Sovente, specie in caso di ristrutturazione della propria abitazione, a meno di non optare per un moderno impianto di riscaldamento a pavimento, ci si trova a dover fare il calcolo dei termosifoni effettivamente necessari, in modo da capire se quelli esistenti sono sufficienti, oppure se vadano sostituiti, integrati, o, piuttosto, dislocati in maniera differente.

Sappiate che, in questi casi, la cosa migliore da fare sarebbe quella di affidare il progetto ad un termotecnico, o comunque di avvalersi della consulenza di un esperto.

Detto ciò, se non avete in mente grandi stravolgimenti, è possibile anche effettuare un calcolo approssimativo in autonomia, magari servendosi di appositi software di calcolo per radiatori, che, anche gratuitamente, è possibile reperire in rete.

Vediamo allora come si effettua il dimensionamento dei caloriferi, in modo da capire di quanti radiatori e di quanti elementi per ciascuno avete bisogno, nonché quali sono le variabili da considerare, anche a seconda del tipo di termosifone per cui scegliete di optare.

I termosifoni

Prima di addentrarci nel calcolo radiatori è opportuno comprenderne il principio di funzionamento, nonché capire quali tipologie sono attualmente presenti in commercio e come fare a scegliere.

Il principio di funzionamento è uguale per tutti i termosifoni. Al loro interno scorre un fluido termovettore ad alta temperatura, solitamente acqua, che viene riscaldata grazie alla presenza di una caldaia e distribuita ai singoli caloriferi attraverso un impianto di distribuzione dedicato. Questi, poi, riscaldano l’ambiente in cui si trovano cedendo calore all’aria per convezione.

La scelta dei termosifoni

La scelta del tipo di radiatori da utilizzare per riscaldare la propria abitazione, dipende da diversi fattori. Oggi, in commercio, è possibile trovare un’infinità di termosifoni tutti differenti, sia per estetica, che per performance.

Normalmente si prende una decisione basandosi per lo più sull’aspetto estetico dei singoli elementi. Questo perché i caloriferi, a differenza di quanto non avvenga quando si decide di optare per un riscaldamento a pavimento, restano sempre a vista e dunque non si può non tener conto del loro impatto visivo. Detto ciò, bisognerebbe sempre pensare anche agli aspetti più pratici e funzionali della questione, senza chiaramente tralasciare anche il fattore economico.

Una delle prime cose da capire, poi, è di che materiale desideriate siano fatti i vostri nuovi caloriferi.

I termosifoni in ghisa (un tempo tutti i radiatori erano di ghisa!) sono quelli più tradizionali. Questi necessitano di più tempo per riscaldarsi, ma di contro, una volta spenti, emettono calore più a lungo e sono dunque maggiormente adatti ad un impiego continuativo dell’impianto di riscaldamento. C’è da dire che sono anche più costosi, più pesanti e dunque più scomodi da installare rispetto a quelli in alluminio o in acciaio, che oggi vanno per la maggiore, ma rispetto a questi non temono la corrosione e sono piuttosto silenziosi.

I radiatori in alluminio, essendo caratterizzati da una inerzia termica molto bassa, si scaldano molto rapidamente, ma si raffreddano immediatamente una volta spenti, motivo per cui sarebbero più indicati per locali in cui non si pensa ad un utilizzo intensivo e continuativo dell’impianto di riscaldamento (come ad esempio nelle seconde case).

Un problema riscontrabile per questo tipo di elementi è la corrosione interna, al quale però è possibile ovviare utilizzando addolcimenti pesanti dell’acqua e/o ricorrendo ad inibitori chimici.

I termosifoni in acciaio oggi sono forse la scelta più comune, anche perché possono assumere diverse forme: dai più comuni a colonne, passando per i tubi, fino ad arrivare ai modelli a piastra, o a quelli più fantasiosi e di design, che sembrano delle vere e proprie sculture moderne da parete!

In questo caso l’inerzia termica è variabile. I modelli a piastra hanno un’inerzia termica più bassa, mentre per quelli a colonne e a tubi più elevata, poiché vi è contenuta più acqua.

Ciò che conta ai fini del calcolo comunque è la resa termica dei singoli radiatori, siano essi in ghisa, in alluminio, o in acciaio.

Elementi di un termosifone

Vediamo, infine, di capire cosa si intende indicare con l’espressione “elementi di un radiatore”.

Gli elementi di un calorifero sono di fatto i singoli moduli che lo compongono e che possono essere verticali (come avviene tradizionalmente) o orizzontali, a seconda dei casi e del modello di calorifero per il quale avete deciso di optare.

Questi si distinguono gli uni dagli altri anche perché, indipendentemente dal modello prescelto, normalmente, è possibile variarne la dimensione sia in altezza, che in larghezza.

Ciò significa che ogni serie viene commercializzata in un certo numero di dimensioni standard, da scegliere a seconda di dove andrà posizionato un determinato calorifero e poi, in base al calcolo watt necessari per il riscaldamento della singola stanza, si dovrà scegliere di quanti elementi debba essere composto, così da soddisfare perfettamente le esigenze del caso.

Calcolo potenza radiatori: quali parametri andrebbero considerati

In realtà, per effettuare un corretto dimensionamento dei termosifoni e conoscere esattamente il numero ed il tipo di elementi necessari ad ottenere una temperatura di comfort in tutti gli ambienti di un’abitazione è necessario interpellare un termotecnico.

L’algoritmo di calcolo utilizzato dagli esperti, infatti, è decisamente più complesso di quello che oggi vi suggeriamo e tiene conto di diversi parametri.

Ci si può accontentare del calcolo dei watt per il riscaldamento di una stanza solo qualora non si abbiano in mente grossi cambiamenti e, comunque, sempre a patto che già prima dell’intervento in oggetto non vi fossero particolari problemi nella distribuzione del calore. Diversamente, è caldamente consigliabile interpellare un esperto, perché, poi, una volta che i lavori sono finiti rimediare agli errori commessi non è così semplice!

Ma quali parametri è in grado di valutare un termotecnico, che noi non possiamo quantificare?

Innanzitutto, ogni luogo, a seconda della zona geografica e climatica in cui si trova, avrà delle necessità differenti; così come anche l’orientamento delle singole pareti ed il fatto che vi sia molta superficie vetrata ha il suo peso.

Per questo, è fondamentale considerare le caratteristiche specifiche dell’involucro della vostra abitazione e, di conseguenza, quale sia il grado di isolamento termico che questo è può garantire. Anche tra i serramenti ve ne sono alcuni molto più performanti di altri.

Infine, andrebbe sempre verificato il valore medio effettivo dell’acqua che circola del singolo impianto, sia in mandata che in ritorno e chiaramente va valutato il tipo di caldaia, il modello e la sua potenza termica, nominale ed effettiva.

Persino la posizione scelta per ogni singolo calorifero non è indifferente! Questa dovrebbe essere tale da favorire lo scambio termico ed i moti convettivi dell’aria, così da riuscire a riscaldare ogni stanza nel modo più uniforme possibile. Normalmente, il punto migliore per posizionare i radiatori è al di sotto delle finestre; tanto è vero che in molti casi la muratura, in corrispondenza di questi elementi, presenta un’apposita rientranza. Ma ci sono sempre le dovute eccezioni!

D’altro canto, tutti questi fattori, a seconda dei casi possono avere un’influenza più o meno marcata nel calcolo.

Dimensionamento radiatori

Tuttavia, in quest’articolo, vogliamo offrirvi la possibilità di effettuare in autonomia un dimensionamento di massima dei radiatori.

Attenzione: di massima vuol dire che il metodo che stiamo per suggerirvi vi permetterà di non commettere errori grossolani, ma evidentemente non può tener conto di tutti i fattori sopra elencati e dunque non può offrirvi alcuna garanzia!

Ricordatevi, poi, che è importantissimo effettuare il calcolo della resa termica del singolo radiatore, sia esso in ghisa o in alluminio. Non basatevi mai su un calcolo globale, che tenga conto di tutto l’appartamento nel suo complesso.

Per avere un buon confort termico in ogni ambiente dovrete eseguire il calcolo dei watt per tutti i termosifoni, prendendoli ad uno ad uno, in rapporto alla superficie ed al volume che quei singoli elementi (o quell’insieme di elementi) sono deputati a scaldare!

Fatte le dovute premesse, vediamo come procedere.

  • Come prima cosa dovrete eseguire il calcolo del volume da riscaldare. Prendete la superficie in pianta di ogni locale della vostra abitazione e moltiplicatela per la sua altezza effettiva. Una camera da 15 mq (che misura, ad esempio, 3 m x 5 m), alta 2,70 m avrà una cubatura di 40,5 mc.
  • Per calcolare la potenza necessaria a riscaldare una stanza, in genere, si valuta siano necessarie 30 Kcal al mc. Nel caso preso in esame, dunque, avrete bisogno di circa 1215 Kcal.
  • Ecco allora che, qualora abbiate già scelto il tipo di radiatori da installare, mediate la scheda tecnica poterete controllare la potenza generata da ogni elemento (funzione anche dell’altezza del singolo) e calcolare di conseguenza il numero di elementi necessari. Supponiamo che ogni elemento del tipo prescelto abbia una resa termica pari a 200 Kcal: per scaldare la nostra stanza di 15 mq avremo bisogno di 6 o 7 elementi (1250 kcal / 200 Kcal = 6,25).
    Per decidere se arrotondare in eccesso o in difetto affidatevi al vostro buon senso. Chiaramente se la vostra abitazione è ben isolata e magari la stanza che state considerando è esposta a sud, potete tranquillamente procedere in difetto. Diversamente, per edifici datati, poco coibentati o esposti a nord e mai direttamente al sole, meglio abbondare!

Non fatevi trarre in inganno! Molto spesso nelle schede tecniche la potenza viene espressa in Watt e non in calorie. Dovrete dunque trasformare le Kcal in Watt, lo si fa semplicemente moltiplicando le Kcal per il fattore 1,163 e le vostre 1215 Kcal diventeranno 1413 Watt.

Per gli scaldasalviette, poi, se nella stanza da bagno in cui vengono collocati non vi sono altri elementi radianti, si tende ad aumentare il numero degli elementi di un 30% rispetto a quanto emerge dal calcolo appena esposto.

In ultimo, ricordate che l’installazione di valvole termostatiche può aiutare nella regolazione della temperatura, specie se si è in presenza di impianti centralizzati.

Sperando, con questa guida, di esservi stati in qualche modo d’aiuto, ricordate: se per il dimensionamento dei caloriferi avete dei dubbi, non esitate e rivolgetevi ad un tecnico!

Sara Raggi