Se siete terrorizzati dall’ idea che qualcuno possa entrare in casa vostra per derubarvi o peggio ancora che finisca per far del male a voi o ai vostri cari e, per dormire sonni tranquilli, state pensando di installare un sistema d’allarme, ma, data la quantità di proposte diverse che è possibile trovare sul mercato, non sapete come orientarvi nella scelta, questa guida è esattamente ciò che fa al caso vostro.
Insieme tenteremo di capire a grandi linee com’è fatto un impianto di allarme, quale sono le sue componenti fondamentali, quali diverse tipologie si trovano in commercio e quale potrebbe essere la soluzione ideale per voi, in base alle vostre esigenze e a quanto siete disposti a spendere. Indice
– Come funziona un antifurto (centralina, sensori, sirene combinatore telefonico, attivazione etc)
Oggi, a differenza di quanto non accadesse in passato, sono moltissime le abitazioni protette da un impianto d’allarme, poiché purtroppo è sempre più frequente il verificarsi di furti e rapine, non solo in ville ed attici di lusso, ma all’interno di qualunque tipo di condominio ed indipendentemente che ci si trovi in centro città, in periferia o in campagna.
Se siete ancora tra i pochi a non averlo installato e state pensando di farlo, ma non riuscite bene a comprendere le differenze tra un modello e l’altro, vediamo insieme di capirci qualcosa in più.
Sebbene sia possibile trovare in commercio diversi tipi di antifurto, tutti appositamente ideati per proteggere le abitazioni da visite indesiderate, qualunque sia il sistema per cui si decida di optare, gli elementi fondamentali ed indispensabili che lo compongono sono pochi e sempre gli stessi, sebbene poi vi siano molte varianti sul tema.
Vediamo dunque di analizzarli rapidamente, per capire come funziona un comune impianto d’allarme destinato a proteggere la vostra abitazione.
La centrale
La centrale è il cuore pulsante del sistema d’allarme, in quanto coordina e gestisce tutte le altre componenti che lo costituiscono.
Per mezzo della centrale è possibile gestire e configurare le diverse zone da gestire, programmare i sensori, visionare lo storico delle rilevazioni; inoltre essa segnala eventuali malfunzionamenti, lo stato di carica delle batterie contenute sia sensori che nelle sirene ed, in alcuni casi, anche qualora vi sia una qualche ostruzione che impedisce ai sensori di funzionare correttamente.
In commercio esistono molteplici tipologie di centrali, che differiscono le une dalle altre per il numero di zone che riescono a gestire e per le funzionalità possedute, come la presenza di un’interfaccia wireless o di un combinatore GSM integrato.
La suddivisione in zone
Ogni centrale di allarme consente di impostare e di configurare diverse “zone”, suddividendo l’abitazione in aree, a ciascuna delle quali vengono poi associati uno o più sensori, ognuna gestibile in modo indipendente.
Questa operazione preliminare è molto importante perché volendo dà la possibilità di attivare l’impianto solo in alcune aree della casa, escludendone altre; inoltre permette di sapere esattamente cosa è stato rilevato e dove, distinguendo così i falsi allarmi dai reali tentativi di effrazione.
La scelta delle zone risulta dunque estremamente importante e deve essere effettuata non solo in base alla conformazione dell’abitazione, ma anche in virtù delle abitudini delle persone che ci abitano.
Controllo a distanza della centrale antifurto
Un tempo non era possibile, ma oggi verificare lo stato del proprio impianto d’allarme e gestirlo da remoto è piuttosto semplice, qualora ovviamente previsto dal sistema prescelto e può essere fatto tranquillamente da un qualunque computer, ma anche da un tablet o dallo smartphone: basta una connessione internet attiva.
Taluni produttori hanno sviluppato specifici software per il controllo da remoto, basterà scaricare una app ed il gioco è fatto!
I sensori
I sensori, insieme alla centrale, rappresentano i componenti più importanti di un impianto antifurto. Possono essere di diverso tipo, ma il loro compito è sempre il medesimo: rilevare le possibili effrazioni ed inviare alla centrale segnali che, se necessario, facciano scattare l’allarme.
Se ce n’è la necessità è possibile programmare ogni sensore in maniera autonoma; in ogni caso è bene porre la dovuta attenzione nella scelta di questi componenti, sia per ciò che concerne il tipo sia per quanto riguarda il loro numero e la loro posizione: solo in questo modo potrete essere sicuri di poter contare su un sistema antifurto affidabile e sicuro. Per questo motivo ad essi dedicheremo un paragrafo a parte.
Gli attuatori
Vengono chiamati attuatori quelle componenti che, qualora la centrale riceva i segnali dai sensori e stabilisca che l’allarme deve scattare, si azionano ed emettono fisicamente il segnale sonoro d’allarme e contemporaneamente, qualora programmati per farlo, fanno partire le chiamate o gli SMS, che avvisino tempestivamente chi di dovere. In questa categoria troviamo dunque le sirene e i combinatori telefonici.
Le sirene di allarme
Esistono diversi modelli di sirena, ciascuno con la sua forma e le sue dimensioni caratteristiche, ma tutti hanno come unico scopo quello di segnalare la presenza di un intruso ed attirare l’attenzione di chi li sente.
Le sirene di allarme possono essere collegate alla centrale via cavo (filari) oppure in modalità wireless; tutte sono dotate di lampeggiante, di duplice coperchio e hanno una doppia alimentazione: oltre ad essere collegate all’impianto di casa hanno una batteria di emergenza che gli consente di continuare a suonare anche qualora venisse staccata la corrente.
Tuttavia è possibile che si verifichino sabotaggi delle sirene di allarme, come ad esempio lo sradicamento dal muro o il riempimento di esse con schiuma per attutirne il suono; per questi motivi esistono modelli dotati di apposite protezioni ed anti sabotaggio.
Inoltre, oltre alla sirena esterna, sempre presente, è consigliabile anche l’installazione di una sirena interna, in modo da aumentare significativamente la sensazione di disagio all’eventuale intruso, facendolo fuggire rapidamente e a gambe levate dalla vostra abitazione!
I combinatori telefonici
Al combinatore telefonico è affidato il compito fondamentale di avvisare i diretti interessati e, previa autorizzazione, anche gli organi di polizia, del tentativo di effrazione in atto; diversamente qualora non fossimo in casa non potremmo sapere in alcun modo che il nostro allarme sta suonando!
Proprio per questo la maggior parte delle moderne centrali antifurto è equipaggiata con un combinatore telefonico integrato, che sfrutta la linea telefonica di casa, così appena suona l’allarme contemporaneamente parte anche una telefonata, destinata ad uno o più numeri stabiliti in fase di configurazione dell’impianto.
Esistono però anche dei combinatori telefonici GSM, che funzionano sfruttando una scheda prepagata (per intenderci una SIM di quelle che tutti abbiamo nel cellulare) e forniscono un maggior livello di sicurezza poiché permettono di effettuare la chiamata di allarme, o in alternativa anche di inviare un sms, senza necessità di utilizzare la tradizionale linea telefonica, che potrebbe venir preventivamente disattivata da ladri.
Tastiere, telecomandi e chiavi
Tastiere, chiavi e telecomandi prendono il nome di “controlli di attivazione/disattivazione”, in quanto si tratta di quelle componenti dell’impianto d’allarme destinate ad attivare e disattivare l’impianto ogni volta che si vuole.
Il numero ed il tipo di controllo dipendono dalle esigenze di ciascuno nonché dalla tipologia di abitazione e dal modo con cui si utilizza normalmente l’impianto.
La tastiera
La modalità di controllo oggi più diffusa è indubbiamente la tastiera, situata all’interno, vicino alla porta di primo ingresso: si tratta anche dell’opzione più sicura, poiché l’attivazione e la disattivazione dell’impianto avviene con l’inserimento di un codice, numerico o alfanumerico.
In aggiunta alla tastiera interna in taluni casi possono essere installate anche una o più tastiere esterne, che permettono di attivare e disattivare l’antifurto dall’esterno dell’appartamento.
Le chiavi elettroniche
Le chiavi elettroniche rappresentano una soluzione decisamente pratica, sicura e diffusa (forse più in passato) per attivare o disattivare l’impianto d’allarme: non è necessario ricordarsi alcuna combinazione poiché all’interno della chiave è contenuto uno speciale codice, selezionato tra miliardi di combinazioni possibili.
Inoltre, se per una volta, volete dare la possibilità a qualcun altro di accedere a casa vostra non è necessario rivelargli alcun codice, altrimenti per sicurezza dovreste provvedere a cambiarlo!
L’unico svantaggio di questa modalità di controllo sta nel fatto che, così come le chiavi di casa, anche quelle elettroniche dell’allarme possono essere smarrite: anzi, dato che normalmente vengono tenute tutte insieme all’interno del medesimo mazzo, qualora un malintenzionato dovesse appropriarsene, o le perdeste, chiunque le trovasse avrebbe accesso completo alla vostra abitazione!
Inoltre dall’esterno dell’abitazione è possibile controllare se l’allarme è inserito oppure no: il che potrebbe essere un vantaggio per voi (se ad esempio non vi ricordate di averlo inserito), ma un problema qualora siano i ladri a verificarne lo stato.
I telecomandi
I telecomandi, esattamente come le chiavi elettroniche, permettono di attivare e disattivare l’impianto d’allarme direttamente dall’esterno; così come anche i vantaggi e gli svantaggi sono sostanzialmente i medesimi.
In questo caso però per un corretto funzionamento del tutto è necessaria non solo una centrale che supporti questa tecnologia, ma è necessario assicurarsi anche che la frequenza su cui “lavora” il telecomando non vada in conflitto e non interferisca con altri dispositivi installati, magari dai propri vicini di casa.
– Quanti tipi di sensori: vantaggi e svantaggi di ciascuno
Come già accennato, in ogni impianto d’allarme i sensori rappresentano una parte fondamentale di tutto il sistema, in quanto sono specificatamente predisposti per rilevare la presenza di un intruso, mediante l’individuazione di alcune alterazioni fisiche all’interno dell’area da proteggere e per inviare immediatamente un segnale alla centralina che farà così scattare l’allarme.
La scelta dei sensori di un impianto influisce in maniera determinante sul l’intero grado di sicurezza dello stesso, per questo è bene valutare attentamente tutte le soluzioni possibili, analizzando i pro e i contro di ciascuna.
Qualunque antifurto si scelga di acquistare sarà sempre dotato di sensori. Ciò non toglie che ve ne siano di svariate tipologie, ciascuna che opera in modo differente dalle altre: alcuni, come quelli a microonde o quelli ad ultrasuoni, rilevano la presenza di un intruso attraverso i suoi movimenti; i sensori a infrarosso passivo, invece, registrano l’alterazione della temperatura nell’ambiente, indice che qualcuno è entrato in casa e poi vi sono i contatti magnetici, definiti sensori puntuali, che si attivano nel caso in cui la porta, le finestre o le portefinestre vengano aperte.
I sensori si dividono in tre grandi categorie: sensori da interno, da esterno e contatti magnetici.
Vediamo dunque di analizzarle brevemente una ad una, mettendone in luce pro e contro.
Sensori da esterno
I sensori da esterno si utilizzano per segnalare la presenza di intrusi in aree piuttosto ampie, situate appunto, all’esterno della nostra abitazione, come giardini e balconi; sono particolarmente indicati qualora il vostro impianto sia dotato di un programma che consente di tenere i sensori attivi anche quando si è in casa e dunque in tali frangenti vi avviserà tempestivamente dell’arrivo di qualcuno prima che questo riesca a forzare porte o finestre.
Le tipologie di sensori da esterno sono diverse ed in particolare è possibile distinguere tra tecnologie ad infrarossi, a microonde o combinate.
Sensori ad infrarossi
I sensori ad infrarossi a loro volta, a loro volta possono essere ad infrarosso attivo o passivo.
I sensori di tipo attivo si compongono di due elementi che tra loro si inviano raggi infrarossi, creando una barriera invisibile che, qualora venga interrotta, fa suonare l’allarme. Si tratta di barriere molto sottili, molto affidabili ed esteticamente gradevoli, ideali da applicare su porte e finestre.
Questo tipo di sensori chiaramente va programmato in base alle proprie esigenze, per evitare che il passaggio di un gatto o le foglie spinte dal vento creino fastidiosi falsi allarmi; il loro vantaggio principale è che, essendo costituiti da due sensori comunicanti tra loro, il sabotaggio da parte di malintenzionati risulta essere molto difficile, senza contare che funzionano alla perfezione anche con porte e finestre aperte, permettendo la parzializzazione del sistema d’allarme.
Al contrario, i sensori ad infrarosso passivo sono costituiti da un solo elemento, che, grazie alla presenza di particolari lenti, si dimostra in grado di rilevare la variazione di temperatura a seguito del passaggio di qualcuno all’interno dell’area “protetta”, facendo così scattare l’allarme.
Si tratta di elementi piuttosto diffusi, forse quelli che è più comune trovare installati, proprio perché sono facili da installare, assicurano una copertura piuttosto ampia ed il tutto ad un prezzo contenuto, sono però più semplici anche da eludere o sabotare rispetto ai precedenti.
Per questo motivo, nel momento in cui vi accingete ad acquistare sensori ad infrarossi passivi, è bene sempre premurarsi che siano dotati di protezione antimascheramento e protezione antiaccecamento.
Sensori a microonde
I sensori a microonde sono in grado di creare una barriera sensibile, generando una serie di onde elettromagnetiche ad alta frequenza; si tratta di sensori piuttosto affidabili in quanto difficilmente sabotabili e capaci di ridurre al minimo il verificarsi di falsi allarmi.
Si compongono di due elementi, un ricevitore e un trasmettitore, che segnalano lo stato d’allarme nel momento in cui si attraversa l’area sottoposta a controllo e dunque l’intensità del segnale percepito dal ricevitore si abbassa.
Per un corretto funzionamento di questi sensori il consiglio è quello di mantenere sempre costante il segnale, purtroppo però essendo piuttosto sensibili anche semplicemente la pioggia o la grandine potrebbero diminuirlo. In zone estese come i giardini comunque sono l’ideale perché garantiscono una maggior copertura rispetto a quella che si potrebbe avere con dei sensori ad infrarosso.
Sensori a doppia tecnologia
Con si evince dal nome stessi i sensori dotati di doppia tecnologia sfruttano sia la tecnologia ad infrarossi che quella a microonde in modo da riuscire a garantire una maggior sicurezza e da limitare i falsi allarmi.
Si tratta di fatto di un’interessante evoluzione dei sensori a infrarosso passivo, ma grazie all’impiego delle microonde assicurano l’antimascheramento e l’antiaccecamento del dispositivo.
Sensori da interno
I sensori da interno, altrimenti chiamati di movimento, esattamente come quelli da esterno, utilizzano tecnologie ad infrarosso o a microonde, ma a differenza di questi si impiegano appunto “all’interno” e proprio per questo motivo sono meno soggetti sia a falsi allarmi che a possibili sabotaggi e pertanto sono in grado di offrire una maggior protezione.
In genere per garantire una protezione ottimale della propria ’abitazione non è sufficiente affidarsi esclusivamente ad un sistema esterno, ma è consigliabile ricorrere sempre anche all’installazione di almeno un paio di sensori interni, in aggiunta alla protezione perimetrale, anche in modo tale da essere certi che qualora ci arrivi una chiamata o un sms perché sta suonando l’allarme non si tratti di un falso allarme!
Affinché garantiscano un buon grado di sicurezza, i sensori da interno, vanno installati nelle zone di passaggio, quali ingressi, corridoi, zone giorno o stanze che affacciano direttamente su terrazze e giardini, ma potrebbe essere opportuno collocarli anche nelle stanze della casa in cui sono normalmente custoditi gli oggetti di maggior valore; in ogni caso per decidere il modello migliore e la posizione più consona è importante tener conto della particolare disposizione degli ambienti, delle esigenze di protezione di ciascuno, delle sue abitudini e di quanto si è disposti a spendere!
Attualmente le tecnologie adottate dai sensori per interno sono le più disparate ed esistono anche diversi modelli di rilevatori, da quelli da attaccare al muro a quelli da incasso; sebbene si debba ammettere che i più richiesti sono quelli che sfruttano la tecnologia dell’infrarosso passivo, sia via cavo che via radio.
Per chi ha animali in casa è bene sapere che esistono anche sensori da interno PET immuni, che consentono di far circolare liberamente gli animali domestici di piccola e media taglia per casa, senza che per questo suoni l’allarme o sia necessario disinserirlo!
Contatti magnetici
I contatti magnetici sono sensori molto diffusi, in quanto solitamente vengono utilizzati per proteggere porte e finestre; di fatto altro non sono che piccoli contatti, da fissare rispettivamente sull’infisso e sul battente dell’anta apribile, che, nel momento in cui si apre e vengono separati l’uno dall’altro, inviano un segnale alla centrale e fanno scattare l’allarme.
Qualora si opti per l’installazione di contatti magnetici, sarebbe sempre consigliabile adottare due coppie di contatti, una da posizionare sulla tapparella o sulla persiana ed una applicare sulla finestra vera e propria in modo da garantire una doppia protezione, specie qualora le finestre o i sistemi oscuranti risultino accidentalmente aperti.
Oggi, in commercio, è possibile trovare diverse tipologie di contatti magnetici; per capire quale possa essere quello più adatto alle vostre esigenze, è essenziale tenere in debita considerazione quali siano le peculiarità degli infissi da proteggere ed il materiale con cui sono realizzati, nonché è indispensabile avere ben chiaro in mente il grado di sicurezza che si desidera raggiungere.
Ne esistono anche di differenti dimensioni, a partire da quelli a vista, di cui si percepisce visivamente la presenza e che possono essere più o meno grandi, fino a quelli più discreti e sottili da incasso, che di fatto non si notano; inoltre sono disponibili in due versioni via cavo o via radio.
La tecnologia utilizzata dai contatti magnetici, la cosiddetta “Reed” è stata soggetta spesso a numerosi sabotaggi, per cui oggi viene dotata una speciale componente anti-sabotaggio che ne garantisce un livello di protezione maggiore.
Il limite maggiore di questi dispositivi però è che l’allarme di fatto scatta solo a forzatura avvenuta, il che comporta innanzitutto danni agli infissi e poi comporta una sicurezza solo parziale.
Va ammesso che i contatti magnetici, in genere, sono componenti piuttosto economici (è di fatto il loro maggior pregio!) e semplici da installare, tanto che è possibile farlo anche autonomamente, senza bisogno di assoldare professionisti o tecnici e riuscendo così a risparmiare qualcosina!
– Installazione antifurto casa
In rete è possibile trovare tantissimi “kit antifurto” diversi: esistono svariati pacchetti, ciascuno dei quali al suo interno ha tutti gli elementi necessari per avere alla fine un sistema d’allarme funzionante, che consenta di proteggere la vostra casa nel migliore dei modi; ovviamente, a seconda delle vostre preferenze, anche in base a quanto siete disposti a spendere, varieranno anche il numero ed il tipo di elementi inclusi.
Kit fai da te o installatore?
La prima cosa che dovete stabilire, però, è se decidete di optare per un kit fai da te, generalmente a tecnologia wireless e che vi consente di risparmiare sul prezzo finale, anche in virtù del fatto che dovrete installarlo da soli, o piuttosto di un kit che per essere montato necessita l’intervento di un installatore professionista.
Chiaramente il principale vantaggio nell’acquisto di un kit antifurto fai da te è proprio il costo; tuttavia, sebbene è pur vero che già la sola la presenza di un impianto di allarme in taluni casi rappresenta un buon deterrente nei confronti dei ladri, dall’altro è indispensabile tener conto che il grado di sicurezza di un antifurto non si basa solo sulla qualità dalle componenti utilizzate, ma soprattutto è il frutto di un’analisi attenta dei possibili punti di intrusione e dello studio delle “criticità” dell’abitazione, valutazioni che chi è del mestiere è in grado di rilevare in maniera impeccabile.
Difficile stabilire a priori se sia meglio affidarsi ad un esperto o fare da sé: molto dipende anche dalla personale attitudine ai lavori manuali. Ciò che è bene tener conto è che se si è deciso di investire sulla propria sicurezza e non si è certi di riuscire a fare da sé è bene spendere qualcosa in più e rivolgersi fin da subito ad un istallatore, che saprà anche consigliarvi ed indirizzarvi verso la scelta delle componenti che maggiormente fanno al caso vostro.
Sistema d’allarme cablato/ibrido o senza fili?
Altra valutazione importante che riguarda l’installazione è se optare per un allarme cablato, per uno senza fili, o per uno cablato/ibrido.
Partendo dal presupposto che entrambi offrono le medesime prestazioni e che si tratta di prodotti molto simili sia nella programmazione, che nell’emissione dei segnali, ma anche per quanto concerne il tipo di sensori collegabili, si opta per l’uno piuttosto che per l’altro in base alle caratteristiche della propria abitazione.
Mentre le case più nuove in genere hanno già una predisposizione che consenta di per poter passare i cavi di un impianto d’allarme senza problemi e senza dover rompere nulla (ed anche nelle ristrutturazioni è possibile prevedere una cosa del genere), in quelle più datate sarebbe necessario intervenire sia sull’impianto elettrico che sui muri per far passare fili originariamente non previsti, pertanto si opta normalmente per un sistema che ne sia privo: è solo una questione pratica e costruttiva!
Un allarme cosiddetto cablato e/o ibrido offre però alcuni vantaggi rispetto ad uno senza fili: globalmente costa meno, le sue componenti in genere hanno prezzo più convenienti; si ha la possibilità di integrarlo con moltissimi rilevatori e, qualora sia ibrido, di eseguire anche un ampliamento con componenti senza fili; è più resistente alle interferenze ed ha costi di manutenzione ridotti, rispetto a quello senza fili dove è necessario periodicamente sostituire tutte le batterie.
Di contro quest’ultimo si installa più rapidamente e con costi (relativi solo all’installazione) inferiori; è molto flessibile ed in caso di trasloco può essere reinstallato nella nuova abitazione.
– Agevolazioni fiscali per l’installazione di un antifurto domestico
Di certo la spesa per l’installazione di un impianto d’allarme non è irrisoria. Poi molto dipende da come questo viene fatto, dalla sua tipologia, dal numero e dal tipo di sensori installati, dalla conformazione e dalle dimensioni della vostra abitazione, dal tipo di centralina e di programmazione prescelte e da molto altro ancora.
In tutti i casi però, poco o tanto che abbiate deciso di investire in questo tipo di operazione, vi sarà di conforto sapere che per l’installazione degli impianti d’allarme domestici è possibile usufruire di tre diverse tipologie di “bonus”; vediamo dunque di analizzarli brevemente tutti, poichè comunque riuscire a recuperare una buona parte di quello che si è speso può essere un incentivo all’acquisto non da poco!
Bonus ristrutturazioni edilizie: Recupero fiscale 50% delle spese sostenute
Oramai da diversi anni, con aliquote differenti di anno in anno a seconda di quanto stabilito di volta in volta nella Legge Finanziaria vigente, qualora si intervenga sulla propria abitazione ristrutturandola in toto o anche parzialmente, ovvero introducendovi alcune migliorie, è possibile usufruire di importanti detrazioni fiscali.
Queste valgono anche per le spese sostenute per la protezione e la sicurezza di casa: ovvero per tutte quelle spese relative all’acquisto ed all’installazione di un impianto d’allarme antintrusione e/o di videosorveglianza, che dunque sono detraibili nella misura del 50%, per ora sicuramente almeno fino al 31 dicembre 2016.
Attenzione però: in questo caso non è possibile usufruire di agevolazioni fiscali qualora si stipulino contratti speciali con istituiti di vigilanza.
La detrazione avviene sull’IRPEF e viene ripartita in dieci quote annuali di pari importo, da “spalmare” a partire dall’anno in cui sono state sostenute e nei nove seguenti fino ad esaurimento del credito.
Per poter godere di quest’agevolazione è necessario essere proprietari, o titolari di un diritto di reale godimento dell’immobile, o ancora inquilini dello stesso.
L’importante in questi casi, perché sia effettivamente possibile godere della detrazione, è sempre effettuare i pagamenti con bonifico bancario apposito, destinato appunto alle operazioni di questo tipo in cui è ben specificata la causale del versamento: attenzione, tutto quanto venga corrisposto in contanti o con assegni non verrà considerato detraibile in alcun modo!
IVA agevolata al 10%
I sistemi d’antifurto, oltre che della detrazione Irpef che consente il recupero del 50% delle spese sostenute, possono godere anche di un’ulteriore agevolazione legata all’IVA (Imposta Valore Aggiunto). Per usufruirne è necessario richiedere all’installatore del sistema antifurto di applicare l’IVA ridotta al 10%, anziché quella al 22%, ove possibile, ovvero su alcuni componenti utilizzati per la realizzazione dell’impianto.
Ad esempio, come illustrato nella guida “Ristrutturazioni edilizie – Le agevolazioni fiscali“ nel caso si configurasse una spesa da 10.000 euro, dei quali 4.000 relativi alla prestazione lavorativa (istallazione mano d’opera) e 6.000 euro invece per il materiale necessario è possibile richiedere l’applicazione dell’IVA in misura ridotta al 10% sulla differenza tra l’importo complessivo dell’intervento e quello dei beni significativi, ovvero su 4.000 euro (10.000 – 6.000 = 4.000), mentre sul valore residuo si applica nella misura ordinaria.
Bonus videosorveglianza 2016
Infine, la Legge di Stabilità 2016, nel “pacchetto sicurezza”, ha introdotto il cosiddetto “Bonus videosorveglianza”, con il preciso intento di favorire la sicurezza dei cittadini, prevenendo i furti in casa e ha stanziato 15 milioni di euro, da destinare a tutti i privati che durante il corso di questo anno installeranno sistemi di videosorveglianza digitale o stipuleranno contratti con istituti di vigilanza (ipotesi quest’ultima esclusa invece dal bonus per le ristrutturazioni).
– Miglior antifurto di casa – La nostra opinione
Premesso che, come oramai avrete intuito, ogni situazione va un po’ studiata in maniera a sé stante in base alla conformazione della casa ed alle abitudini dei proprietari, vogliamo illustrarvi alcune delle proposte presenti sul mercato, suddivise per tipologia.
Ovviamente ciascuna è un kit base, al quale possono essere abbinati molti più sensori o in grado di essere implementati in vario modo.
– Miglior antifurto di casa senza fili
* Kit R1B antifurto allarme casa kit rfid gsm wireless controllo da cellulare
Questo impianto d’allarme wireless, risulta completo e adatto ad ogni di esigenza; il kit si compone di una centralina d’allarme; un sensore volumetrico Wireless PIR; un sensore magnete senza fili per porta; una sirena interna con filo; due telecomandi/portachiavi; un alimentatore ed un manuale in lingua Inglese.
Il display è in Italiano ed è molto semplice ed intuitivo da gestire; il tutto poi può essere controllato da remoto tramite tablet o smartphone con apposita applicazione disponibile sia per Android che per Ios e tramite menù è possibile personalizzare la password.
In caso di allarme l’antifurto invia una chiamata e/o un SMS; è in grado di memorizzare fino a 6 diversi numeri di telefono a cui inviare chiamate in caso di effrazione e 3 numeri di telefono a cui mandare un SMS e può supportare fino ad 8 telecomandi.
Dal display LCD è possibile visionare gli ultimi 30 ultimi allarmi registrati e vedere dove sono state riscontrate effrazioni ed ha una batteria interna AAA NI-HI ricaricabile, attivabile in caso di blackout.
* KIT Siqura 4X, centrale Frequenza Multipla e doppia codifica, GSM + PSTN + SMS + APP + WEB
In questo kit è inclusa la centralina SIQURA 4X, a frequenza multipla e doppia codifica che consente un’elevata protezione grazie appunto alle due frequenze gestite 433.92Mhz e 868.35Mhz ed alla codifica cryptocode 3.0 e LRN code 4.0, nonchè alla supervisione completa (centrale, sensori, sirene, ed altri dispositivi compatibili) con indicazione del corretto funzionamento dei sensori e della relativa batteria.
La centrale SIQURA 4X è gestibile tramite display LCD touchscreen, oppure da remoto tramite SMS o tramite le APP fornite e consente una gestione avanzata delle parzializzazioni, modalità giorno, notte, emergenza, ecc…
Nel kit troviamo: una centralina SIQura 4X Frequenza MULTIPLA e doppia codifica per linea fissa + GSM + SMS; tre sensori a contatto magnetico per porta/finestre, a scelta bianchi o colorati; un sensore di movimento volumetrico PIR+DMT a doppia tecnologia; una sirena con lampeggiante da interno/esterno via radio; due telecomandi a 6 tasti; due chiavette elettroniche a sfioro; un adesivo deterrente; una Sim Card GSM compresa nel prezzo ed un manuale ed una video guida entrambi in italiano.
Senza contare che si può disporre gratuitamente di un’APP evoluta per la gestione remota via smartphone (Android/iOS/Windows Phone); di un servizio di preconfigurazione personalizzato e di un’assistenza telefonica premium.
* KIT A2BSolar Antifurto allarme casa kit gsm wireless controllo da cellulare
Questo kit comprende: una centralina d’allarme; 4 sensori volumetrici Wireless PIR; 6 sensore magnetici senza fili per porte e finestre; una sirena interna con filo ed una sirena esterna con pannello solare; due telecomandi portachiavi e un alimentatore.
Si tratta di un impianto di allarme wireless, completo e adatto ad ogni esigenza, ideale per proteggere la propria casa, ma anche negozi o uffici, anche se disposti su più piani; infatti a prescindere dai sensori in dotazione è possibile associare fino a 7 sensori cablati e fino a 99 di tipo wireless, che è possibile poi parzializzare suddividendoli in zone.
La centrale, alimentata con batterie al litio da 7,4 Volt, è controllabile tramite telefono, tastiera o telecomando, inoltre supporta la registrazione di messaggi vocali che verranno trasmessi telefonicamente in caso di allarme e la rilevazione del movimento avviene anche in totale oscurità.
La centralina risulta compatibile con qualunque tipologia di sensore wireless o cablato presente sul mercato. Grazie al combinatore GSM questo antifurto è in grado di inviare telefonate e/o SMS per avvisare del possibile pericolo, senza alcuna necessità di disporre di una linea telefonica fissa: basterà acquistare una SIM ed inserirla nell’apposito slot presente sul retro.
– Sistemi di allarme wireless Home Lock di FAAC
Home Lock è il sistema d’allarme senza fili di FAAC, marchio che già di per sé rappresenta una garanzia di qualità. In questo caso non è un kit predeterminato che vogliamo proporvi, con al suo interno elementi predefiniti, ma piuttosto un sistema, estremamente personalizzabile, per cui potrete scegliere il tipo di centralina che preferite, come il numero ed il tipo di sensori, ecc, il tutto pensato per un’estrema flessibilità ed un completo adattamento alle esigenze del singolo.
In tutti i casi ciò che caratterizza Home Lock è la semplicità nell’installazione, che garantisce una posa semplice senza necessità di intervenire con alcuna opera muraria, poiché il fissaggio dei vari componenti non richiede alcun collegamento via cavo ed il kit viene fornito già pre-configurato e dotato di batterie di backup, pronto per un utilizzo immediato; il tutto associato ad un design elegante.
Il sistema d’allarme Wireless Home Lock utilizza tecnologia radio bidirezionale su tutte le periferiche ed un telecomando per garantire una sicura trasmissione dei nostri ordini; inoltre un segnale di ritorno informa quando il comando di attivazione o disattivazione dell’allarme è stato effettivamente ricevuto ed eseguito, senza contare che la trasmissione con segnali radio criptati rappresenta un’ulteriore garanzia di affidabilità ed d ovviamente è fornito di batterie che garantiscono il corretto funzionamento dell’impianto anche in caso di black out o sbalzi di corrente.
L’aggiunta di rilevatori, telecomandi e periferiche è possibile anche successivamente rispetto all’installazione, garantendo un’espansione modulare a nuove zone e nuove funzionalità.
– Migliore kit antifurto fai da te
* KIT M2E Antifurto Allarme Casa Kit Wireless Senza Fili Controllabile da Cellulare
Questo kit comprende: una centralina d’allarme; un sensore di movimento Pir, un sensore per porte-finestre; una sirena cablata per interno; due telecomandi portachiavi ed un manuale in Italiano.
La Centralina di allarme è dotata di combinatore telefonico GSM per l’allarme (frequenze 900/1800/1900Mhz) ed è in grado di gestire fino a 99 zone, per cui questo kit può essere implementato a piacimento con un numero praticamente infinito di sensori wireless oltre che con 4 sensori filari.
In caso di allarme la centralina avverte tramite SMS o telefonata, utilizzando la sim card da installata al suo interno, senza bisogno di alcuna linea telefonica fissa ed è possibile memorizzazione fino a 6 numeri di telefono per le telefonate di alert e 3 numeri per la ricezione di SMS; inoltre supporta anche le registrazioni di messaggi vocali che verranno trasmessi telefonicamente in caso di allarme.
È dotato di speaker e microfono incorporato necessari per le funzioni particolarmente avanzate come quella di interfono, di ascolto ambientale, di richiesta SOS e la funzione telefono, che permette di telefonare direttamente digitando il numero che si desidera chiamare sulla tastiera.
In caso di black out elettrico l’autonomia è assicurata da una batteria ricaricabile incorporata.
Attraverso la tastiera centrale o il telecomando è possibile attivare un’attivazione totale dell’allarme, una parziale o persino ritardata; vi è una protezione mediante password e in tutto può essere gestito anche da remoto, grazie ad un’apposita APP; è possibile anche programmare degli orari automatici di attivazione e disattivazione e a zone.
* Kit G2016GSM-FULL con combinatore telefonico GSM e supporto SMS
Questo impianto di allarme completo, con sensori senza fili e pronto all’uso, viene venduto sul web ad un prezzo molto interessante e non è difficoltoso da installare, né da utilizzare, anche perché parla in italiano; inoltre è possibile ampliarlo a proprio piacimento (sia con sensori senza fili che con fili), a seconda delle necessità e quando e qualora lo si desideri.
Nel kit sono inclusi: una centrale di allarme di ultima generazione con combinatore telefonico GSM con supporto telefonico e SMS, disponibile in colore bianco o nero, una sirena interna (via filo) ed una esterna (senza fili), una batteria tampone in caso di blackout, un frontalino in italiano, un modulo interno di espansione per le funzioni avanzate, 4 sensori senza fili per porte/finestre/tapparelle, un sensore specifico per porte di ingresso blindate, un sensore di movimento ad infrarossi (PIR) senza fili, 2 comodi telecomandi per portachiavi a quattro funzioni, una sirena con lampeggiante e ripetitore visivo/sonoro di stato incorporato, un alimentatore, un manuale cartaceo in italiano, oltre alla disponibilità di una consulenza gratuita per l’installazione al numero verde gratuito.
Ovviamente anche in questo caso è possibile gestire il tutto da remoto tramite tablet o smartphone grazie ad un’APP dedicata, disponibile sia per Android e iPhone, (in corso di sviluppo anche la versione per Windows Phone).
– Conclusioni
Come avete potuto capire leggendo questa guida, per quanto riguarda gli impianti d’allarme domestici, le possibilità sono innumerevoli, tutte a loro modo valide: l’importante è stabilire innanzitutto verso che tipologia di prodotto pensate di orientarvi e poi valutare bene la questione in relazione alle vostre abitudini, al vostro stile di vita, al budget di cui disponete, ma soprattutto alla conformazione ed alle criticità proprie della vostra abitazione.
L’importante è riuscire a dormire sonno tranquilli, almeno in casa propria!