Normalmente, quando si ha a che fare con strutture ed elementi architettonici in grado di sopportare un incendio la maggior parte delle persone pensa immediatamente al cemento armato. Non tutti sanno, però, che anche determinati blocchi in laterizio, così come pure talune lastre di cartongesso possono benissimo garantire un’adeguata resistenza al fuoco.
Vengono appunto definiti pannelli di cartongesso antincendio, o meglio ignifughi, quegli elementi che hanno una certa capacità intrinseca di resistere al fuoco.
Cerchiamo allora di capire meglio di che si tratta, come è fatto un cartongesso resistente al fuoco, in cosa si differenzia dalle lastre comuni e dove trova impiego più di frequente.
– Pannelli cartongesso ignifugo
Il cartongesso è un materiale molto utilizzato in edilizia, specie in caso di ristrutturazioni, o qualora si desideri effettuare interventi rapidi, poco invasivi e a costi contenuti. Esso si presenta sotto forma di pannelli di vario spessore. Sostanzialmente si ha a che fare con elementi che hanno un’anima in gesso racchiusa tra due lastre di cartone pressato ed opportunamente trattato, che fungono da armatura. I pannelli così fatti vengono poi accostati l’uno all’altro e tassellati ad un’orditura metallica di supporto, fino a formare la geometria desiderata.
Il gesso, dal canto suo, è un minerale molto comune in natura e viene utilizzato in edilizia fin dai tempi antichi. Tutt’oggi se ne fa largo uso, specie per gli interni e per la realizzzaione di rivestimenti e decori murali un pò particolari.
Questo, peraltro, già di per sé presenta una naturale capacità di resistenza al fuoco. In caso di incendio, infatti, le molecole d’acqua che sono presenti all’interno della struttura cristallina del gesso, tendono ad evaporare molto lentamente.
Questo processo non solo rallenta automaticamente l’avanzamento delle fiamme, ma porta alla formazione di uno strato di cartongesso disidratato che a sua volta funge da isolante, poiché aumentando la porosità si ha una minore conduzione termica rispetto al gesso di partenza.
Se il gesso, di per sé, ha già delle buone proprietà di resistenza al fuoco, rispetto alle lastre tradizionali quelle ignifughe garantiscono ancora migliori performance in caso di incendio.
Le lastre di cartongesso antincendio, infatti, vengono realizzate con il cosiddetto gesso emidrato, ovvero parzialmente disidratato ed internamente rinforzato con fibre di vetro, perlite o vermiculite a seconda del tipo di pannelli prescelti. Questi materiali sono tutti incombustibili e presentano un’elevata resistenza alle alte temperature tale da incrementare le già buone proprietà intrinseche del gesso stesso.
Il cartongesso così come può essere ignifugo, può venir additivato o trattato anche in vario altro modo per garantire migliori performance, vuoi acustiche piuttosto che termiche, o ancora di resistenza all’umidità. Ovviamente è possibile realizzare lastre specifiche per combinare contemporaneamente più caratteristiche tecniche.
Migliori sono le performance e più costeranno le singole lastre di cartongesso. Se mediamente il prezzo di una lastra normale si aggira attorno ai 3,5-5 euro, quelle ignifughe partono dagli 8 euro a salire e se si desiderano prodotti ad alte performance di tenuta o isolanti il prezzo sale ulteriormente potendo arrivare fino a 25-30 euro per elementi che coniugano diverse prestazioni in un’unica soluzione.
– Cartongesso REI cosa significa
In gergo tecnico quando si parla di elementi resistenti al fuoco si utilizza il termine REI. Senza dubbio sarà capitato a tutti si sentir dire che determinate pareti, piuttosto che certe porte, devono essere almeno REI 60, piuttosto che REI 90 o REI 120. Questo accade in special modo per quanto concerne i locali pubblici o gli ambienti comuni dove le vie di fuga devono essere compartimentate e garantire una certa tenuta e resistenza.
La sigla REI altro non è che un acronimo che, come esplicitato nell’Allegato A del D.M. del 30 Novembre 1983, viene normalmente utilizzato per indicare la resistenza al fuoco di un determinato elemento costruttivo, sia esso strutturale oppure no.
- La R sta per la Resistenza Meccanica che l’elemento in questione deve conservare in caso di incendio, mantenendo le proprie caratteristiche di rigidità e stabilità.
- La lettera E indica invece l’Ermeticità (ovvero la tenuta): il dato elemento se esposto al fuoco da un lato dall’altro non dovrà lasciar passare né gas, né fumi, né tanto meno fiamme.
- Infine la I indica l’Isolamento termico: l’elemento che viene direttamente esposto al fuoco o ad una fonte intensa di calore deve essere in grado di ridurre entro certi limiti il passaggio di calore da un lato all’altro.
Il numero che segue la sigla REI sta indicare i minuti garantiti dall’elemento in caso di incendio in termini appunto di stabilità, tenuta ed isolamento termico.
Anche il cartongesso ignifugo viene classificato in base alla resistenza al fuoco che è in grado di garantire. Si avranno dunque lastre di cartongesso REI 120, che sono quelle più resistenti capaci di sopportare un incendio che si protragga per due ore ed altre meno resistenti, ovvero REI 90, o REI 60.
In via del tutto generale un cartongesso REI può essere utilizzato sia per la realizzazione di pareti e tramezze interne, che di contropareti, abbassamenti e controsoffitti, tutti chiaramente resistenti al fuoco.
– Quando è bene utilizzare il cartongesso ignifugo
Il cartongesso ignifugo viene impiegato in numerose applicazioni, sia all’interno di abitazioni private che nei luoghi pubblici. In tal senso, scegliere le lastre più consone all’impiego che si intende farne può essere davvero importante per garantire un’adeguata sicurezza.
In casa, ad esempio sarà bene che sia ignifugo il cartongesso per la cappa della cucina, così come anche il rivestimento camino dovrà essere di cartongesso resistente al fuoco, al pari di quello di una stufa. Anche le pareti e i controsoffitti che delimitano locali tecnici adibiti all’installazione di caldaie o altri impianti similari.
Nei luoghi pubblici gli ambiti in cui si utilizza questo materiale ignifugo sono ancora maggiori sia per ciò che concerne le pareti che per quanto riguarda i controsoffitti, che quasi sempre sono attraversati da numerosi impianti. Si pensi a teatri, ospedali, scuole, uffici, ecc…
– Cartongesso ignifugo, come riconoscerlo
Distinguere una lastra di cartongesso ignifugo da una “tradizionale”, non dotata di particolari proprietà di resistenza al fuoco, in realtà, è piuttosto semplice.
Qualcuno potrebbe aver sentito dire in giro che se le lastre sono di colore rosa allora significa che sono antincendio. Sebbene sia vero che molte delle lastre ignifughe in commercio sono di colore rosa, basarsi sul colore è decisamente troppo riduttivo, anche perché esistono lastre ignifughe anche di altri colori, molto dipende dall’azienda che le produce.
La cosa corretta da fare è basarsi sulla scheda tecnica di prodotto, all’interno della quale deve essere inequivocabilmente indicata la classe (euroclasse) di reazione al fuoco.
Quando si parla di cartongesso ignifugo, secondo quanto prescritto dalla norma UNI EN 520, sono due le classi possibili A1 e A2, che comprendono i materiali incombustibili. Quale sia la classe di appartenenza di ciascuna lastra viene stabilito in base a proprietà come la diffusione delle fiamme, la non-combustibilità, l’accendibilità, il potere calorifico e la produzione di fumo e di gocce ardenti.
Scegliere il cartongesso con un’adeguata resistenza al fuoco in molti casi si rivela di grande importanza, soprattutto quando si ha a che fare con edifici pubblici, con vie di esodo ed uscite di sicurezza.
Qualora, poi, per specifiche applicazioni, doveste necessitare di performance superiori, non solo in termini di resistenza al fuoco, ma anche da un punto di vista strutturale, dell’isolamento termico o acustico, in alternativa al cartongesso ignifugo potrete sempre ricorrere al fibrogesso.
– Concludendo
Come avrete capito, il cartongesso ignifugo rappresenta una soluzione ottimale qualora sia necessario garantire una protezione maggiorata della propria casa, dell’ufficio o di qualunque altro ambiente rispetto all’eventualità che si verifichi un incendio.
In generale, per impieghi piuttosto estesi del cartongesso ignifugo le specifiche tecniche che vengono richieste alle singole lastre si possono reperire direttamente all’interno della documentazione di progetto.
Per le piccole applicazioni domestiche, invece, per non sbagliare vi basterà affidarvi all’esperienza del cartongessista che eseguirà i lavori e che vi saprà consigliare quale sia effettivamente la lastra migliore da adoperare.