applicando la forza necessaria a tal fine.

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Il raggiungimento di questo valore può essere rilevato sulla nostra chiave dinamometrica tramite un semplice scatto o attraverso un’apposita lancetta indicatrice impostata su di una scala graduata. L’unità di misura di questo valore nel sistema metrico è il newton per metro.

Le tipologie di chiave dinamometrica

Come precedentemente esposto, la funzione di questo particolare strumento è unica e consiste nell’applicazione di una determinata forza precedentemente impostata o da rilevare attraverso apposite applicazioni.

Tuttavia, la chiave dinamometrica si distingue in due particolari tipologie: a scatto e a quadrante. La differenza, naturalmente, risiede nella modalità di segnalazione con la quale viene comunicato il raggiungimento del valore di coppia. Ma scopriamole più nel dettaglio.

A scatto

Questa versione è di gran lunga la più diffusa, nonché quella più precisa. In questo caso il valore di serraggio viene impostato direttamente sullo strumento, ruotando la base della chiave fino ad ottenere il dato richiesto.

Una volta impostato il valore è possibile bloccare lo strumento in modo da essere sicuri di non sfalsare l’effettiva forza con la quale si andrà ad agire.

Una volta raggiunto il valore di coppia, la chiave ci avviserà con un semplice scatto. Questo tipo di procedimento è possibile grazie alla presenza di una semplice molla all’interno dell’impugnatura della chiave.

Naturalmente, una volta raggiunto il serraggio, la molla scatta e va ad innescare un particolare meccanismo all’interno della chiave che produce il rumore.

Una volta utilizzata la chiave va riarmata girandola in senso opposto a quello dell’azione.

A quadrante

Questa versione risulta essere molto più diffusa negli Stati Uniti ed è sicuramente meno precisa rispetto alla precedente. In questa variante il meccanismo ruota intorno a una scala graduata e ad una lancetta analogica che, come avrete intuito, va a rilevare l’effettiva forza dell’operazione.

Ciò che rende questa tipologia di chiave dinamometrica meno affidabile è il fatto che deve essere l’operatore ad interrompere l’azione una volta letto il valore di serraggio.

Naturalmente, la mancanza di precisione non riguarda lo strumento in sé, ma piuttosto la probabilità di errore umano nella rilevazione del dato. Tuttavia, questa versione è stata recentemente migliorata grazie all’avvento delle nuove tecnologie.

Come per molti altri strumenti di precisione, la via analogica a dovuto lasciare spazio a quella digitale, in grado di limitare in prossimità dello zero gli errori di rilevazione.

Anche nel caso della chiave dinamometrica a quadrante è stato concepito uno strumento digitale con le stesse proprietà di quello analogico, sostituendo lancetta e quadrante con un piccolo schermo digitale ed eliminando la probabilità di errore umano con l’avviso sonoro al raggiungimento del valore di serraggio.

Questo strumento può sembrare, ad occhio inesperto, qualcosa di superfluo. Eppure, l’inventore stesso (Conrad Bahr) capì l’importanza di non stringere eccessivamente e/o di non lasciare troppo lenti i bulloni di una qualsiasi tubatura di reti idriche e del vapore, al fine di evitare perdite o fuoriuscite talmente imponenti da mandare in tilt il sistema stesso.

Pietro Marchi