L’accetta per il legno rappresenta un attrezzo d’importanza primaria non solo nel campo della falegnameria, ma anche per tutte quelle persone che, avendo la fortuna di possedere un bel caminetto, sono solite procurarsi da sole la legna da ardere.
Come per qualsiasi altri strumento, tuttavia, è di fondamentale importanza saperlo scegliere con oculatezza, selezionandolo con attenzione tra i numerosi modelli che il mercato mette a disposizione.
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Questa guida, dunque, ha lo scopo di addentrarsi in maniera specifica nella descrizione dei vari tipi di accetta presenti in commercio, aiutandovi così a scegliere quella che fa al caso vostro. Se l’idea vi stuzzica, quindi, vi consigliamo vivamente di proseguire con la lettura.
– Accetta: che cos’è e come funziona
Capita spesso, nel gergo comune, di considerare l’accetta uno strumento alla stregua dell’ascia o della scure: spesso, anzi, questi tre termini vengono confusi e vengono così utilizzati per designare lo stesso tipo di utensile. Nulla di più sbagliato.
Benché questi strumenti rientrino tutti e tre tra gli attrezzi per spaccare la legna, infatti, possiedono comunque caratteristiche differenti, che li rendono quindi destinati a utilizzi diversi.
In questa guida, come abbiamo detto, ci occuperemo specificatamente dell’accetta ma, allo scopo di spiegare al meglio in che cosa consiste questo strumento, dovremo inevitabilmente paragonarlo agli altri due, illustrandone le differenze.
Prima d’inoltrarci in questa questione, tuttavia, è bene innanzitutto possedere almeno un’idea di base in merito a come si presenta la nostra accetta.
Struttura dell’accetta
L’accetta, come abbiamo detto, è uno degli utensili maggiormente utilizzati per tagliare la legna. Essa si compone da un manico in legno, la cui lunghezza è compresa tra i 30 e i 35 cm; da una testa in ferro (o martello), che rappresenta lo strumento di taglio vero e proprio e che può arrivare a pesare fino a 600 – 700 grammi; e, infine, dal cuneo, che altro non è se non il perno di ancoraggio che serve a fissare il manico alla testa.
Di queste tre parti che compongono lo strumento, il manico è quella che riveste la funzione più importante: poiché l’accetta si utilizza con una mano sola, infatti, è di fondamentale importanza che esso offra un’impugnatura ergonomica e una presa salda.
Per quanto riguarda la lama, invece, è scontato che debba presentarsi il più possibile tagliante ed essere così in grado di effettuare tagli precisi e molto profondi.
Caratteristiche della lama e del manico
Dopo aver spiegato sommariamente come si presenta visivamente un’accetta, è tempo di addentrarci maggiormente nello specifico, illustrando quali caratteristiche devono possedere lama e manico per essere ritenuti degni di attenzione.
Come abbiamo detto, infatti, se il manico rappresenta forse la parte più importante dello strumento per il fatto che è quella a essere impugnata dalla persona che sta usando l’accetta, la lama è parimenti fondamentale proprio per il fatto di rappresentare la parte tagliante: quella che, a conti fatti, svolge il lavoro. Andiamo quindi a vedere come devono presentarsi manico e lama in un’accetta degna di questo nome.
Manico
La prima cosa da osservare nel manico è il materiale con cui è stato realizzato. Nonostante quello più comunemente utilizzato sia il legno, infatti, molte case produttrici preferiscono usare materiali alternativi quali il metallo, la vetroresina, il polipropilene e la plastica pressurizzata.
Se, tuttavia, riteniamo che il legno sia per noi la scelta migliore, allora dobbiamo prestare attenzione alle sue venature: un’accetta in ottime condizioni, infatti, le presenterà in posizione verticale o longitudinale; viceversa, una di tipo scadente avrà invece venature oblique o laterali.
Lama
Per quanto riguarda invece le caratteristiche specifiche della lama, è bene partire illustrando un’importantissima differenza.
Di lame, infatti, ve ne sono di due diverse tipologie: abbiamo le lame da spacco, specificatamente utilizzare per spaccare la legna e, di conseguenza, più grosse, robuste e durature; e abbiamo anche le lame per la sramatura, il cui scopo è quello di operare un lavoro di precisione sui rami, potando quelli di piccole dimensioni.
Il loro problema, tuttavia, è che pur essendo più taglienti si presentano anche maggiormente fragili e soggette ai graffi.
Per poter distinguere queste due tipologie di lame, può risultare molto utile valutare attentamente la loro affilatura: un’affilatura convessa, che ricorda cioè la forma di una U, è infatti rappresentativa di una lama da spacco, adatta cioè a tagliare tronchi grossi e spessi; al contrario, un’affilatura acuta, cioè a forma di V, è più tipica di una lama per la sramatura.
Oltre a quella del manico e della lama, come abbiamo detto, l’accetta si caratterizza anche per la presenza di un terzo, importantissimo elemento, vale a dire il cuneo: il suo scopo è infatti quello di tenere strettamente unite queste due parti, evitando che esse possano distaccarsi e ferirci gravemente.
Una sicurezza in più in questo senso, pertanto, è data dal cosiddetto “cuneo di sicurezza”, appositamente progettato per evitare l’accadimento d’incidenti di questo tipo, che possono rivelarsi anche mortali.
Peso, dimensioni e accessori dell’accetta
Altre questioni importanti legate alla scelta dell’accetta riguardano il suo peso e la sua dimensione, nonché gli accessori che il mercato mette a disposizione per facilitarne la manutenzione.
Tra questi ultimi, per esempio, figurano il copri lama e il fodero, il cui scopo è quello di coprire la lama nei momenti in cui non la si sta usando: il motivo, da un lato, è quello di evitare di ferirci inavvertitamente, magari nel mentre che scaviamo con la mano nella nostra cassetta degli attrezzi; dall’altro, inoltre, si tratta di strumenti in grado di preservare le caratteristiche della lama, tutelandola dall’attacco della ruggine e degli agenti esterni.
Sempre per il corretto mantenimento della lama, inoltre, un altro strumento molto utile è l’affila lama, di fondamentale importanza al fine di mantenerla sempre bella tagliente.
Per quanto riguarda invece la questione relativa alle misure dell’accetta, ossia il peso e le dimensioni, dovremo tenere in considerazione il fatto che essi variano anche a seconda dei materiali usati per la realizzazione dello strumento.
I modelli classici con il manico lungo tra i 25 e i 35 cm e il martello di 500 – 600 grammi sono solitamente utilizzati per lo spacco in verticale dei piccoli tronchi di legno. Se l’uso che intendiamo farne è questo, pertanto, allora un’accetta di tipo classico è ciò che fa al caso nostro.
Se, al contrario, cerchiamo uno strumento adatto a realizzare lavori di grande precisione, che ci permetta cioè d’infierire colpi a una distanza maggiore, allora dovremo inevitabilmente optare per un modello dal manico più lungo.
In quest’ultimo caso, tuttavia, non si parlerebbe più tanto di accetta, quanto piuttosto di scure o di ascia: un argomento che avremo modo di approfondire meglio nel paragrafo successivo.
– Ascia, accetta e scure: le differenze
Come abbiamo anticipato all’inizio, è tipico del linguaggio comune riferirsi ad ascia e ad accetta considerandole lo stesso tipo di attrezzo e, spesso e volentieri, a questi due termini si accompagna la parola “scure”, usata anch’essa in modo improprio.
In questo paragrafo, pertanto, andremo a esaminare nello specifico come sono fatti questi strumenti e in che cosa differiscono rispetto alla nostra accetta.
Scure vs accetta: le caratteristiche che le differenziano
Cominciamo proprio dalla scure che, rispetto all’ascia, è uno strumento che si avvicina molto di più all’accetta: in questo caso, dunque, confondersi è molto facile, tanto che perfino molti esperti del settore utilizzano le parole “accetta” e “scure” come se fossero sinonimi. A ben guardare, tuttavia, qualche piccola differenza c’è ed è giusto tenerne conto.
Come abbiamo affermato nel paragrafo precedente, l’accetta offre la possibilità di scegliere tra una lama dall’affilatura sottile e una dall’affilatura convessa, con la quale è possibile effettuare un taglio di tipo verticale. Tutto questo vale anche per la scure, ma con un’importante differenza: il suo manico è più lungo e può raggiungere anche i 90 cm (contro i 25-35 cm del manico dell’accetta). Anche il peso è leggermente superiore e può arrivare fino al chilo e mezzo.
Ascia vs accetta: in che cosa divergono
L’ascia è l’attrezzo che presenta le maggiori differenze, sia rispetto alla scure che rispetto all’accetta (che, come abbiamo avuto modo di scoprire, si somigliano parecchio). Oltre a un peso nettamente superiore a quello dei due strumenti precedenti, infatti, l’ascia consente di effettuare sia tagli verticali che tagli di tipo orizzontale.
Nella scelta stessa della lama, inoltre, sono presenti maggiori opzioni: essa può infatti presentarsi progettata per un taglio orizzontale, verticale o bipenne, a seconda delle esigenze dell’acquirente. L’unica similitudine, invece, si trova per quanto riguarda la lunghezza del manico: come per la scure, infatti, esso può arrivare a toccare i 90 cm.
Come possiamo notare, dunque, nonostante le evidenti somiglianze, accetta, ascia e scure sono a tutti gli effetti tre utensili diversi fra loro che, in quanto tali, vengono destinati a usi differenti.
Nel paragrafo successivo, infatti, avremo modo di approfondire questo stesso discorso per quanto riguarda la sola accetta, che è poi l’oggetto della nostra guida. Parlare di “accetta per spaccare la legna“, infatti, significa di fatto generalizzare: questo perché parliamo di un attrezzo che può presentarsi davvero in tanti modelli diversi e, per poter vantare una conoscenza approfondita dello strumento, è bene averli tutti presenti o, quantomeno, conoscere quelli più importanti.
– Tipi di accetta: quanti ce ne sono e per cosa si usano
Nel paragrafo precedente abbiamo accennato al fatto che di accetta non ne esiste un’unica tipologia ma, al contrario, ve ne sono di molti tipi diversi: proprio per questo, è molto importante imparare a distinguerli fra loro, in maniera tale da saperli riconoscere al volo quando li vediamo, con la consapevolezza che a ciascuna di queste tipologie è associato un utilizzo diverso.
In questo paragrafo, dunque, andremo a esaminare quelle che rappresentano le più comuni tipologia d’accetta: di ciascuna di esse proporremo una breve descrizione relativa ai suoi materiali, al tipo di lama e, ovviamente, all’uso che se ne può fare.
I modelli che prenderemo in esame, pertanto, sono i seguenti: l’accetta canadese, l’accetta Tomahawk, l’accetta da falegnameria, l’accetta da macelleria e, infine, l’accetta multifunzione.
Accetta canadese
Per quanto la cosa possa sorprendere, viene chiamata con questo nome la classica accetta, vale a dire quella di cui abbiamo parlato finora. L’accetta canadese, infatti, altro non è se non l’accetta per antonomasia, ossia il classico strumento utilizzato per tagliare i ciocchi di legno.
Per quanto le sue caratteristiche dovrebbero essere ormai note, può comunque risultare utile riassumerle brevemente, in maniera tale da evidenziarle rispetto a quelle delle accette che descriveremo successivamente.
L’accetta canadese, pertanto, presenta una struttura composta da un manico (tradizionalmente in legno, ma disponibile anche in altri materiali) di una lunghezza compresa tra i 25 e i 35 cm.
Il manico è fissato alla testa mediante un cuneo, il cui modello ideale è quello di sicurezza, in quanto evita che possano verificarsi spiacevoli incidenti durante l’utilizzo dell’attrezzo.
La lama presenta una forma ricurva, ideale per effettuare tagli verticali molto netti e precisi; essa può essere scelta sulla base dell’uso che intendiamo farne: per spaccare grossi pezzi di legno (lama da spacco) o, al contrario, per eseguire tagli di precisioni sui piccoli rami (lama da sramatura).
Accetta Tomahawk
Questo tipo di strumento è arrivato fino a noi grazie ai nativi americani, che ne facevano largo uso durante le battaglie. Ciò significa, in sostanza, che più che un’accetta da lavoro, questa è a tutti gli effetti un’accetta con funzione di arma che, fino a non molti secoli fa, veniva utilizzata per uccidere le persone.
L’impiego di questo attrezzo prevedeva infatti che esso fosse lanciato con una mossa forte e decisa, mandandolo così a colpire il bersaglio desiderato: ciò era possibile non solo grazie alla manualità e all’allenamento del lanciatore ma, soprattutto, per merito della sua particolare struttura affusolata, che si è mantenuta tutt’oggi e che, tra le altre cose, permetteva ai nativi di prendersi i così detti “scalpi” dei nemici.
A differenza della classica accetta, infatti, quella Tomahawk presenta una lama molto stretta e sottile, dalla forma leggermente arcuata. Il manico, invece, si presenta piuttosto corto, tale da facilitare al massimo l’operazione di lancio.
Occorre specificare che esistono professionisti del mestiere che sfruttano questo tipo di accetta per le normali operazioni di taglio e armatura del legno, preferendola così alla tradizionale accetta canadese. Si tratta, tuttavia, di casi isolati, in quanto l’accetta Tomahawk viene perlopiù richiesta dai collezionisti che, pur di possederne un bell’esemplare, sono disposti a spendere anche molti soldi.
In questi casi, dunque, lo strumento viene venduto come oggetto da collezione, custodito in un apposito fodero e con l’obiettivo di metterlo in mostra da qualche parte: il suo impiego come arma, infatti, oggi è ovviamente considerato del tutto illegale.
Accetta da falegnameria
L’accetta da falegnameria, meglio nota come ascia da banco, rappresenta un attrezzo utilizzato nel campo della lavorazione del legno: a differenza dell’accetta canadese, dunque, non serve tanto a spaccare i ciocchi di legno, bensì a sagomarli e, a fronte di questa ragione, presenta caratteristiche molto particolari.
La lama, infatti, possiede un profilo cosiddetto “a barba”, grazie al quale è possibile impugnarla direttamente dietro al filo in totale sicurezza: ciò, di conseguenza, porta alla possibilità di effettuare tagli in maniera più ravvicinata e, pertanto, anche maggiormente controllati.
La lama è fissata al manico in modo tale da consentire a chi la sta utilizzando di smontarla ogniqualvolta vi sia il bisogno di affilarla: un’operazione che in questo campo è più importante che mai, in quanto solo una lama adeguatamente affilata potrà effettuare lavorazioni precise al millimetro.
Il manico, invece, si presenta solitamente in legno, con l’estremità dell’impugnatura leggermente sagomata al fine di consentire una presa più efficace.
Accetta da macelleria
L’accetta da macelleria altro non è se non la classica mannaia usata dal macellaio che, a differenza di tutte le tipologie che abbiamo esaminato finora, non agisce sul legno, bensì su carne e ossa di piccole dimensioni: per quelle di una certa stazza, infatti, si utilizza un altro strumento chiamato segaossa.
La struttura di questo tipo di accetta è decisamente inconfondibile, oltre che differente rispetto a quella di tutte le altre tipologie. La lama, oltre a possedere un taglio molto affilato, si presenta particolarmente grossa e piatta, occupando la maggior parte dello spazio; il manico, al contrario, è di lunghezza limitata e piuttosto sottile, tale da garantire una buona impugnatura e niente di più.
Non è insolito, in questo tipo di strumento, notare la presenza di un forellino localizzato all’altezza della testa: esso serve per consentire al macellaio di appendere la mannaia al muro, una volta aver terminato di utilizzarla.
Per le mannaie, infatti, non esistono foderi di protezione: si tratta infatti di utensili molto grezzi, sebbene necessitino di una corretta e frequente manutenzione proprio per il fatto di essere costantemente a contatto con la carne della quale poi ci ciberemo.
Accetta multifunzione
L’ultima tipologia di accetta che andiamo a presentare è quella cosiddetta “multifunzione”, attualmente molto in voga. Il merito di questo strumento, infatti, è quello di essere strutturato come il classico coltellino svizzero, riunendo quindi più utensili in uno solo. Nonostante il costo di un accessorio di questo tipo tenda a essere più elevato rispetto a quello di un’accetta classica, non si tratta di un acquisto che vale sempre la pena di fare.
Ciò è spiegabile con il fatto che l’accetta in questione, essendo corredata da diversi altri strumenti e gadget, si presenta di dimensioni piuttosto ridotte e con una lama piccola e fragile, non certo adatta al taglio dei ciocchi di legno.
L’utilizzo di questo tipo di utensile, infatti, viene solitamente consigliato in occasione di campeggi o escursioni nella natura selvaggia, quando uno strumento multifunzionale potrebbe effettivamente rappresentare ciò di cui abbiamo bisogno. In tutti gli altri casi, invece, è molto meglio affidarsi a un attrezzo professionale e specificatamente ideato per quello scopo.
Due parole per concludere
Quelli che abbiamo esaminato in questo paragrafo, dunque, rappresentano i principali modelli di accetta che si trovano attualmente in commercio: parliamo, naturalmente, di una selezione che comprende le tipologie più usate e conosciute, in quanto di accette ve ne sono davvero tantissime e in grado di venire incontro alle necessità più disparate.
Giusto a questo proposito, nel prossimo paragrafo entreremo finalmente nel vivo della questione: quello che andremo a fare sarà infatti il presentare quattro differenti modelli di accetta che noi consideriamo essere fra i migliori in commercio, i top di gamma insomma.
Come avrete modo di notare, ciascuno di questi modelli è stato ideato per un particolare tipo di utilizzo, di cui è bene tenere conto nel momento dell’acquisto. Se, pertanto, l’idea di dotarvi di uno strumento di questo tipo si sta lentamente facendo strada dentro di voi, allora il prossimo è il vostro paragrafo.
– LE MIGLIORI ACCETTE DISPONIBILI SUL MERCATO: ECCO I QUATTRO MODELLI TOP DI GAMMA
Come abbiamo anticipato al termine del paragrafo precedente, dopo aver trattato il discorso relativo all’accetta sotto il punto di vista della teoria, è finalmente giunto il tempo di passare alla parte pratica.
Ciò che faremo ora, infatti, sarà il proporre una serie di quattro recensioni dedicate ad altrettanti prodotti: parliamo, naturalmente, di quattro diverse accette, che noi riteniamo essere dei veri top di gamma.
Chiarito questo, dunque, partiamo subito con le descrizioni, lasciando a voi il compito di stabilire quale tra questi fantastici modelli sia quello più adatto a voi e alle vostre necessità.
1. Ascia da taglio Fiskars
- Ascia universale (lunghezza totale: 35,5 cm) per...
- Lama affilatissima in acciaio temprato con...
- Manico in plastica rinforzata con fibra di vetro...
- Prodotta in Finlandia, Lunga durata, Lama facile...
- Contenuto: 1x Fiskars Ascia da taglio universale...
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Questo primo modello che andiamo a presentare è una pratica accetta da taglio perfettamente sagomata e strutturata per consentire una solida impugnatura. Il manico, dipinto per metà di nero e per metà di arancione, possiede un’estremità sagomata, ideale per essere afferrata e utilizzata con grande facilità.
Molto particolare, inoltre, è la presenza di un foro nell’estremità inferiore, a imitazione dello stile della mannaia. Grazie a questo piccolo buco, infatti, sarà possibile appendere lo strumento al muro: una maniera pratica e veloce per tenerlo a posto (magari all’interno di una sala appositamente dedicata a ospitare utensili di questo tipo).
Le dimensioni di quest’accetta sono di tipo classico: la sua lunghezza totale ammonta a 35,5 cm, mentre il diametro è pari a 7 cm. Si tratta, in sostanza, della classica accetta canadese ideata per spaccare piccoli ceppi di legno, ma anche per potare rami di dimensioni ridotte.
Ciò la rende lo strumento ideale per procurarsi la legna quando si è in campeggio o si sta partecipando a un’escursione, oppure può anche essere sfruttata per tagliare i pezzi di legno da usare per accendere il camino di casa.
I materiali utilizzati per la costruzione di quest’accetta sono sostanzialmente due: per la lama è stato usato solido acciaio temprato; per il manico, invece, è stata preferita la plastica rinforzata con fibra di vetro.
Degno di nota è il fatto che manico e testa siano stati fusi insieme, per un utilizzo all’insegna della più totale sicurezza. Nella confezione, a questo proposito, è compresa una protezione per la lama, ideata per evitare di ferirci accidentalmente.
Altra sua caratteristica interessante è data dal prezzo di vendita: posto che è giusto sottolineare il fatto che non si tratta di uno strumento professionale, quest’accetta viene venduta a un costo decisamente economico, il che la rende un attrezzo nient’affatto costoso e alla portata di tutte le tasche.
2. Accetta da spacco Stubai 671922
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Questo secondo modello che andiamo a recensire si colloca nella categoria delle accette canadesi e ne è prova il fatto che la stessa azienda produttrice la definisca “accetta da spacco”.
La sua struttura la vede composta da un lungo e affusolato manico in legno, caratterizzato da un’estremità di colore rosso in corrispondenza dell’impugnatura. La testa, invece, si compone di una piccola ma robusta lama di colore blu, ideale per effettuare energici tagli verticali ai ciocchi di legno.
L’utilizzo di questo strumento, di conseguenza, rientra tra quelli strettamente professionali: a differenza del modello precedente, infatti, questo non è idoneo né per il campeggio, né per le escursioni in mezzo alla natura; al contrario, sarebbe bene acquistarla solo nel caso in cui si abbia la necessità di farne un uso costante e frequente, magari perché si ha la reale necessità di spaccare la legna.
La struttura stessa dell’accetta, del resto, è stata appositamente ideata per vibrare colpi precisi ed energici salvaguardando perfettamente la sicurezza della persona che la impugna: ciò è possibile sia grazie al lungo manico, che alla solida attaccatura presente tra esso e la testa, tale da poter godere di una lama affilata ma totalmente priva di rischi per l’incolumità di chi ne fa uso.
Trattandosi di uno strumento pensato per un uso professionale, tuttavia, ha il difetto di essere in vendita a un costo un po’ più elevato rispetto agli altri modelli di questa classifica: nulla di trascendentale, ma di certo sufficiente a distinguerlo dal resto delle proposte.
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Al peso di poco più di un chilo, questa piccola ma ottima accetta presenta la stessa struttura di una di tipo canadese, a fronte però di un utilizzo volto più che altro al trekking, al campeggio e al giardinaggio.
A una prima occhiata, infatti, essa presenta un aspetto davvero molto semplice: abbiamo un solido manico in legno della lunghezza di 44 cm (testa compresa), caratterizzato da un impugnatura sagomata al fine di consentire una più facile presa; anche in questo modello, inoltre, è presente il pratico forellino stile mannaia, ideato per poter appendere l’utensile a un pratico gancio.
Per quanto riguarda invece la testa, essa si compone di una robusta lama perfetta per tagliare i ciocchi di legno, quantomeno a livello “amatoriale”: ricordiamo infatti che questa non è un’accetta professionale e, in quanto tale, la sua lama non può ovviamente essere paragonata a quelle delle tradizionali accette canadesi.
Ciò nonostante, risulta sufficiente per svolgere semplici e basilari lavori di giardinaggio, inclusa la potatura dei rami più robusti. Degno di nota, inoltre, è il fatto che lo strumento sia stato costruito con dell’ottimo acciaio svedese forgiato a mano, a testimonianza della cura e dell’attenzione che l’azienda ha messo nella realizzazione di questo attrezzo.
Quest’accetta, dunque, può considerarsi davvero un acquisto conveniente, soprattutto a fronte del suo prezzo decisamente a buon mercato. Va da sé, naturalmente, che se necessitiamo di uno strumento professionale allora potrebbe non rivelarsi all’altezza delle nostre aspettative; per utilizzi più leggeri, invece, rappresenta l’utensile perfetto.
4. Coltello a lama fissa Gerber G2070
- Accetta
- Acciaio, impugnatura in gomma, fodero
- Ottima per esploratori, escursionisti, cacciatori
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Questo quarto e ultimo modello con il quale chiudiamo ufficialmente la “Top 4” dei prodotti top di gamma, si presenta decisamente particolare già dalla sua denominazione. Tanto per cominciare non viene definito “accetta” ma “coltello a lama fissa” e, oltre a questo, viene indicato anche come un’accetta da sopravvivenza firmata Bear Grylls: nome che, fra l’altro, compare sia sul manico che sulla custodia esattamente come una firma.
Quello con cui abbiamo a che fare, in sostanza, è una piccola ed elementare accetta facente parte della tipologia multiuso e il fatto che sia firmata con il nome di Grylls non è certamente un caso.
Per chi non lo sapesse, infatti, si tratta di un personaggio televisivo che ha fatto fortuna grazie alla sue selvagge esplorazioni nella natura, dove si fa riprendere nel mentre che s’ingegna a mettere in pratica le più disparate strategie di sopravvivenza.
Non è affatto raro, pertanto, vederlo maneggiare strumenti molto simili a quello che stiamo descrivendo, che lui sfrutta per “sopravvivere” nei territori ostili nei quali è solito addentrarsi.
L’aspetto dell’utensile, del resto, è stato studiato per essere utilizzato proprio in situazioni di questo tipo (magari non così estreme, ma della stessa categoria): il manico e la testa sono un tutt’uno, garantendo così il massimo della sicurezza e della praticità; la lama, grande e piatta, è in solido acciaio e sulla sua superficie è ben impressa la firma di Bear.
Il manico, al contrario, è stato progettato in gomma, per consentire una presa sicura e una facile maneggevolezza. Il tutto a fronte di dimensioni piuttosto modeste (5,1 x 15,2 x 33 cm) e di un peso che non arriva nemmeno al chilo.
A prescindere dall’evidente operazione di marketing svolta per mezzo della firma di Bear Grylls, comunque, un’accetta come questa può effettivamente rivelarsi molto utile in occasioni di escursioni nella natura o durante il campeggio. Il fatto che il suo costo non sia nemmeno poi così elevato, inoltre, rappresenta senza dubbio un ulteriore incentivo ad acquistarla.
– Conclusione
Siamo ufficialmente giunti al termine di questa nostra lunga guida dedicata all’accetta, uno strumento spesso confuso con l’ascia e la scure ma, come abbiamo avuto modo di scoprire, dotato di caratteristiche e utilizzi differenti.
Oltre a differenziarsi dai suddetti utensili, inoltre, l’accetta è disponibile in diverse tipologie, che variano per aspetto e struttura a seconda dell’uso cui sono destinate, che può essere sia di tipo professionale, sia amatoriale.
Nel momento in cui dovessimo decidere di procedere all’acquisto di un’accetta, dunque, è di fondamentale importanza avere bene in mente l’uso che intendiamo farne e regolarci di conseguenza.
I quattro modelli top di gamma che abbiamo recensito, per esempio, sono tutti stati pensati per destinazioni differenti ed è pertanto molto importante saper riconoscere al volo quale di essi è quello che fa al caso nostro. Una capacità che, se avete letto con attenzione questa guida, dovreste ormai aver acquisito.
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